Tag: ministro - anno scolastico 2011-2012
Associazioni e dissociazioni mentali
Cosimo De Nitto - 28-01-2012
Caro ministro Profumo, come pensa che reagiranno i suoi studenti di ingegneria del Politecnico di Torino, del quale è (ancora?) Magnifico Rettore, alla notizia che Lei è per l'abolizione del valore legale del titolo di studio? Come pensa di "motivarli" allo studio, a spendere sempre più soldi, a affrontare disagi di ogni tipo (specie i fuori sede), a studiare con applicazione fatica rigore, sapendo che alla fine del percorso di studi c'è una laurea che non vale niente? Con l'abolizione del valore legale dei titoli di studio, pensa che aumenterà o diminuirà il numero dei laureati in Italia?
Sull'intervista del ministro Profumo a Il Messaggero
Vincenzo Pascuzzi - 18-01-2012
Si nota subito l'inspiegabile assenza di dichiarazioni del ministro relative all'ipotesi di riduzione di un anno (da 13 a 12) del percorso di studi, formulata o ipotizzata solo un paio di giorni fa dal sottosegretario Rossi-Doria. Eppure circolano indiscrezioni di un ddl "già pronto" e che "approderà in Consiglio dei Ministri a fine mese": possibile che ciò avvenga all'insaputa del titolare del Miur? Allora deve essere stato il ministro a non voler rispondere a domande su questo argomento. E' verosimilmente da escludere che sia stata una dimenticanza dell'intervistatrice: Carla Massi è professionista seria, sperimentata (è responsabile del settore scientifico del giornale romano) ed è anche ben attenta in quanto .... consumatrice assidua e convinta di tè (di cui è anche una dei pochi sommelier italiani).
La scuola garrotata
Vincenzo Pascuzzi - 27-12-2011
E' inconfutabile, anche se sapientemente sottaciuto e ignorato, il fatto che, negli ultimi 20-25 anni e con governi orientati sia a destra che a sinistra, le risorse economiche (i soldi) destinati alla scuola e all'istruzione sono state costantemente ridotte. Con riferimento al Pil, i finanziamenti alla scuola erano pari al 5,5% del Pil nel 1990, sono stai poi ridotti al 4,6% nel 2008, al 4,2% nel 2010 e ora puntano al 3,7% programmato per il 2015 e al 3,2% per il 2030! L'OCSE conferma e denuncia questa situazione. La situazione sta producendo una emorragia, una massiccia fuga all'estero di giovani "talenti" allevati ed istruiti in Italia: 50-100 mila espatri all'anno, di cui 60-65 mila "under 40" e in prevalenza non dal Sud Italia (!) ma dal Centro-Nord...