Somalia: l'appello umanitario del Cisp
Vita.it - 03-01-2007
Riceviamo e volentieri diffondiamo. - Red

Decine di migliaia gli sfollati. Nel caos della guerra, l'ong italiana organizza le prime operazioni di assistenza umanitaria


"Prestare soccorso e far giungere alle popolazioni sfollate e alle vittime innocenti di questo conflitto i medicinali e i beni di prima necessità di cui hanno bisogno, sostenendo associazioni somale di piena fiducia". E' questo lo scopo cui sta lavorando il Cisp (Comitato internazionale sviluppo dei popoli), Ong presente da più di vent'anni in Somalia con programmi umanitari e di sviluppo nei settori della sanità, dell'acqua, dell'educazione e della formazione nella capitale Mogadiscio e nelle regioni centro settentrionali del Mudug e Galgaduud.

"Da settimane non ci sono più organizzazioni internazionali in Somalia - spiega il direttore del Cisp, Paolo Dieci - La cosa più grave è che sono stati sospesi gli aiuti umanitari. Purtroppo non abbiamo dati precisi, ma possiamo stimare che i rifugiati interni siano già decine di migliaia. Molte persone dalle campagne si sono riversate ai margini della capitale Mogadiscio, in accampamenti di fortuna, ritenendo più facile ricevere assistenza vicino a un grande centro". La situazione in Somalia è molto grave, la gente ha bisogno di tutto. "A rendere ancora più difficile la situazione è il fatto che a causa di questo conflitto - prosegue Dieci - non si sono potute assistere tutte quelle persone che sono rimaste vittime delle inondazioni verificatesi nelle scorse settimane".

Nell'attesa che il World Food Program e le altre Ong internazionali si riuniscano per decidere gli aiuti, il Cisp si sta coordinando con molte ong somale presenti ora a Nairobi in Kenya, in modo da sostenerle nella loro opera di soccorso. "Per fare questo contiamo sul sostegno della gente - conclude Paolo Dieci - che si può realizzare facendo donazioni. Tramite il nostro personale e le organizzazioni locali, con cui da tempo lavoriamo creando ambulatori, scuole, e centri di formazione per insegnanti, spesso i soli spazi di aggregazione estranei alla logica della guerra, vogliamo fare giungere alle popolazioni sfollate il cibo e i medicinali di cui hanno bisogno".


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