breve di cronaca
Riforma e cacciavite...
News Anp Lazio - 26-09-2006
...Va bene la riscoperta degli antichi mestieri, ma non esageriamo

Come nostra abitudine, prima di "battere un colpo", pazientiamo, cerchiamo di capire, ci sforziamo di comprendere le ragioni che portano a certe scelte, freniamo l'istinto che ci spingerebbe a scrivere di getto . . .

Poi abbiamo atteso, abbiamo pazientato, abbiamo cercato di capire, ci siamo sforzati di comprendere le ragioni, abbiamo frenato l'istinto . . . fino ad oggi . . .
Da oggi vogliamo, attraverso più puntate, informare i nostri lettori su alcuni aspetti che, a nostro parere, sono discutibili, non condivisibili, non apportano alcun valore aggiunto al sistema di istruzione del nostro Paese.

In questa "puntata" affrontiamo il caso degli ex Provveditorati, alias CIS, alias CAS, alias CSA, domani . . . USP, Uffici Scolastici Provinciali.
Il Dott. Fioroni, con la Direttiva prot. n. 7551/FR del 07.09.2006, fa rivivere degli "zombie" che erano stati dichiarati defunti con il DPR n. 319 del 11.08.2003 - Regolamento di Organizzazione del Ministero - che recepiva quanto disposto dal D. Lgvo n. 300 del 1999 e dal D. Lgvo n. 347 del 2000.
L'operazione, che viene varata nel momento in cui il Ministero dell'Economia sta studiando (ndr: e sappiamo che quando quelli studiano . . . ! !) la possibilità di sopprimere le Direzioni Provinciali del Tesoro, viene giustificata con la necessità di avere un supporto nel campo dell'edilizia scolastica, di affidare funzioni legate alla ricognizione, monitoraggio e verifica contabile delle Istituzioni scolastiche specie sui finanziamenti ottenuti dalla Comunità Europea e/o di non meglio specificate funzioni di "ricognizione e monitoraggio dello stato di assegnazione e di utilizzazione di finanziamenti attribuiti alle Istituzioni scolastiche autonome".
Sull'argomento non viene per niente specificato se continueranno ad esistere le verifiche periodiche dei Collegi dei Revisori dei Conti che costano, di media, circa 2.500 euro a Scuola per un totale di 25 MLN di euro l'anno!
E, per ciliegina sulla torta, verrebbe assegnata a questi futuri USP, con l'abbondanza di personale che si ritrovano e con la loro competenza, "la ricognizione dell'offerta formativa realizzata dalle istituzioni scolastiche con riferimento sia alle attività curriculari ed extra curriculari che ai risultati raggiunti in relazione agli obiettivi preventivati", funzione che andrebbe a collidere, in qualche misura, con le funzioni delle Regioni che "dovrebbero" programmare l'erogazione dell'offerta formativa sul territorio così come la Legge affida loro.
L'anacronismo di tale "disegno" è stato forse "concepito e creato" per stoppare l'iniziativa del Ministro degli Affari Regionali Linda Lanzillotta che sta studiando la possibilità di accorpare tutti gli apparati periferici in un unico centro di "governo" ?
Eppure, anche da persone vicine al ministro (ci riferiamo ad Albertina Soliani, capogruppo al Senato e membro della Commissione Istruzione) era stata rilasciata al quotidiano Europa un'intervista rassicurante: il "primo anno di scuola del governo Prodi comincia in modo rassicurante sotto il segno della rivoluzione di velluto . . ." con il ritorno "all'essenziale: l'autonomia . . ."
Ci asteniamo dal fare ulteriori commenti sull'abuso che tutti fanno, ad ogni piè sospinto, della parola "autonomia" e rimandiamo, nell'occasione, alla lettura attenta della News apparsa sul Sito Nazionale Anp del 18.09.06.
Riportiamo, invece e a completamento, alcuni passaggi della Relazione allegata alla delibera n. 19 della Corte dei Conti del 23.06.2004 nella quale viene descritta, con una analisi impietosa, lo stato dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e viene messo in seria discussione l'itinerario che ha portato alla trasformazione degli ex Provveditorati che, rispetto all'autonomia scolastica, noi consideriamo come controparte perché ostacolano la vita delle scuole con intralci di ordine burocratico; tali procedure sono da ricondurre alla moltiplicazione dei centri di potere che dovendosi alimentare di burocrazia ne riversano in abbondanza sulle scuole.
Dice la relazione: "Forte era l'esigenza di creare un sistema anche geograficamente lontano dalle scuole per evitare il rischio che una eccessiva vicinanza potesse riproporre il precedente modello dei Provveditorati".
Ed ancora, in riferimento alle risorse: "Un passaggio diretto di risorse dal MIUR alle scuole, senza transitare per USR e CSA, renderebbe meno vischioso tutto il sistema di allocazione delle risorse".
Ed infine la Relazione, tra tante altre cose, mette in evidenza: "lo stato di arretramento dell'Amministrazione dello Stato rallentato da un organico . . . non riqualificabile nella sua interezza, ed in tempi brevi, per l'acquisizione di professionalità nuove e diverse e, comunque, non sono tali (ndr: i compiti assegnati) da giustificare il mantenimento, sia pur sotto altro nome, delle vecchie strutture, di procedure ed approcci culturali ormai superati".
Particolarmente interessante risulta l'analisi che ha portato, dopo la soppressione dei Provveditorati, alla nascita dei CIS e, successivamente, dei CSA (ndr: il primo nome individuato era, per ironia della sorte, CAS): " sul punto appare sufficiente il richiamo alle vicende che hanno accompagnato la riorganizzazione dell'Amministrazione periferica, con il sostanziale abbandono di un modello incentrato a livello provinciale sui CIS, organi di supporto all'autonomia composti di personale della scuola e non appartenente alla burocrazia ministeriale e la riproposizione, con l'istituzione dei CSA, di strutture analoghe ai provveditorati cui è stato conferito, in un secondo momento, il rango di uffici di livello dirigenziale".

In conclusione possiamo tranquillamente affermare che questo sistema creatore-distruttore, da un lato crea l'autonomia scolastica e dall'altro la limita di fatto istituendo strutture di governo ed introducendo gerarchie tra diverse autonomie esistenti in modo da rendere le scuole deboli ed i suoi dirigenti ingessati da prassi, procedure e contratti che guardano sempre più all'indietro, "ai bei tempi passati in cui Berta filava ! !".

Carmelo Palella

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