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"Stazione Termini"
Giuseppe Aragno - 31-12-2006
Un appello... sacro e santo

L'appello parte da ItaliaLaica, mi giunge da Roberta Anguillesi di di democrazialelalita e lo faccio mio senza esitare, inoltrando i comunicati ItaliaLaica.it in cui, chi lo ritiene giusto, troverà indicazioni per far sentire la sua protesta.
"In genere - scrive Roberta Anguillesi - evitiamo gli appelli e le chiamate alle armi agli eserciti delle mail". Perché? Ragioni ampiamente condivisibili: quando non servono a "contare il nemico" e a strumentalizzarlo ai biechi fini della politica di "parrocchia", gli appelli finiscono nel mare magno dell'oblio anche quando ricevono i più ampi consensi. E allora? Per quale motivo sottoscrivere? Qui ragiono da solo. Non solo, per dimostrare, come scrive Roberta, che c'è ancora chi trova incompatibili con un paese laico l'intreccio soffocante, tra sacro e profano, tra fede e politica, tra cotta e doppio petto, tra confessione religiosa e libero pensiero. Tutto questo conta, ma non basta e non basta nemmeno rivendicare le proprie radici. A nulla è servito il barbaro e proditorio omicidio commesso stanotte a Baghdad dopo un processo farsa? La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e della donna da anni è diventata cartastraccia e non hanno più alcun valore le lacrime e il sangue versati perché, servi abbrutiti dalle superstizioni, ci facessimo cittadini liberi: la storia è negata, qualcuno ha insinuato che è morta; un capitalismo selvaggio, che non accetta regole, una sinistra che ha opportunisticamente rinunciato ai suoi valori fondanti, in combutta coi rigurgiti del peggior clericalismo, ci vanno conducendo al buio di un nuovo Evo Medio. Occorre che chi è libero davvero metta oggi nel conto che bisogna tornare a lottare, che occorrono di nuovo lacrime e sangue. E' per questo che firmo l'appello. Veltroni, figlio d'una cultura laica prostituita al potere, capirà. Pochi o molti che siamo, avrà paura, non potrà fare a meno di averne. Lo sa: la storia non perdona e non consente mai, dico mai e sfido a smentirmi, che, contro la ragione, inganno, superstizione e forza bruta vincano con più battaglie anche una guerra. Nemmeno il genocidio benedetto dai papi in America latina è servito: ancora si lotta e la partita non è certo chiusa. E' con questa consapevolezza che ormai mi muovo: ci fanno guerra, ci aggrediscono, e non abbiamo provocato, ci impongono una barbarie che non possiamo tollerare. Firmando, io non chiedo favori. Io dichiaro di non voler chinare la testa, affermo che mi difenderò, comunque potrò, da qualunque parte provenga l'attacco. Io credo sia giunto il tempo di riconoscerlo: ci stanno vendendo al miglior offerente. Firmare equivale per me a rinnovare un rifiuto. Dodici, solo dodici, furono i professori universitari che rifiutarono di giurar fede al fascismo. Bene. Firmando io non giuro, rinnovo quel rifiuto e non faccio conti. Ho in mente le parole di Rosselli: Non vinceremo subito, ma vinceremo.


COMUNICATO STAMPA n.1

La pretesa di intitolare al papa Giovanni Paolo II la stazione centrale "Termini" della capitale della Repubblica italiana non è che il culmine del confessionalismo istituzionale. La decisione è stata assunta con un colpo di mano antidemocratico, non trasparente, in periodo di silenzio-stampa, nonostante fosse stata già precedentemente contestata da migliaia di cittadini e da centinaia di associazioni italiane ed estere. Il sindaco Veltroni ha così negato il carattere laico delle istituzioni e il profondo pluralismo culturale, politico e religioso della società in cui viviamo. Ha perduto il rispetto per ogni convinzione che non sia quella cattolica. Riteniamo che, quanto meno, decisioni destinate a segnare a tempo indeterminato il volto di Roma dovrebbero essere prese senza demagogia e senza opportunismo.
Il 23 dicembre sarà ricordata a Roma come una data infausta per la laicità e la democrazia delle istituzioni.
L'Assemblea delle associazioni laiche romane tenuta a Roma il 27-12-2006 in via delle Carrozze, 19
- invita tutti i cittadini a far sentire la propria protesta sui giornali, sul sito del Comune di Roma
e al call center 06.0606.
- richiede la convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio comunale per dibattere pubblicamente questa improvvida decisione.
- invita i comuni italiani a protestare contro lo stravolgimento del nome storico della Stazione della capitale italiana e contro la prassi inedita del Comune di Roma con cui si è appropriato di un simbolo della comunità nazionale.
- invita tutti i cittadini a sottoscrivere questo documento di protesta presso info@italialaica.it , in vista di una prossima assemblea cittadina.
L'Assemblea delle associazioni laiche romane

COMUNICATO STAMPA n.2

La decisione presa da Walter Veltroni di intitolare a Giovanni Paolo II la Stazione "Termini" della capitale della Repubblica Italiana rappresenta l'ennesimo attacco al carattere laico delle istituzioni e la negazione del pluralismo culturale, politico e religioso della società contemporanea italiana. Il Sindaco di Roma ha perso ogni rispetto per i cittadini che dissentono dalle opinioni e dalle convinzioni della gerarchia ecclesiastica cattolica, venendo meno al più elementare concetto di democrazia. La Consulta per la LIBERTA' DI PENSIERO E LA LAICITA' DELLE ISTITUZIONI, istituita dal Comune di Roma, non è stata nemmeno consultata in materia; anzi, non ha avuto nemmeno una risposta quando ha richiesto al Sindaco, oltre un anno e mezzo fa, una chiarificazione in merito. La formalizzazione del nuovo nome della Stazione Termini di Roma è avvenuta il 23 dicembre scorso, all'insaputa del grande pubblico, mentre era in corso uno sciopero dei mezzi di informazione. Ritenendo inaccettabile tale comportamento da parte del Sindaco Veltroni e considerando assolutamente inutile la nostra posizione di membri in una Consulta che si è rivelata una struttura di imbonimento della laicità stessa, piuttosto che della sua promozione, dichiariamo attraverso il presente comunicato la nostra uscita irrevocabile dalla Consulta stessa.

Le Associazioni firmatarie:

Associazione Italialaica.it
Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno"
Associazione Società laica e plurale C.R.I.D.E.S.
EKEDEA
Fondazione Critica liberale
Associazione Dem. Giuditta Tavani Arquati (uscita con comunicato proprio).

I nominativi di coloro che aderiranno alla protesta e ulteriori notizie sull'argomento saranno pubblicate su:
ItaliaLaica

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 Emanuela Cerutti    - 31-12-2006
Un grazie ad Aragno e a chi ha proposto e fatto circolare questo appello, e mentre lo scrivo mi pare ancora impossibile. Come impossibile fino a ieri mi pareva la morte per impiccagione di un uomo. Troppo facile tirare la conclusione che lo Stato dei diritti davvero non esiste più? Che non criteri democratici ma situazioni di comodo affollano le strade, le case, le scuole e i palazzi della politica? Che razza di fine per il vecchio anno e di inizio per il nuovo: una fine e un inizio in cui non si distinguono logiche di cambiamento per il famoso (era fumoso?) mondo migliore possibile, perse nella nebbia, metafora di tutte la globalizzazioni? In cui a contare sono sempre più quelli che contavano anche prima? Buon anno e tanti auguri a chi di dovere e a chi di riguardo. E dagli amici ci guardi e riguardi qualche santo, se in zona ce ne sono ancora.

 Grazia Perrone    - 31-12-2006
Condivido e sottoscrivo l'appello.