breve di cronaca
Una scuola che diseduca
Il Denaro - 28-05-2002
Caro direttore,
auspico che le indagini aperte con notevole ritardo dalla Magistratura napoletana sulle occupazioni subite dalle scuole portino a risultati concreti. Insegno da quasi trent’anni nella scuola pubblica e quello che si è visto negli ultimi tempi è inaudito con scuole devastate dagli stessi studenti o, come male minore, con l’impossibilità da parte del personale docente di poter svolgere la propria attività per periodi che ormai si estendono dalla fine d’ottobre alle festività natalizie. Ritengo, però, che la questione esploda solo oggi perché le scuole stanno per chiudere i battenti per la pausa estiva sicché gli studenti, troppo presi a recuperare con le ultime interrogazioni il tempo perduto, al fine di non essere soggetti ad una sonora quanto, per la maggioranza dei casi, meritata bocciatura, non abbiano la volontà ed il tempo per imbastire una seppur minima reazione. Insomma a mio avviso l’iniziativa vuole anche assumere i connotati d’intervento preventivo rispetto allo scenario che già si presenta per il prossimo anno scolastico. Ma siamo poi sicuri che i colpevoli siano solo gli studenti e che la strumentalizzazione effettuata da alcuni partiti politici contro la riforma Moratti non abbia utilizzato, attraverso anche la complicità di parte del personale docente, gli alunni come grimaldello per scardinare l’ipotesi riformatrice? Basterebbe prendere visione dei documenti approvati dagli organi collegiali delle scuole interessate per valutare quali iniziative siano state prese per arginare e contenere il fenomeno. Così come certi atteggiamenti di eccessiva disponibilità, offerti anche da alcuni dirigenti scolastici all’epoca dei fatti, pure con dichiarazioni rese agli organi d’informazione, hanno incentivato il fenomeno invece che contenerlo e reprimerlo. Ma lo sanno, tra l’altro, questi signori i quali scendono a fianco di quella sparuta minoranza di studenti della scuola pubblica, che non vogliono fare lezione per quasi due mesi, che le vigenti disposizioni di legge prevedono che l’anno scolastico per essere valido deve svolgersi per almeno duecento giorni di effettive lezioni e che, proprio grazie ai comportamenti tenuti dagli studenti, tale limite potrebbe non essere stato raggiunto invalidando lo stesso anno scolastico con conseguenze immaginabili?
Gennaro Capodanno, Napoli



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