Tag: Amministrazione - ultimi interventi
Io sto con Stefano Rho. Io sto dalla parte del cuore
Claudia Pepe - 10-02-2016
La storia del Prof. Stefano Rho, 43 anni, sposato e padre di 3 figlie, comincia nel Ferragosto del 2005 quando a sera tardi viene sorpreso dai carabinieri mentre fa la pipì in un cespuglio.
Un rischio grave per la libertà di insegnamento
Francesco Mele - 11-10-2010
La circolare Limina (27 aprile), le successive azioni messe in atto dal Direttore regionale, con l'ispezione al Meucci del 3 e 12 maggio, le argomentazioni contenute nella relazione ispettiva depositata, le successive dichiarazioni di Limina sia nella risposta all'esposto degli otto docenti del Meucci sia successivamente nella conferenza stampa di inizio anno scolastico, trovano fondamento normativo, a suo avviso, nel "Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni"
Penso ... che sarebbe davvero poco coerente rimproverare a Limina di usare pretestuosamente armi che noi stessi abbiamo ideato, realizzato e messo a disposizione dei guardiani del palazzo, e non fare nulla per rendere inoffensive per il futuro queste armi.
Firma l'Appello contro la Proposta di Legge Aprea
Forum Insegnanti - 16-02-2009
Ma che razza di scuola è?

- Una scuola che si "governa" tramite un consiglio di amministrazione, diretto e gestito con poteri assolutistici dal dirigente scolastico e formato da 11 persone tra rappresentanti di docenti, genitori, studenti (nelle superiori con voto consultivo), degli enti locali, delle realtà culturali, produttive (che condizionerebbero la vita della scuola secondo i propri interessi, soprattutto se sono tra i finanziatori) e nessuna rappresentanza del personale ATA.
- Una scuola che può essere trasformata in fondazione e soggetta al condizionamento di chi la finanzia e la gestisce con la presenza nel consiglio di amministrazione, come se si trattasse di una SpA.
- Una scuola regionalizzata con il trasferimento a tali enti delle risorse umane (docenti e ATA) e dei beni e delle risorse finanziarie.
- Dove si lavorerà per chiamata diretta come in una ditta privata, senza la garanzia di un pubblico concorso nazionale, ma con un concorso di istituto.
- In cui i docenti non decidono neanche dell'offerta formativa, perché il piano elaborato dal collegio dovrà subire l'approvazione dell'onnipotente consiglio e dovrà soddisfare la richiesta prevalente delle famiglie.
- Con i docenti inquadrati per gradi come in un corpo militare e promossi al grado superiore, se lo vorrà il dirigente e il ministro delle finanze, che concederà i soldi.
- Con capi sottocapi e caporali.
- Sottoposti a periodica valutazione sull'attività svolta, documentata nel loro portfolio.
- Dove tra due insegnanti, a parità di ore lavorate ed anzianità di servizio, potranno esserci consistenti differenze di retribuzione, sulla base di un presunto merito attribuito da una commissione interna presieduta dal dirigente, con tutti i probabilissimi risvolti clientelari del caso.
- Dove il precariato sarà una condizione lavorativa permanente di tutti.
- Senza rappresentanza sindacale di istituto, le cui mansioni sarebbero svolte da più compiacenti associazioni professionali.
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