Alla redazione di tutte le testate giornalistiche locali, nazionali ed on-line. Oggetto: Trasporto scolastico a carico della Provincia di Roma

Di Elena Duccillo - Corrispondenza - 22.01.2009

Gentile redazione,

ancora una volta mi vedo costretta a rivolgermi alle testate giornalistiche dopo aver tentato con tutta la buona volontà di collaborare con le istituzioni alla risoluzione di un problema che sta rendendo vani tanti anni di paziente lavoro per dare autonomia ed autostima al mio ragazzo nonché un futuro possibile e gratificante.

Sono la mamma di un ragazzo Down di 15 anni e mezzo, Paolo, che è ormai noto a tutti gli organi di stampa.

Da mesi sono impegnata nel cercare di ottenere quanto previsto e ribadito dagli organi legislativi cioè il trasporto scolastico per il mio primogenito, frequentante il primo anno di scuola secondaria di secondo grado.

Dopo la pronuncia della Corte dei Conti sezione Lombardia in cui si dichiara espressamente mediante l'articolo 139/112 che il supporto organizzativo all’integrazione scolastica nelle scuole superiori deve essere assicurato dalle Provincie che hanno "l'obbligo di attivarsi per lo svolgimento del servizio", perché il servizio di trasporto abitazione - sede scolastica, rientra nella nozione di supporto organizzativo e la decisione che “il costo del servizio va addossato alla Provincia” e dopo i numerosi tentativi effettuati per ottenere dalla Provincia di Roma questo supporto organizzativo da parte mia e di altre famiglie, la mia ricerca affannosa di una risposta istituzionale è stata trasformata in un’Odissea senza fine.

Alla fine di Ottobre 2008 ho ricevuto dall’Ufficio problematiche Handicap della Provincia una mail ( che allego ) stante la quale un ufficio rinnovato nella sede e nelle competenze si sarebbe occupato, tra le altre cose, anche del trasporto scolastico degli alunni con disabilità.

Stupita per questa competenza dichiarata ed avendo fatto già numerosi tentativi rivelatisi non abbastanza diretti ed efficaci per ottenere quanto richiedevo, mi sono rivolta ad un Sito Web di settore e ad alcune newsletter in risposta a questa campagna di marketing denunciando i miei tentativi falliti di raggiungere questo obiettivo. Nel frattempo ho continuato a documentarmi ed ho appreso che anche il Consiglio di Stato era intervenuto sulla questione dell’individuazione del soggetto tenuto allo svolgimento dei compiti di assistenza e di trasporto scolastico dei disabili delle scuole superiori. Il Consiglio di Stato era giunto all’individuazione della Provincia come competente in materia attraverso un approfondimento perché, sottolineava… il servizio di cui si discute, chiama in causa la disciplina del riparto di competenze tra Stato e Regioni, dell'assistenza scolastica, dell'assistenza, dell’integrazione sociale e dei diritti delle persone handicappate, nonché il sistema integrato di interventi e servizi  sociali.

Non appena messo in rete il mio intervento due distinti uffici della Provincia parallelamente si sono attivati per dare una risposta al mio appello, l’ufficio da me chiamato in causa nonché l’ufficio che realmente ha delle competenze socio-assistenziali: servizio secondo dipartimento nono.

All’inizio ho fatto io da tramite nella comunicazione tra i due uffici che si sono attivati mantenendo i contatti con entrambi, nella speranza di agevolare le istruttorie completamente diverse l’una dall’altra, poi dopo un’incontro informativo ( il 26 novembre ) presso gli uffici di via Pianciani, non essendo stata più convocata ho ritenuto opportuno proseguire lo scambio solo con il dipartimento nono che a fronte delle pochissime richieste ( così dichiarano ) pervenute dalle famiglie di servizio trasporto scolastico sta rispondendo ai singoli con iter individuali studiati sulle risorse attivabili e senza finanziamenti specifici.

Sì, è proprio così: non esistono fondi della Provincia specifici per il trasporto scolastico degli alunni disabili frequentanti le scuole secondarie di secondo grado della Provincia di Roma nemmeno in conseguenza delle sentenze sopracitate e ancora si chiedono pareri ( all’Avvocatura dello Stato ) legali sull’effettiva competenza in materia, come se non fosse già abbastanza chiaro di chi sia compito organizzare il servizio.

Ovviamente l’unica strada che sembrava portare ad una soluzione possibile passava attraverso l’Istituzione scolastica ( sappiamo tutti che nonostante le problematiche attuali è la scuola fino alla maggiore età l’unica sulla quale ricadono la maggior parte degli interventi programmabili per l’inclusione dei ragazzi con disabilità in età dell’assolvimento dell’obbligo scolastico ).

La coordinatrice dell’Istituto superiore frequentato da mio figlio è stata coinvolta dai servizi sociali della Provincia e demandata a predisporre un ampliamento del progetto di autonomia preesistente allo scopo di rendere autonomo mio figlio nell’uso dei mezzi pubblici.

Pur avendo acconsentito alla predisposizione del progetto per far raggiungere la scuola con i mezzi pubblici a mio figlio ho prodotto alla scuola e alla provincia la documentazione relativa al reclamo- denuncia fatta in maggio 2008 al Cotral poiché per diverse volte il pullman Frascati- Velletri non ha effettuato la fermata di viale vittorio veneto ( fronte deposito ) lasciando il ragazzo alla fermata. ( Allego risposta del presidente del Cotral ).

A tutt’oggi non ci sono le paline delle fermata nella zona dove abito e gli autisti conoscono convenzionalmente la fermata ma confondono facilmente un passeggero per un passante fermo sul marciapiede.

La Provincia acquisita la documentazione mi ha assicurato di avere canali preferenziali verso il Cotral e la possibilità di affiancare per qualche mese un operatore pagato dalla provincia per rinforzare la capacità di mio figlio di prendere il pullman.

Ebbene, non solo le paline promesse a giugno dal presidente  cotral non sono state ancora installate, ma la fermata davanti all’Istituto è stata qualche settimana fa rimossa e spostata alla stazione ferroviaria di Velletri togliendo di fatto ogni possibilità  al mio ragazzo di prendere i mezzi pubblici.

Sembrerebbe finita qui la cosa: noooo! C’è la ciliegina sulla torta.

Da domani ( 19 gennaio 2009 ) è stato soppresso anche il servizio di “Più bus“ della Provincia ed era l’unico giorno domani  in cui per la prima volta ero riuscita a prenotare la corsa per portare e riprendere Paolo a scuola.

Il servizio di “Più bus” era nato cinque anni fa per permettere ai disabili della Provincia di raggiungere i luoghi da frequentare nel tempo libero con una possibilità di prenotazione massima di due volta a settimana.

In poco tempo era diventato il supporto di chi non sapeva come raggiungere i luoghi di riabilitazione e di istruzione e comunque per prenotarlo bisognava avere il dito fatato poiché nel giro di 180 secondi le linee della provincia esaurivano i numeri di prenotazione giornalieri per il quinto giorno lavorativo successivo alla telefonata.

Ebbene lunedì tutti i mezzi più bus verranno restituiti dalla ditta appaltatrice alla Provincia.

Qui muore la mia lotta disperata, da domani intraprenderò l’ennesima azione giudiziaria e vi aggiornerò sugli sviluppi.

Grazie per l’attenzione,

cordiali saluti

Elena Duccillo

elena.duccillo@istruzione.it

338 8763008

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Un commento

I commenti

  1.    - 26-01-2009

    I nostri burocrati si sono formati alla scuola di Kafka!
    ...non farti cadere le braccia forse tuo figlio avrà la possibilità di prendere l'autobus quando andrà a fare il militare ...(scusami l'ironia ma a leggere la tua storia mi cadono ... (e scusa anche la mia frase poco educata)). Ma uno straccio di burocrate che dica ...ci penso io e che si dà da fare dove lo possiamo trovare?





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