Tag: berlinguer - ultimi interventi
Repressione. Il laboratorio scuola
Giuseppe Aragno - 22-08-2021
E' storia antica: quando la crisi della democrazia apre la porta all'autoritarismo, nel laboratorio sperimentale della repressione la scuola diventa immediatamente la provetta più preziosa, quella da cui il potere si aspetta i risultati migliori.
Napoli e il suo Pinocchio, l'Italia e il suo pagliaccio
Claudia Pepe - 07-04-2016
I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero.
Ciliegina scandalosa
Francesco di Lorenzo - 19-09-2015
È cominciato l'anno (scolastico) affascinante. Questa è un'espressione usata in estate dal ministro Giannini da cui si evince che dall'alto, dallo scranno di chi siede al di sopra degli altri, le miserie in basso si vedono male. Le cose sembrano interessanti, ma solo perché non si distinguono bene i contorni. Invece, basta girarsi attorno, e ti ritrovi nella confusione più completa. Si va dal mancato rinnovo del contratto, alla questione del taglio degli orari negli istituti tecnici e professionali (in questo caso fu la Gelmini a tagliare le ore professionalizzanti di laboratorio ed è stata poi una sentenza del Tar che ha messo tutto in discussione). Naturalmente nei Telegiornali, la fonte da cui si informa la maggioranza degli italiani, di tutto ciò non c'è traccia. La tecnica è precisa, chirurgica: si prende una notizia piccolissima, quasi inutile, ma favorevole alla Buona scuola e la si amplifica a dismisura.
Una legittima domanda di Fuoriregistro
Giuseppe Aragno - 02-08-2015
Sulla «Buona scuola» di Renzi e sulla legittimità della legge che l'ha imposta al Paese che si opponeva, non si è andati molto più in là di giudizi «tecnici» rispettabilissimi, ma centrati su aspetti singoli...
Vado al massimo, vado all'estero
Francesco di Lorenzo - 14-03-2015
Poiché la buona scuola per ora è solo un disegno fatto con la matita e quindi cancellabile, e poiché troppe volte negli ultimi anni le riforme della scuola (tra epocali e non), dopo gli iniziali annunci enfatici hanno lasciato durante il loro percorso solo macerie, un po' di cautela ad entrare nei particolari non sarebbe da scartare. Naturalmente non si possono tacere, se non le contraddizioni, almeno le confusioni. Un esempio? Tra gli studenti, un sondaggio rivela che il 57% di loro non conosce il provvedimento. Evidentemente, qualcosa non funziona, non solo negli atenei italiani, ma anche in ciò che avviene prima e cioè nella scuola secondaria, come minimo. E lo scarso peso delle Università Italiane nel mondo lo dimostra.
Esami finali e scuole bocciate
Francesco di Lorenzo - 20-09-2014
La polemica continua. Tra chi demolisce con argomentazioni convincenti 'la buona scuola' di Renzi e chi non prende posizione (o prende una posizione tiepida e attendista), c'è spazio per inserire e far parlare dell'ennesima riforma dell'esame di maturità. Un modo per spostare l'attenzione dalle cose serie.
Intanto la sperimentazione avviata nel 2013 dal ministro Carrozza, che aveva ridotto di un anno la durata di alcuni licei italiani, è stata bocciata e dichiarata illegittima dal Tar del Lazio.
E per finire l'associazione Cittadinanzattiva nel presentare il 'XII Rapporto sulla sicurezza, qualità e accessibilità' delle scuole italiane, ha fatto rilevare alcune contraddizioni nel piano di ristrutturazione degli edifici scolastici promosso e sbandierato da Renzi.
La scuola di Renzi
Giuseppe Aragno - 22-12-2013
Nella scuola che ha in mente Renzi «si impara davvero». Un giornalista gli chiederebbe se pensa di tornaci, a scuola, lui che ha studiato quando non si imparava nulla...
La migliore difesa molto spesso è l'attacco
Giuseppe Aragno - 17-09-2013
All'azienda scuola sono stati sottratti 10 miliardi di euro e non si sa più come evitare il fallimento? Per favore, calma e ricordiamoci che "la miglior difesa è l'attacco". Parlano chiaro tra loro il Presidente del Consiglio e il ministro dell'Istruzione, perché in fondo sanno di non correre rischi. Il mondo dell'informazione, quello che conta soprattutto e ha grande influenza sull'opinione pubblica, è tutto dalla loro parte e questo ha un peso decisivo.
Don Milani, l'on. Speranza e Maria Chiara Carrozza
Giuseppe Aragno - 29-04-2013
Dopo Milano e il Palazzo di Giustizia assalito con furia giacobina come fosse la Bastiglia, anche Roma è caduta. Il Parlamento è in mano a una destra autentica e alla sua dozzinale imitazione di sinistra. Qualcuno domani titolerà che l'Italia ha un nuovo governo e molti, ingenui, speranzosi o compromessi col potere, andranno a cercare nel nome dei ministri la dignità delle Istituzioni violate. Si può esserne certi purtroppo: chi ama la scuola troverà nei molti e prestigiosi titoli della ministra dell'Istruzione, professoressa Maria Chiara Carrozza, ragioni di speranza che Profumo, Rossi Doria e Ugolini non potevano offrire e per un po' molti lavoratori traditi sogneranno di certo impossibili miglioramenti, solo perché tra i ministri non troveranno più la tragica figura della Fornero. La verità però è diversa e veramente amara: nonostante l'aperto rifiuto manifestato dagli elettori, oggi un Parlamento commissariato ha votato la fiducia a un nuovo governo Monti. Identica maggioranza, coincidenti priorità - anzitutto i mercati, poi l'umanità dolente in lotta con la disperazione - e una legittimità democratica ancora più impalpabile.
Profumo non lo sa: chi ha ragione non invecchia
Giuseppe Aragno - 08-11-2012
"Non ho fatto nulla per peggiorare la situazione dei precari nella scuola" ha dichiarato Profumo, respingendo l'accusa di aver cancellato le loro speranze, .che gli è stata rivolta dal prof. Carmine Cerbera prima di togliersi la vita. I casi sono due: o il ministro soffre di amnesia e non ricorda la disperata rabbia dei precari che a settembre, accampati davanti al Ministero, invano gli chiesero udienza, per convincerlo a non cancellare le graduatorie permanenti, o il concorso l'ha voluto a sua insaputa il Direttore Generale Luciano Chiappetta.

Aveva ragione Don Milani: "La politica è orribile quando chi la fa crede d'essere dispensato dal sentir bruciare i bisogni immediati di quelli cui l'effetto della politica non è arrivato" e non c'è dubbio: il dramma di Cerbera è figlio di un clima di arroganza, persecuzioni e disprezzo per il corpo docente che non ha precedenti nella nostra storia.
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