Schedato a 36 mesi?
Cinzia Crosali - 13-09-2006
Ringraziamo Cinzia che ci regala questo pezzo apparso su "Focus en France" - Red

La delinquenza e i disordini hanno sempre disturbato società e politici; ma mentre la prima chiede ai secondi di occuparsi del problema, i politici preferiscono dimostrare «scientificamente» che loro non hanno colpa, dato che i vandali erano tali già in fasce e che, in nome della sicurezza, bisognava bloccarli quando ancora gattonavano.
I giovani delle periferie bruciano le macchine e rompono le vetrine? Sicuramente mordevano i compagni e tiravano i capelli quando erano alla scuola materna! E' questo il senso di un recente piano di prevenzione della delinquenza, preparato dal governo francese e fondato su un rapporto dell'Inserm (1) che preconizza un'indagine sulle turbe del comportamento già nei bambini dell'asilo nido. Cercheranno prossimamente di schedare anche il feto iperattivo, magari perchè scalcia troppo? A quando l'embrione delinquente? O addirittura lo spermatozoo violento e l'ovulo asociale ?
Decine di migliaia di persone hanno firmato, contro questo famigerato Rapporto, la petizione lanciata da alcuni psicologi e psichiatri con il titolo « Pas de zéro en conduite pour les enfants de moins de trois ans» (2).
La mobilitazione generale dimostra quanto il Rapporto Inserm sia assurdo e pericoloso.
Le critiche che da due secoli vengono rivolte al criminologo Lombroso e alle sue ipotesi sul «delinquente nato» sembravano aver spazzato il campo da ogni forma di determinismo di tipo positivista e da ogni etichettamento predittivo sulle condotte umane.
Siamo invece ancora di fronte a nuovi modi di cercare i segni precursori della delinquenza e di cercarli in un modo estremamente Orwelliano.
Leggiamo sul rapporto Inserm che gli operatori psicosociali saranno sollecitati a cercare nei piccolissimi soggetti di 36 mesi : «la freddezza affettiva, il cinismo, la tendenza alla manipolazione, l'eteroagressività, il debole controllo emotivo, l'impulsività, la bassa moralità (!)». Senza dimenticare naturalmente la «non padronanza della nostra lingua» vale a dire della lingua francese. Tutti questi segni comportamentali sarebbero secondo il rapporto Inserm fattori predittivi di delinquenza e quindi giustificherebbero l'uso di misure di cura e intervento. I bambini così individuati saranno sottoposti a batterie di test di tipo comportamentale e, a partire da sei anni, niente di meglio che la somministrazione di psicofarmaci e timoregolatori (farmaci che regolano l'umore) per smorzare gli spiriti più recalcitranti. E tutto questo in nome dell'ordine pubblico, del controllo sociale e soprattutto della scientificità!
Pagella psicologica e morale
Per meglio schedare il potenziale delinquente di 36 mesi un "libretto comportamentale" sarà predisposto per registrarvi tutte le «anormalità» quotidiane predittrici di opposizione e violenza.
Eppure qualsiasi manuale di psicologia infantile (ma basterebe il senso comune per ricordarlo) spiega che all'età di tre anni un bambino è dominato dalle pulsioni, è regolato dal principio del piacere e dal senso di onnipotenza che gli fa reclamare la soddisfazione delle sue esigenze secondo il modello del tutto e subito. Ogni genitore sa che a tre anni un bambino si impadronisce facilmente di oggetti che non gli appartengono e si arrabbia se non gli si dà subito quello che vuole, ma nessuno si sogna di definire tali comportamenti come caratterizzati da «bassa moralità» o da « scarso controllo emotivo».
Il Rapporto Inserm tende a medicalizzare dei comportamenti normalissimi e a etichettarli alla stregua di «turbe comportamentali» secondo un modello meccanicista: si osserva il comportamento, si misura lo scarto dalla norma, si annotano le supposte devianze, si etichetta il soggetto e si traggono deduzioni predittive.
Questo processo esclude «il soggetto»: la sua storia, la sua unicità, la sua vicenda familiare, la sua parola. Esclude anche la sua sofferenza, il suo tentativo di comunicare un disagio, la sua protesta. Un comportamento, sia pure iperattivo o aggressivo, prima di essere sinonimo di delinquenza in erba, è una voce che parla, che comunica e che vuole essere ascoltata. Medicalizzare tale comportamento significa trasformarlo in sintomo, negativizzarlo, soffocarlo con i farmaci. E' così che il «soggetto» stesso viene soffocato, insieme alla sua capacità primordiale di opporsi e di disobbedire. Per quanto questa capacità possa essere scomoda, essa deve essere sperimentata dal bambino durante il processo di socializzazione e di apprendimento della libertà e dei suoi limiti.
La delinquenza non è una malattia in sé, ogni medicalizzazione della delinquenza costituisce una riduzione semplicistica e assolutamente non scientifica. La pericolosità del Rapporto Inserm sta nella medicalizzazione delle condotte considerate «devianti», nella loro «cura» tramite le terapie cognitivo-comportamentali, fino all'uso degli psicofarmaci.
Le migliaia di persone, professionisti e genitori, che hanno votato contro la «schedatura» quasi poliziesca dei bambini di tre anni, si sono schierati dalla parte del «soggetto» cioè della singolarità e originalità di ciascuno e contro un mondo che, in nome dell'ordine e del controllo sociale, potrebbe arrivare a produrre e distribuire perfino la pillola dell'obbedienza.

1 Institut national de santé et de recherche nationale.
2 Per firmare la petizione:www.pasde0deconduite.ras.eu.org

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