Anno scolastico 2016-2017 - mese di novembre
Enrico Maranzana - 25-11-2016
"Penso che si può discutere dei criteri per decidere la valutazione, ma non impedire che si valutino i professori: quelli più bravi devono prendere di più, quelli meno bravi devono prendere di meno"
[Matteo Renzi - 20 novembre - fanpage.it].
Un'asserzione che un amministratore scolastico, culturalmente attrezzato, non avrebbe mai fatto: l'assenza della visione sistemica e la mancata considerazione delle ordinarie pratiche progettuali ["sostanza dell'autonomia delle istituzioni scolastiche"] traspaiono inequivocabilmente.
In un'organizzazione razionalmente governata non esistono lavoratori bravi e lavoratori meno bravi: tutti devono rispettare gli standard qualitativi previsti.
Francesco Di Lorenzo - 18-11-2016
L'idea di mettere in competizione le scuole per arrivare ad una graduatoria che ne indichi le migliori (e di conseguenza le peggiori) ormai è cosa fatta. A due mesi più o meno dall'apertura delle iscrizioni, le graduatorie delle scuole sono pronte. Una paginata su un quotidiano nazionale ci presenta le tre scuole 'vincenti', così le chiama. Nella stessa paginata, sempre sul quotidiano nazionale, si legge che, per effetto delle ispezioni effettuate dal Miur, è risultato che nel mondo delle scuole paritarie una su dieci sia stata declassata. In pratica nelle scuole paritarie è stato smascherato un vero e proprio fallimento. In oltre il 50% di esse sono state trovate delle irregolarità e spesso sono state riscontrate ipotesi di reato.
Francesco Di Lorenzo - 12-11-2016
Le contraddizioni ormai neanche si contano più. Anzi, è in atto una specie di accettazione indifferente tutto quello che invece ci dovrebbe preoccupare.
In uno dei suoi ultimi interventi sulla scuola, l'ex ministro De Mauro, ha messo in rilievo come sempre di più stia crescendo il flusso internazionale di studenti che si spostano in un paese straniero per frequentare l'Università. E il paese che attira di più questo scambio sono gli Stati Uniti con circa 800mila stranieri nelle proprie università. Questo mentre un'altra parte, metà dello stesso paese, ne farebbe volentieri a meno. La domanda è: che fare se non convivere per forza con queste contraddizioni?
Francesco Di Lorenzo - 05-11-2016
Ci sono migliaia di studenti di tutti gli ordini di scuole nelle aree interessate dal terremoto, c'è l'Università di Camerino con la sua cittadella, che non hanno strutture sicure in cui entrare a fare lezione. il pensiero va sicuramente a loro.
voci dal fronte
Il notiziario settimanale che esplora il mondo della scuola per aiutarci a disegnare un quadro il più possibile chiaro degli eventi e dei processi che lo attraversano.
Informazioni ad ampio raggio, corredate da commenti puntuali sui quali sviluppare riflessioni e immaginare azioni di cambiamento contro un degrado che appare sempre più difficile arginare. E però non impossibile, ne siamo convinti.
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