Tag: Riforma - anno scolastico 2010-2011
Grandi slogan, piccole riforme
Lorenzo Bussi - 24-01-2011
Io non nego che scuola e università avessero bisogno di essere riformate, ma razionalizzando le risorse ed appianando le differenze tra nord e sud, non sforbiciando alla cieca! Che strano modo di avviare delle riforme (leggasi tagli) partendo da slogan che eccitano l'emotività popolare.

Adesso scopriamo che le incompetenze dei nostri quindicenni non erano poi così gravi, che la scuola tutto sommato, quella pre-riforma, ha retto alla prova. Potremo dire lo stesso quando verranno presentati i dati della prossima indagine Ocse-Pisa?
Gelmini e la riforma epocale...
Vincenzo Pascuzzi - 13-12-2010
In pochi giorni la ministra Gelmini per ben due volte è inciampata e caduta malamente su questioni relative al "merito" da lei stessa sbandierato e proclamato ad alta voce.

La prima occasione è stata il duplice progetto di valorizzazione di docenti e scuole lanciato un mese fa. I docenti cominciano a respingerlo compatti e numerosi a Torino, a Pisa e a Napoli. Non si sa di Siracusa.

L'altra occasione è stata il suo goffo e maldestro tentativo di appropriarsi dei "successi" testimoniati dai risultati Ocse-Pisa 2009 dichiarandoli conseguenze delle sue riforme risparmiose e tagliose. Come se queste oltre a essere "epocali" fossero ad effetto "rapido" come .... l'aspirina effervescente 500 mg!
Superman aiutaci tu
Francesco Di Lorenzo - 17-11-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Intanto gli studenti sono in agitazione: contro la riforma Gelmini, contro i tagli alla scuola pubblica e contro il modo - che questo governo dell'istruzione propone e propaganda - di trattare gli extracomunitari e i disabili. E già questi punti, solo questi, potrebbero essere il programma per una scuola nuova e di diverso tenore. Ma i giovani chi li ascolta? Sono stupidi, inconcludenti, dicono sempre le stesse cose. Qualche ministro li ha chiamati quattro pirla che non hanno niente da fare, riferendosi in particolare a qualcuno che lo contestava. Qualche genitore, invece, guarda con sospetto chi, a suo dire, fa perdere due ore di lezione alla sua amata figlioletta. Insomma, loro, i giovani, sono circondati e accerchiati.
Eppure, chiedono semplicemente alla scuola di aiutarli a cercare un futuro.
Bolle di sapone
Giuseppe Aragno - 10-11-2010
Ha creduto di trasformarci in grigi travet pronti a servire, a trasmettere senza fiatare la cultura del potere dominante. La scuola, avvocato, è altro. Insegna ad imparare, produce valutazione e non può essere valutata dal governo di turno. Meno che mai dal suo, che non ha radici nella nostra Costituzione. La scuola sceglie da sola, nella più perfetta autonomia, strategie e metodi di un processo che impropriamente lei chiama "di istruzione" ed è invece di ampia educazione, quindi, "di formazione". Occorre, se mai un Consiglio Superiore, come per i magistrati. Tutto questo le è stato sin dall'inizio estraneo e non lo capisce nemmeno ora che si accinge a sbaraccare.
Vino Gelmini
Giuseppe Aragno - 21-10-2010
Non è questione di linguaggio, benché qualcosa con la sostanza c'entri anche la forma. La povertà del lessico rivela non di rado la miseria dei contenuti e la loro somma conduce difilato a un desolante analfabetismo dei valori.
Analfabeta, naturalmente non è la Gelmini - che i suoi problemi col sistema dei valori costituzionali e con l'alfabeto dei diritti certamente li ha - ma i saggi e incompetenti Soloni che, in cambio di vantaggi personali, le offrono il prodotto finito. L'avvocato alla fine mette l'etichetta: "Vino Gelmini".
E' vino, non c'è dubbio. Tra l'accademia e la scuola, i segni di etilismo sono così evidenti che non persistono dubbi: vino adulterato e occorrerà cercare la cantina. Del resto, lo stornello cantato ad ogni pié sospinto ricorda l'antico cantiniere: Però non annacquiamo. Lo ripetevano un tempo, nelle luride bettole zeppe di sottoproletari abbrutiti dallo sfruttamento, i venditori del "mezzo bicchiere", è diventato ormai la sintesi perfetta del pensiero politico del ministro dell'istruzione.