Non perdiamoci in chiacchiere
Daniela Notarbartolo - 31-05-2002
Questa lettera è stata indirizzata, a titolo del tutto personale, a Federica Pironi di Legambiente Lombardia, che ho conosciuto in momenti comuni di associazioni professionali dei docenti, la quale sa bene alcuni dei "punti critici" nei confronti della riforma-Moratti avanzati da Diesse (quelli relativi ai docenti) , che qui sinteticissimamente ricordo per i lettori di Fuoriregistro: i docenti, valorizzati in teoria, non hanno per ora alcun reale riconoscimento né nei paventati organi collegiali, né tramite una definizione giuridica del loro status professionale e una valorizzazione istituzionale della loro libertà associativa oltre che sindacale, né nella formazione iniziale tutta teorico-accademica inadatta a valorizzare il "sapere pratico" che si costruisce sui banchi di scuola. Sono questi i punti su cui sarebbe utile allargare il dibattito fra insegnanti, non certo per corporativismo, ma perché la salute della scuola, come è ormai riconosciuto dalle ricerche internazionali, comincia dalla motivazione (che io chioso: libertà) dei suoi insegnanti.

Cara Federica,

proprio perché ti conosco come persona seria ti invio alcune riflessioni-rimostranze relative all'appello di Legambiente.
Mi sono già presa una volta della filogovernativa (in una risposta a un mio intervento su Fuoriregistro), e nemmeno lo sono - pazienza. Rifare la stessa figura dicendo che mi pare disonesto e demagogico presentare "l'avversario" con i toni del deficiente per dargli poi del deficiente.
Legambiente nel suo documento manda in giro l'idea che la scuola della Moratti "accresce e rende irrecuperabili le differenze sociali e culturali con la netta separazione dell’istruzione dalla formazione professionale", ma mi pare che le passerelle siano rimaste, e che le abbia introdotte Berlinguer: la novità è altra e consiste nel non licealizzare gli istituti professionali e non professionalizzare i licei, cioè tenerli distinti.
Poi: "introduce di nuovo il voto di condotta e la bocciatura": ma non siamo ipocriti, sono anni che ci lamentiamo che la scuola "madre comprensiva" è ingovernabile ! Poi la chicca: la riforma "prevede spazi e risorse solo per le lezioni frontali, senza la possibilità di fare ricerca e di sperimentare" - quale docente un po' aggiornato può resistere a questa arrogante incompetenza del legislatore che torna al maestro in cattedra ?? ma non ho mai sentito dire una tale bestialità né da Bertagna né dalla Aprea né da nessun altro, come pure "nega l’importanza della formazione del cittadino": cioè secondo voi aver posto come valore centrale la formazione della persona invece che il "valore assoluto" della cittadinanza vuol dire automaticamente negarla: ma dove sono le leggi della logica ? "si allontana dalle esigenze e dei diritti degli studenti" a questo punto sono scoraggiata: il dibattito sulla scuola, del quale sono partecipe e non certo senza punti critici, non si puòò fare a botte di slogan di facile effetto e di nessuna sostanza.
Dico solo al legislatore, se legge Fuoriregistro (a cui mando p.c.), di curare meglio la sua immagine, e ai professori di partire dai problemi della scuola e dai bisogni dei ragazzi, e non dai facili schemi dei fronti contrapposti. Eppure le firma sotto il documento di legambiente sono di tutto rispetto.
E' che il fronte anti-De Mauro fu pericolosamente largo e bisogna ricompattarlo su alcune poche parole d'ordine. Questa è l'impressione non molto incoraggiante che si ricava dal documento.

Con stima
Daniela Notarbartolo

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 Giuseppe Manzoni di Chiosca    - 03-06-2002
Questa giusta polemica, promossa da Daniela Notarbartolo,per lo meno, mette in luce la prevenzione ideologica che domina nelle polemiche stantie e pretestuose delle sinistre.E' chiaro che le critiche valide alla riforma Moratti sono di segno completamente opposto. (Quando poi torneremo a dare alla parola "corporativo" il valore positivo che le compete?)
Cordiali saluti
Giuseppe Manzoni di Chiosca