Mistero bUFO
Cinegiornale bUFO – 81 / 50 anni fa a Casale Monferrato uno dei casi più famosi di I2 e I3

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Edoardo Russo, già presidente del Cisu (Centro Italiano Studi Ufologici) e uno dei massimi esperti italiani di ufologia, mi segnala che giusto 50 anni fa, dunque il 16 aprile del 1974, nella frazione Santa Maria del Tempio nei pressi di Casale Monferrato, si verificò uno dei più noti casi italiani di Incontri Ravvicinati del 2° e del 3° tipo, coinvolti i coniugi Bellingeri. Per una ragione che non riesco a capire, non posso caricare da Youtube il filmato/relazione curato da Paolo Fiorino, che si occupò dell’inchiesta. Potete allora cliccare su questo link per vederlo. Nel filmato che trovate in testa, questo sì montabile direttamente da Youtube, trovate invece una sinossi della vicenda. Segnalo anche un aspetto interessante di questa storia: gli esseri scafandrati con cui marito e moglie si trovarono a che fare sembravano avere un boccaglio per la respirazione collegato al casco e alla tuta. Sarà un caso, ma è la stessa cosa che disse Bruno Facchini nell’episodio che lo riguardò e che avvenne il 24 aprile 1950 ad Abbiate Guazzone (per inciso, località che si trova a soli 4 km da dove abito io).

“Il problema dei 3 corpi”, la serie Tv che pare raccontare la vicenda aliena del Caso Amicizia

433652943_798837505610373_5094489130912598538_n-1024x449E’ una serie televisiva appena lanciata in Italia (è disponibile su Netflix, non ho ancora verificato se rientra nelle quote che Sky mutua dalla società americana di streaming: in ogni caso serve essere abbonati), ma ha già spopolato. E la sua fama è ormai diventata planetaria. Sto parlando de “Il problema dei tre corpi”, un viaggio davvero intrigante tra un mix di situazioni: sguardi al passato – segnatamente all’onda lunga, spesso drammatica, della rivoluzione di Mao Tse-tung in Cina -, agganci con la scienza, catastrofismi cinematografici (a volte ti pare di essere in un film tipo Dune), visioni fantascientifiche e, soprattutto, l’aggancio con una realtà aliena. Quest’ultimo aspetto è proprio l’architrave della serie. Ma si presta anche a interpretazioni. Il nostro amico Pierangelo Garzia ha trovato una chiave di lettura molto interessante e vi sottopongo la sua riflessione.

(Pierangelo Garzia) Sarà di certo una coincidenza, ma la serie tv (la trilogia di oltre mille pagine da cui è tratta la prima stagione l’ho appena abbordata) “Il problema dei 3 corpi” di Liu Cixin, il più notevole scrittore di fantascienza cinese, presenta più punti di contatto con la vicenda ufologica nota come “Caso Amicizia”. Vero è che almeno due libri su tale caso ufo-italico sono usciti pure in inglese, più vari riferimenti in altri libri e documentari stranieri, inoltre la rete è zeppa di riferimenti al medesimo caso pure in lingua. il-problema-dei-tre-corpi-netflix-nuova-ossessioneMagari Liu Cixin ha letto o visto qualcosa e vi si è ispirato. I principali punti di contatto che ho rilevato nella serie sono i seguenti: il fatto che un personaggio parli con gli extraterrestri con una comune, addirittura antiquata, radio; il fatto che gli extraterrestri non capiscano la nostra predisposizione a dire una cosa per un’altra (metafora) e soprattutto a mentire; il fatto che una parte dell’umanità si assoggetti a venerare e a collaborare con le misteriose intelligenze extraterrestri in modalità religiosa senza neppure capire bene cosa ci sia dietro; il fatto che da tale contatto con possibili intelligenze extraterrestri qualcuno perda la ragione e addirittura si tolga la vita; la frase rivolta a un  protagonista della storia: “voi terrestri siete fragili”; il riferimento, ad un certo punto della storia, alla quantità e varietà di insetti che popolano il nostro pianeta il che denota un ambiente favorevole alla vita, ciò che nel Caso Amicizia viene definito “pianeta madre”.

In effetti è davvero così. Va anche detto che pure la Cina ha vissuto a sua volta un Caso Amicizia. E con lei altre Nazioni della Terra, ad esempio alcune del Sud America. La tv, il cinema, spesso anticipano dei fatti. Oppure, a posteriori, li spiegano. E’ così pure in questo caso? Se avete modo di guardare la serie (ve lo consiglio), attendo le vostre impressioni.

 

 

Gli Uso, gli oggetti non identificati sottomarini, sono più pericolosi dei “fratelli” Ufo dell’aria: parola di un ex contrammiraglio della US Navy

210519133725-ufo-us-navy-corbell-1-500x281In questi giorni ha tenuto banco, sollevata dal Telegraph, la testimonianza del contrammiraglio, nonché oceanografo, Timothy Gallaudet, già direttore del National Oceanic ad Atmospheric Administration e graduato in pensione della US Navy. Sarà forse per la propensione che nella sua vita ha avuto verso il mare, ma sta di fatto che l’ex militare ha lanciato un vero e proprio monito: gli Ufo da cui stare soprattutto attenti sono gli Uso, ovvero gli oggetti che scorrazzano non per aria ma tra i flutti. Mi viene da dire: bella scoperta. La realtà degli Uso (che sta per Unidentified Submerged Objects: in questo caso non è stato necessario coniare nuovi termini, come accaduto con Uap nel caso dei “fratelli” Ufo dell’aria…) è ben nota da tempo e in Italia ha avuto una clamorosa manifestazione negli anni 70 quando a Bellaria il fotografo Elia Faccin immortalò, convocato dai Carabinieri, una vera e propria battaglia navale al largo della costa dell’Adriatico. E quel servizio fu pubblicato da Panorama. Che dire? Sembra che gli Uso siano perfino più a loro agio, nell’acqua, di quanto non capiti con gli Ufo nell’aria. Gallaudet fa anche riferimento alla possibilità che non si tratti di oggetti di natura extraterrestre e ipotizza che possano essere sommergibili avanzatissimi studiati da qualche potenza. Ma non esclude, bontà sua, la valenza aliena. In ogni caso l’elemento che gli fa rizzare le orecchie è il solito caro agli americani: il rischio che sia in pericolo la sicurezza nazionale. Ecco comunque che cosa ha detto. Riporto l’articolo uscito sul sito Nextme.it, mentre a questo link della Cnn trovate un mix di filmati nei quali ci sono anche esempi di Uso.

Timothy Gallaudet, contrammiraglio in pensione della Marina degli Stati Uniti, ha recentemente orientato il focus investigativo dallo spazio cosmico alle acque oceaniche. Dopo aver condotto interviste e raccolto testimonianze da una vasta gamma di professionisti del mare, quali marinai e sommergibilisti, per un periodo di diciotto mesi, Gallaudet ha rivelato l’esistenza di veicoli sottomarini non identificati, gli Uso. Tra gli episodi documentati, spicca quello del 2019, quando l’USS Omaha, al largo delle coste di San Diego, ha registrato un oggetto che si muoveva a incredibile velocità prima di immergersi sott’acqua. Gallaudet non è solo nelle sue ricerche. La Fondazione Sol, un aggregato di accademici, militari e funzionari pubblici, sostiene i suoi sforzi per illuminare questi enigmi. L’ex direttore del Noaa punta a utilizzare un sottomarino telecomandato per esplorare anomalie specifiche rilevate sui fondali marini davanti alle coste della California, con l’obiettivo di comprendere meglio queste manifestazioni potenzialmente minacciose per la sicurezza marittima. Parallelamente, il Pentagono continua le proprie indagini sugli Ufo attraverso l’Aaro, divulgando regolarmente report basati su osservazioni di militari e civili. La questione Ufo ha recentemente visto un’escalation di interesse, spinta anche dalle dimissioni del direttore dell’agenzia dedicata, che ha citato minacce di morte come motivo del suo allontanamento. Inoltre, le testimonianze di individui come la gola profonda David Grusch, che ha parlato al Congresso degli Stati Uniti riguardo a programmi di recupero di Ufo precipitati, ampliano ulteriormente l’orizzonte di questi misteri, estendendolo dalle sfere celesti fino agli abissi marini, seguendo le tracce lasciate dalla fantascienza.

 

Cinegiornale bUFO – 80 / Giappone terra di Ufo: i contatti “speciali” durano da 5000 anni

1024px-Utsuro-buneIl Giapp0ne è l’unico stato al mondo i cui governanti hanno ammesso l’esistenza degli Ufo, nel senso di oggetti “speciali” e di origine probabilmente non terrestre. Queste ammissioni appartengono, come giustamente è stato fatto notare, alla cultura di un popolo che tende a essere molto leale e soprattutto con una visione molto rispettosa del prossimo e della collettività (ho avuto la fortuna, per lavoro, di passare svariati mesi della mia vita in questo Paese, visitandolo quasi tutto: vi posso confermare che è proprio così). Così fin da tempi non sospetti, precisamente dagli anni 50,  le Forze Armate e i vertici politici di Tokyo hanno ammesso che i “soratobu enbàn”, i dischi volanti, sono una realtà. Riflessione aggiuntiva: i loro piloti sono amichevoli e pacifici (meno male) e ci visitano da tempo immemorabile. La prova? Le fattezze dei visitatori cosmici sono state immortalate migliaia di anni fa nelle statuette Jomon e le silhouette dei loro razzi sono incise sulle pietre tombali di Matsubase, nella caldera vulcanica del Giappone meridionale. Alfredo Lissoni, giornalista, insegnante di religione e scrittore, esponente del Centro Ufologico Nazionale, ha così voluto dedicare una puntata agli Ufo nipponici su Tvcity.it. Titolo dell’intervento: “Giappone, 5000 anni di contatti alieni”. La puntata dura poco più di un’ora ma vi consiglio di munirvi di pop corn, di mettervi comodi sul divano con il pc davanti a voi e di vederla: è molto interessante. Il link dove trovate il filmato è questo. Buona visione e Buona Pasqua 2024.

Un Ufo fu abbattuto nel 1980 nel nord dell’Inghilterra: la dichiarazione di un ex paracadutista fa scalpore

Technics_Fantasy_503988In queste ore sui siti gira una notizia che ha divulgato per primo il Daily Mail: nel 1980 gli inglesi avrebbero abbattuto nel nord del Paese un velivolo che per le sue caratteristiche non poteva essere costruito dalla tecnologia nota all’uomo in quei tempi. La dichiarazione è di un ex paracadutista. Quoto allora il testo che i reduci della Folgore, il noto corpo italiano dei parà, hanno messo sul loro sito (www.congedatifolgore.com).  Trovate l’articolo a questo link: ovviamente la vicenda, che sta facendo scalpore, si lega a una testimonianza che avrebbe bisogno di ulteriori conferme. Ma è indiscutibilmente qualcosa di molto interessante e  fa un po’ scopa con le famose dichiarazioni di David Grusch negli Usa.

Negli Usa il rapporto sugli Ufo del Pentagono è già smentito: non dice il vero, intervenga il Congresso

 

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Forse qualcuno nei giorni scorsi avrà letto la notizia che il Pentagono in un suo report (dell’8 marzo scorso, per la precisione) aveva sostanzialmente smontato la tesi che in tema di Uap (o Ufo, come continuiamo a preferire chiamarli) ci sia qualcosa di strano e, soprattutto, di legabile a una realtà extraterrestre. Quest’uscita, che porta la firma dei responsabili dell’ufficio dell’AARO (All-domain Anomaly Resolution Office) è sembrata soprattutto un altro “tackle” a gamba tesa su David Grusch e sulle sue affermazioni di un anno fa, secondo cui gli Usa detengono reperti di velivoli non terrestri e addirittura di resti biologici non umani. Detto che già questo rapporto era stato salutato con scetticismo – si è fatto notare, ad esempio, che la stampa era stata oggetto di un briefing preventivo non proprio in linea con quanto sarebbe stato poi dichiarato – ora siamo al passo indietro. L’alto ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale non è infatti in grado di sostenere pubblicamente il pubblico il report, nonostante il ruolo di supervisione. Inoltre questo rapporto errato richiederà, con tutta probabilità, un’azione del Congresso. Se volete approfondire ecco il link 1 e il link 2.

Dibattiti bUFI – 80 / E se nel ricercare la vita aliena nel cosmo un giorno scoprissimo un pianeta popolato da umani?

alL’immagine che qui vedete, con relativa didascalia, l’ho trovata navigando in Internet. L’ha proposta il sito “Misteri ed Ombre”. Trovo che suggerisca un interrogativo bello e intrigante. Siamo infatti abituati alla ricerca della vita aliena come a un qualcosa che necessariamente deve passare da una realtà esterna alla Terra – e su questo siamo più o meno tutti d’accordo, nonostante non manchino le teorie che descrivono una presenza di altri esseri sul nostro pianeta, addirittura nei meandri sotterranei -, ma soprattutto da entità che nulla o poco hanno a che vedere con noi. Il quesito qui posto, invece, ribalta il concetto: magari da qualche parte del cosmo troveremo… altri umani. Che cosa diremmo a quel punto? Ci spaventeremmo, oppure no? A voi la risposta.

P.s.: se qualcuno ha voglia di andare al primo post in assoluto di questo blog, nell’ormai lontano 2008, scoprirà che lo titolavo: “E se gli Alieni fossimo noi?”

Quell’Ufo “grande come l’Empire State Building” che ha sorpreso i soldati ucraini

Un Ufo è stato dunque avvistato nei cieli ucraini e il rilevamento, avvenuto tramite un drone, si riconduce a un gruppo di militari. Quindi, se vogliamo, è un evento che acquisisce ulteriore importanza e credibilità. Le immagini, davvero d’impatto, provengono dalla zona di Donetsk. A diffondere il video è stato l’account Instagram Frontier Conflict. A quanto pare il filmato è stato girato da un drone da ricognizione ucraino, impegnato in un’operazione di pattugliamento: si vede chiaramente un oggetto non identificato in volo che si avvicina sempre di più. Il drone utilizzato è un  Mavic 3T termico, in uso alla 406ª Brigata di Artiglieria dell’Ucraina. Il filmato, secondo quanto riferito dalla stampa estera, risale a venerdì 1 marzo . Stando a quanto raccontato dai militari ucraini, l’oggetto si è librato oltre un miglio da terra e si è imbattuto nel drone a infrarossi, che volava a 500 piedi dal suolo. Secondo le stime, l’Ufo, un oggetto di forma piatta, doveva essere lungo circa 1300 piedi ed era completamente immune ai forti venti che imperversavano quella sera. Il soldato ucraino ha dichiarato di non aver mai visto nulla di simile e i suoi colleghi hanno confermato: “All’inizio pensavo che fosse opera dei russi, ma poi ho capito: potrebbe essere stato un Ufo!”. Un oggetto non identificato, dunque, che secondo le apparecchiature di rilevamento del drone aveva una temperatura che oscillava fra i 36 e i 54 gradi Fahrenheit. Nel video, della durata di pochi secondi, è possibile ascoltare le espressioni di meraviglia e di timore dei militari ucraini, che non si erano mai trovati a confrontarsi con qualcosa del genere: “Porca miseria, che c…o è questo? Perché non si muove?”. Il soldato che ha parlato per tutti ha aggiunto che l’Ufo è stato avvistato intorno alle ore 21: l’oggetto doveva essere lungo 400 metri e alto forse 100 metri. Da qui il paragone: “Era più grande dell’Empire State Building”. Qualcuno, osservando il video, ha cercato di fornire una spiegazione più… terrena, parlando di “Effetto Morgana”, ossia quel tipo di miraggio visibile all’interno di una stretta fascia posta sopra l’orizzonte. Secondo il soldato ucraino, però, non si trattava affatto di quel fenomeno, “perché nella visione termica non puoi vedere un miraggio”.

Ufo e Alieni nella Nuova Teologia: così il Vaticano sta preparando una svolta epocale

imageE’ noto che la Chiesa da un po’ di tempo in qua sta facendo “grandi manovre” sul tema della possibile vita aliena. Nel 2008 padre José Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana, rilasciò all’Osservatore Romano un’intervista dal titolo eloquente: “L’extraterrestre è mio fratello, il rapporto tra astronomia e fede”. E in tempi più recenti Papa Francesco ha ammesso che non avrebbe problemi a incontrare ET  e a confrontarsi con lui. Su questa scia, tira aria di un cambiamento radicale e della definizione di nuovi paradigmi. Il Giornale d’Italia ha addirittura scovato un testo che potrebbe rappresentare un punto di svolta. Ecco il passaggio saliente:

Siamo riusciti ad ottenere in esclusiva una bozza del documento che riguarda quello che dovrebbero essere i punti cardine di una Nuova Teologia che sembra ispirarsi anche all’enciclica di Papa Bergoglio “Fratelli tutti” ma espansa ad una versione e visione Cosmologica. Un testo che sta circolando riservatamente tra Gesuiti, Domenicani, Francescani e Benedettini e che sembra anche ricalcare il Salmo 24 (23) dove è scritto “del Signore è la terra e il suo contenuto, l’universo e i suoi abitanti”, spesso citato anche da Monsignor Balducci. Sarà per questo che l’intelligence americana ha iniziato a ufficializzare le ricerche sugli Ufo? Preparano le persone anche in vista di questo testo teologico rivoluzionario?

Molto interessante, peraltro, è anche il resto dell’articolo, che va a toccare temi di geopolitica. Vi suggerisco di leggerlo integralmente, cliccando su questo link.

Giorni caldi sul fronte degli avvistamenti

Sembrano giorni caldi sul fronte degli avvistamenti di oggetti strani. Il Cufom (Centro Ufologico Mediterraneo) ne segnala otto, uno dei quali dalla prospettiva di un aereo di linea. E uno anche nel Winsonsin. In Liguria, invece, torna protagonista la zona di Savona e Loano: alcuni cittadini hanno avvistato e filmato sfere luminose di giorno e di notte. Vi rimando allora al link del Cufom (cliccate qui) e al sito ligure dell’agenzia Ansa (cliccate qui)

 

 

Dibattiti bUFI – 79 / Che cosa diresti se potessi mandare un messaggio nello spazio?

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E’ noto che da tempo stiamo cercando di capire se siamo soli o meno nell’Universo. E il modo più immediato per farlo è intercettare un eventuale segnale alieno che provenga dallo spazio profondo. Questa caccia ha coinvolto vari settori, non ultimi il cinema – basti pensare a Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo – e la Tv (qui il riferimento più immediato che mi viene in mente è lo sceneggiato “A come Andromeda” che una Rai ben diversa da quella odierna mandò in onda all’inizio degli anni 70). Ma il tentativo di approccio con l’extraterrestre può anche avvenire nel senso opposto: ovvero noi che mandiamo messaggi, come quelli inseriti in una bottiglia da liberare tra i flutti del mare. Le attività di tanti radiotelescopi e le ricerche del Seti sono il paradigma di questi sforzi. Ma qui scatta l’interrogativo che vi pongo per il dibattito: se tu potessi mandare un messaggio nello spazio, che cosa diresti? Magari ci sarebbe da dire che qualcuno provveda a salvarci da noi stessi… Intanto, gli Alieni sono stati usati anche per denunciare l’uso smodato dei device (telefonini, tablet ora anche visori) e dei social network, ormai una forma di… alienazione perché la gente omette di guardare direttamente l’evento reale (e immaginate che cosa sarà quando imperverserà la “deficienza artificiale”…). La clip creata, che circola su Youtube, si intitola Hello Down There e coinvolge addirittura Martin Scorsese. E’ molto carina, guardatela.