tam tam |  diritti  |
Francisco Granado e Joaquìn Delgado
Cnt.es - 22-12-2006
Il 13 dicembre scorso il Tribunale Supremo spagnolo ha rifiutato la revisione delle condanne a morte formulate dal Consiglio di guerra, il 13 agosto 1963, nei confronti di due giovani oppositori politici: Francisco Granado e Joaquin Delgado. Un processo durato appena 17 giorni, senza alcuna garanzia giuridica, a porte chiuse, senza presenza di osservatori internazionali al termine del quale furono eseguite delle esecuzioni, atroci, all'alba, e solo per punire la dissidenza, il fatto di non essere d'accordo, di disobbedire.


E' la seconda volta che tale organo giuridico "democratico" si oppone alla riabilitazione - umana e politica - dei due giovani condannati ingiustamente (i veri autori materiali dei reati addebitati ai due condannati confesseranno qualche anno dopo): la prima, sentenza, nel 1999, fu annullata, nel 2004, dal Tribunal Costitucional (l'equivalente della nostra Corte di cassazione).

Ecco cosa scriveva - a commento di una sentenza che, oggi, appare come una effimera inversione di tendenza - Daniel Pinós sul periodico francese "Le monde libertarie".

Si va verso l'invalidamento delle sentenze franchiste?

Il 13 luglio 2004, per la prima volta in venticinque anni di democrazia, il tribunale costituzionale spagnolo ha preso una decisione favorevole alle vittime della repressione franchista. Infatti, ha annullato la decisione del tribunale supremo, del 3 marzo 1999, che rifiuta la revisione del Consiglio di guerra, del 13 agosto 1963, che condannò a morte i giovani anarchici Francisco Granado e Joaquin Delgado.

Questa decisione è storica per molte ragioni, ma soprattutto perché ha dimostrato che la giustizia franchista, considerata istituzionalmente come un "modello di legalità" in piena guerra fredda, può essere messa in causa.

La memoria ritrovata

Questa decisione è molto importante, poiché da alcuni anni, e grazie soprattutto alle campagne per riabilitare Granado e Delgado, s'é messo in marcia un importante processo di recupero della memoria storica. Un processo che ha reso possibile, il 20 novembre 2002, una risoluzione del congresso dei deputati che condanna "il colpo di Stato del 19 luglio 1936 chiedendo la riabilitazione morale di tutte le vittime della guerra civile e della repressione posteriore franchista". Ciò che ha portato, il 3 settembre 2004, alla creazione di una commissione interministeriale che deve presentare un progetto di legge per riabilitare giuridicamente Granado e Delgado. Come a dire: l'invalidamento delle sentenze pronunciate dai tribunali franchisti "contro tutti coloro che lottavano per le libertà e la democrazia ".

Infatti, fin dal 2000, molte associazioni si sono costituite per riappropriarsi della memoria storica sugli anni bui della guerra civile e sistematicamente rimossi (e repressi) durante i numerosi anni della dittatura franchista. Memoria soffocata, poiché la transizione alla democrazia dopo la morte di franco ha significato l'amnesia storica di questo periodo tragico e l'impunità per i responsabili dei crimini franchisti. E, per quanto riguarda la legalità giuridica, nonostante la legge d'amnistia del 1977 e la costituzione del 1978 che istituiva la democrazia, non c'è mai stata una vera discontinuità istituzionale con la legalità giuridica franchista. La prova è, che, anche dopo un po' più di venticinque anni di costituzione democratica, il tribunale supremo ha continuato a rifiutare i ricorsi di revisione processuale presentati dalle famiglie dei repubblicani giustiziati dai franchisti.

L'ultimo caso si registra il 18 giugno 2004, quando il tribunale supremo ha rifiutato la revisione dei giudizi di 72 repubblicani di Figueras effettuati alla fine della guerra civile, nonostante la risoluzione del 20 novembre 2002 del congresso dei deputati e quella del 2 giugno 2004. Una risoluzione che ratifica quella del 2002 e che chiede al nuovo governo di mettere tutto in opera perché le vittime della repressione franchista possano essere tutte riabilitate e compensate.

Una "transizione " bis ?

C'è da dire, invero, che il governo di Zapatero ha creato, seguendo questa risoluzione, una commissione interministeriale, presieduta dal vice presidente del governo, per presentare un progetto di legge al fine di valutare "le misure necessarie per ottenere la completa riabilitazione morale e giuridica" di tutti i soggetti che "hanno lottato per il ritorno della democrazia e che subì rappresaglie, dopo la guerra civile fino al recupero della libertà ".

È chiaro al di là delle precauzioni semantiche lo scopo di questa commissione dovrebbe essere l'annullamento di tutti i giudizi dei tribunali militari della dittatura franchista. Ma, ciò vuol dire che il governo socialista ci riuscirà?

Purtroppo non è così ... La prova : l'1 ottobre, che coincide con il 64e anniversario dell'esecuzione di Lluis Companys, presidente della Generalitat repubblicana, il Consiglio dei Ministri ha ordinato alla commissione di studi in modo prioritario la riabilitazione morale e giuridica di Companys. Ma, alcune ore più tardi, il vice presidente ha sottolineato che dal punto di vista tecnico, il problema è di grande complessità ; poiché occorre tenere conto delle esigenze costituzionali, delle garanzie giuridiche e di altri (?!) parametri. Inoltre, ha aggiunto che il Consiglio dei Ministri non ha fissato una data precisa alla commissione per ... concludere i lavori.
Inoltre, la decisione storica del tribunale costituzionale aveva già messo in evidenza che la maggioranza dei magistrati del tribunale supremo, ed almeno due del tribunale costituzionale (coloro che hanno votato contro che affermano che "la costituzione non produce effetti retroattivi" e che "non può estendersi agli atti del potere precedente alla sua entrata in vigore"), continuano a considerare la "legalità" franchista intoccabile. Senza contare, certamente, l'opposizione popolare che difende anche questa posizione. Occorrerà dunque che il governo socialista ed i gruppi parlamentari dell'attuale maggioranza si prendono interamente la loro responsabilità politica per procedere alla rottura definitiva con il passato franchista istituzionale. E, per costringerli a prendersi questa responsabilità, occorrerà ovviamente che i gruppi che lottano per questa rottura assumono anche la loro.

L'invalidamento dei giudizi franchisti sembra dunque molto vicino. Dobbiamo rallegrarcene e continuare ad aiutare i compagni del Gruppo per la revisione del processo Granado-Delgado poiché, nonostante il buon lavoro realizzato finora, occorrerà certamente compiere sforzi supplementari per costringere Zapatero a mantenere la parola data ... in campagna elettorale.

Affinché la Spagna, che si definisce democratica, non sia più macchiata da questo passato fascista e perché possa, finalmente, imboccare la strada per una vera transizione, portatrice di progresso.

Daniel Pinós

Libera traduzione a cura della Redazione.

  discussione chiusa  condividi pdf