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Lettera (mai pubblicata) al Manifesto
Anna Cremona, Angelo Garro - 05-06-2007
Riceviamo - e pubblichiamo - questa lettera al quotidiano "Il Manifesto" ... che non è mai stata pubblicata. Red

Siamo Anna e Angelo Garro di Milano, genitori del defunto alpino Roberto Garro di 19 anni (vedere: www.alpinorobertogarro.it), leggiamo solo adesso della Carovana contro la guerra, carovana a cui avremmo partecipato volentieri considerato che da nove anni noi con il nostro camper e da soli affrontiamo questo tour di protesta in giro per l'Italia; tour che ci approntiamo ad affrontare fra pochi giorni, il 18 giugno 2007 partendo da Milano e terminerà a Trapani in Sicilia e ritorno allo scopo di contattare altri familiari di militari caduti in tempo di pace.

Inoltre in occasione del 2 giugno, vi abbiamo appena inviato una nostra lettera dal titolo "2 giugno 2007: L'urlo di rabbia continua" così come abbiamo fatto inviandola a tutta la stampa italiana, vari politici e molti
cittadini simpatizzanti; rito che compiamo ormai da nove anni, anche se nessuno delle nostre istituzioni risponde. Nostro rammarico è stato constatare che nemmeno Voi la avete pubblicata. Tornando alla Carovana contro la guerra, sarebbe nostro desiderio l'anno prossimo in occasione del 10° Anniversario della scomparsa di nostro figlio partecipare alla Vostra Carovana se avvertiti per tempo per poterci preparare adeguatamente.

Vorremmo poter allegare una foto del nostro camper adibito appositamente in memoria di nostro figlio e dei molti altri caduti in servizio o in "Missioni di pace" a causa dell'uranio impoverito, ma non sappiamo come fare per allegarla.

Un cordiale saluto.

Anna Cremona e Angelo Garro

Dall'archivio di frg.

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 Doriana Goracci    - 04-06-2007
Può succedere che a forza di raccontare, qualcuno per me di molto speciale ti scrive, ti telefona, ti narra. Non è una favola per bambini, non è neanche una favola a lieto fine.

Non finì bene quell'11 giugno del 1998 per Anna e Angelo, genitori di un alpino morto, Roberto Garro il loro unico figlio, aveva 19 anni e faceva il servizio di leva.

Li conosco da ieri sera, quando scrissero un commento ad una mia lettera per Cindy Sheehan in rete sul sito di Tribù ribelli. Stasera ci siamo ritrovati,
da persone, come dice Angelo.

Ho cominciato a conoscere la loro storia, non hanno smesso di scrivere, tentare, far emergere. Non hanno dato le dimissioni come Cindy Sheehan ma sono stanchi, molto anche loro, di silenzi e non ascolto.

Concludevano così una loro lettera sul rifinanziamento della guerra, il 27 marzo 2007:
"Crediamo che questa sera ammaineremo quella bandiera arcobaleno simbolo di pace che da anni sventola al nostro balcone; bandiera ormai divenuta solo un simbolo di ipocrisia anch'essa. GRAZIE ITALIA... Continua pure a farci e farti del male!"

Angelo il padre di Roberto mi ha confessato la sua poca dimestichezza con internet, l'avere fatto le scuole serali e non essere così bravo nello scrivere. Ci siamo dati allora del tu, nessuno di noi è un professionista in materia. Alla fine troverete il loro indirizzo, il sito, e su Arcoiris tv "il funerale della vergogna" proposto al Collecchio video film festival: vi
prego di fare qualcosa, di diventare attivi nel modo che ritenete più opportuno.

Mi prendo io la briga, come hanno fatto altri, di proporre la loro storia partendo dall'ennesima lettera che hanno scritto per il 2 giugno alle autorità.
Dal primo momento vennero invitati tutti a "dimenticare".

Cominciamo a conoscere e a non scordare.

Doriana Goraccci

Milano, 30 maggio 2007

Festa della Repubblica e delle Forze Armate.... e l'urlo di rabbia continua!

Rieccoci nel IX anniversario dalla scomparsa del nostro unico figlio caduto misteriosamente nel prestare quel dovere costituzionale che è il servizio
militare di leva obbligatorio, senza che nessuno in questi anni si sia scomodato per spiegare le ragioni di questa morte o le scuse del successivo vilipendio alla salma.

Eppure ogni anno il 2 giugno si festeggia questa anacronistica nonché ipocrita festa delle FF.AA. in cui lo Stato italiano allestisce questo teatrino in cui fà sfoggio in gran parate di moderni e potenti armamenti, sfilata di generali felloni che più che le medaglie, sfoggiano immensi ventri saturi di molliccia epa da bagordi tipici di mangiapane a tradimento.

Stato italiano che ha perso ormai da tempo quella parvenza di integrità necessaria e indispensabile per indicare ad un popolo la via retta da seguire. Stato italiano e Governo che ha disatteso sfacciatamente ogni promessa elettorale rifinanziando quelle "Missioni di pace" di cui si era impegnato per il ritiro. Stato italiano e Governo senza più nessuna parvenza di dignità nazionale e che concede perfino ad ex terroristi di sedere su quegli scranni in Parlamento laddove si scrivono e si approvano le leggi di questo Paese; Parlamento ormai divenuto Rifugium Peccatorum per la vita, di personaggi indagati per uso di droga (e forse anche spaccio), evasione fiscale, illecito amministrativo, corruzione, etc, etc; forti di quella immunità parlamentare nonché privilegi di cui godono, costoro, peggiori della peste bubbonica si fanno beffe del popolo italiano onesto e lavoratore come noi. Ed a nulla servono quelle teatrali bacchettate che ogni tanto dall'alto del colle più alto, fingono di colpire,... i propri complici.

L'indifferenza istituzionale l'abbiamo ormai subita in tutta la sua crudeltà in queste ultime tre Presidenze: Scalfaro, Ciampi, Napolitano, i quali spacciatesi nei loro discorsi di insediamento quali: "Presidenti di tutti
gli italiani" Essi, non lo furono mai! Uomini messi li dai loro stessi partiti solo per proteggere interessi di parte e non nazionali, Presidenti che nessuno del popolo ha mai eletto, e che si dimostrarono e continuano a dimostrarsi Presidenti sordi a tutte le suppliche di chi viene calpestato da una giustizia che mai fa giustizia e nega il rispetto della dignità della
persona agli umili, ai deboli, agli onesti; però pronta a concede l'indulto a biechi assassini e criminali vari. Giustizia da sempre complice delle Forze Armate, delle banche, dei massoni e di tutte le mafie che imperversano in questo paese.

Scriveva LA REPUBBLICA di mercoledì 9 maggio u.s. "Colmato un vuoto di memoria per le vittime del terrorismo".. Lettera aperta ai parenti. Visita a
Rebibbia. Indulto necessario.

Siamo contenti per costoro, ma non certo soddisfatti dato che vi sono a tutt'oggi oltre 10.000/12.000 vittime (molte di più delle 400 circa vittime di terrorismo) cadute in tempo di pace servendo la Patria e in tempo di pace (oltre a quelle vittime causate dall'uranio impoverito che tanti scrupoli e crisi di coscienza, solo oggi, creano alla Sen. Lidia Menapace, vedi Liberazione 20 maggio 2007, o alla soddisfazione della Sen. Sabina Rossa per l'istituzione della giornata della memoria il 9 maggio per le vittime di
terrorismo), militari che non hanno mai ricevuto una medaglia alla memoria, ne ricordati mai con un Memorial Day, e a molti dei quali non viene
riconosciuto nemmeno uno straccio di risarcimento ignorando vergognosamente la "Proposta di legge Unificata" Ramponi-Ruzzante

Norme in favore di militari di leva e di carriera infortunati o caduti durante il periodo di servizio, già approvata all'unanimità nella scorsa legislatura.

Ha poco da gioire il Presidente Napolitano, il Presidente del Consiglio Prodi, il Ministro della Difesa, il ministro della Giustizia e l'intero Governo e Parlamento:

- il 2 giugno resta per noi genitori dei militari caduti in servizio, ancora la giornata della vergogna!



ANGELO GARRO e ANNA CREMONA

Alpino ROBERTO GARRO

Via Castel Morrone 5 - 20129 Milano Caduto in tempo di pace