Scheda di valutazione: la Moratti è viva e lotta insieme a loro
Mirco Pieralisi (Bologna) - 17-11-2006
Ho appena letto la nota firmata dal Ministro Fioroni sulla prossima scheda di valutazione nella scuola primaria e sono rimasto disgustato: in poche righe si fa riferimento alla valutazione degli apprendimenti "ivi compresi gli insegnamenti e le attività facoltativo-opzionali e del comportamento degli alunni". Con queste parole, rispettose perfino alla lettera dello stile Aprea-Moratti, si legittima lo spezzatino orario che la nota del 31 agosto e soprattutto le successive dichiarazioni della viceministra Bastico, rese di fronte a migliaia di insegnanti in tutta Italia, avevano dato per superato e si ribadisce la valutazione del comportamento, legittimando in questo, e solleticando, anche i peggiori esempi di un fare scuola che ci eravamo illusi di aver sconfitto.
Ora ministro e viceministra non dicano che noi possiamo in autonomia fare scelte diverse, come per altro abbiamo fatto a Bologna anche nell'era morattiana tirandoci dietro anche le minacce a mezzo stampa della dottoressa Stellacci.
Il problema non è quello di tutelare il mio circolo o gli altri istituti bolognesi, che già lo scorso anno in maggioranza avevano consegnato alle famiglie una scheda di valutazione senza il giudizio sintetico sul comportamento e senza la valutazione specifica delle ore opzionali. Il problema è il messaggio che "anche in via amministrativa" Fioroni e Bastico stanno dando alle scuole italiane, facendo sopravvivere le peggiori scelte pedagogiche della riforma morattiana.
Sanno benissimo quante aspettative si erano create nella scuola primaria dopo gli interventi all'avvio dell'anno scolastico, almeno sulle questioni che non costano soldi.
Ma già sulla delicatissima questione delle Indicazioni Nazionali l'incoerenza tra riconoscimento dell'autonomia nella scelta tra programmi e indicazioni e la mancata emanazione di una nota all'editoria scolastica che questa scelta rendesse effettiva ha suscitato le prime proteste dalle scuole.
L'emanazione poi di questa nota sulla scheda di valutazione, è una vera pugnalata alle spalle di tutte e tutti coloro che hanno difeso con le unghie la scuola pubblica in questi difficili anni e che hanno contribuito in maniera decisiva alla sconfitta elettorale del centro destra.
Eppure, sarebbe bastato poco per dare un segnale chiaro sulla scheda di valutazione, con un modello di scheda ministeriale (magari "suggerito", per carità!) che riprendesse nella sostanza la sobria scheda di valutazione in vigore prima della legge Moratti. Invece hanno scelto di lasciare anche su questo la scuola nel caos.
A distanza di qualche chilometro avremo le schede di valutazione premorattiane per certi alunni e un bel voto di condotta per altri, condito con tanti bei votini sulle materie opzionali nati dallo spezzatino orario ora tornato alla ribalta.
E' questa la scuola che vogliono? E' questa l'autonomia? Altro che Finanziaria! Potremmo anche avere le casse piene, ma la loro idea di scuola resterebbe comunque lontana dalla nostra.

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 Una insegnante    - 17-11-2006
Carissimo (per modo di dire) Mirco,
sei un insegnante, cioè uno che sta nelle classi pestifere di oggidì o sei uno dei tanti "guardoni" che condannano da ogni angolo la scuola senza viverla?
Non bastano i fattacci di questi giorni per farti cambiare idea sulla necessità ASSOLUTA di trovare un modo per far rispettare tutte le regole, e dunque anche quelle scolastiche,
di un mondo che vuol definirsi civile e che invece sta diventando giorno per giorno l'esatto contrario?
Sei forse per l'anarchia totale?
Quali "armi" abbiamo noi insegnanti (dopo averle provate tutte per riportare a più sani stili comportamentali determinati soggetti) per contrastare l'imbarbarimento?
Che sarà mai poi un voto in condotta! Non è mica rischiare la pena di morte!
Chi parla è una antimorattiana, ma non certamente per quanto riguarda la valutazione sopra menzionata.


 luciana repetto    - 19-11-2006
Pur non avendo condiviso nè l'impostazione troppo spezzettata nè la scheda morattiana, ritengo che il comportamento non sia assimilabile al voto di condotta, perchè deve tener conto della partecipazione, dell'impegno, del rispetto delle regole. Piuttosto trovo riduttivo esprimerlo con un giudizio quantitativo. La nostra scuola ha scelto infatti un giudizio qualitativo, in pratica quello che compariva nel globale, prima della riforma. Il tema della valutazione va affrontato in modo organico ed esteso a tutte le scuole, altrimenti cadiamo nei localismi.: ovviamente in 6 mesi di governo non è stato possibile.

 Giuseppe Baldo    - 20-11-2006
Non leggo quotidiani e non guardo la tv, vivo nella scuola da sempre, sempre pieno di illusioni? In effetti il senso di delusione alla lettura dell'articolo prevale su ogni razionalizzazione possibile. Ho portato avanti in questi anni i miei collegi dei docenti sottolineando che la riforma Moratti era alle nostre spalle, che semplicemente la si poteva considerare incontestabilmente un'indicazione, non raccolta. La 275 ci proteggeva. Legge dello Stato che nasceva anch'essa superata dalla prassi, ratificava quello che avevamo fatto per poter sopravvivere nel rapporto quotidiano con i ragazzi, dove o sperimenti o ti muore la voglia d'insegnare. Baha! mi dico, ministro ti avevo fatto credito ma è meglio che mi organizzi. Sogno un ministro silenzioso, un anno e mezzo a togliere semplicemente togliere la farraggine prima di aprire un discorso progettuale. Ce lo dovresti signor ministro, proprio quel "signor" che ti allontana, ognuno al suo posto, il mio ancora a scuola