Tag: crisi - anno scolastico 2008-2009
La crisi
Gennaro Tedesco - 06-06-2009
Non sappiamo come evolverà la crisi che ci sta di fronte. Ma vorrei provare a delineare qualche suo aspetto.
Naturalmente il punto di partenza non può che essere la crisi economica.
Ancora, al momento in cui scrivo, molti, soprattutto in Italia, non si rendono conto della profonda intensità e della imprevedibile durata della crisi.
Ma l'attuale crisi, che stiamo attraversando e di cui non intravediamo neanche l'ombra e la penombra dell'uscita, non è solo un problema finanziario ed economico, pur fondamentale e rilevante, è anche un problema politico. E sugli aspetti politici della crisi soprattutto in Italia e in Europa il silenzio sembra quasi totale.
Come quotidianamente chi scrive ha modo di constatare, numerosi italiani reagiscono alla crisi, ignorandola e persistendo nel loro alto tenore di vita come se tutto fosse come prima.
E' iniziata la fuga dalla responsabilità e dalla libertà...

Abbiamo ancora qualche possibilità?
Francesco Masala - 28-05-2009
C'è in corso un processo epocale di descolarizzazione, vince la amicizzazione e la noemizzazione del paese. Questi anni resteranno nella storia come quelli della più grande contrazione della base produttiva e precarizzazione del lavoro e immiserimento del paese e dopo altri anni di questo schifo, che finirà per questioni di letto, non per rivolte dei lavoratori, addormentati da televisioni, partiti e sindacati, ci troveremo a scegliere tra Fini e Casini.
Come uscire da quest'incubo? Cosa possiamo fare? Non masse, ma almeno qualche migliaio di persone coordinate possono mobilitarsi per qualcosa? Non so come, credo che occorra muoversi, ma le ferie, il mare..., esiste qualche sindacato tipo quelli citati prima disposti a offrire alternative a questa ingloriosa fine per inedia?
I fondi pensione nella crisi: PATAPUNF!
Umberto Bardella - 23-02-2009
Ad essere sinceri, era un pò di tempo che eravamo curiosi di sapere come la COVIP (anagramma di Commissione per la Vigilanza sui fondi Pensione) avrebbe parlato della crisi, dopo che la stessa era passata rapidamente dalla vigilanza ad una sfacciata propaganda della bontà dei fondi, quasi fossero l'anticipo del paradiso in terra.
Abbiamo dovuto aspettare un bel pò, il 21 di novembre - ma la COVIP, evidentemente pentita del ritardo, ha promesso a partire dal 2009 una relazione ogni tre mesi.
Comunque, l'attacco della relazione COVIP ("La crisi del sistema finanziario internazionale ha avuto evidenti ripercussioni sui rendimenti dei fondi pensione italiani") è sommesso, quasi pentito; e tale rimane per tutto il testo presentato. Nessun riflesso, comunque, del tono entusiasta delle altre relazioni. Ma entriamo nel merito. In primo luogo, ci ha fatto evidentemente piacere che anche lei si sia accorta di un problema che noi avevamo segnalato fin dall'inizio: il problema di chi, volente o nolente, deve andare in pensione in periodi come questo, quando la somma da incassare è inferiore al capitale che ognuno ha versato.
Andiamo avanti.
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