Precario e non gi-ulivo
Gianfranco Pignatelli - 31-07-2006
100 giorni, lunghi e sconcertanti. Sono quelli del nuovo governo. Proprio quello tanto atteso di centro-sinistra. Il mondo della scuola l'ha a lungo invocato ed in forza votato. In questo s'è distinto il suo emisfero precario, quello in espansione cronica.

Il bilancio del momento di "massima spinta" governativa è tutto, o quasi, nei siti.

Quello del ministero apre con questi dati sui recenti esami di stato: 20.000 ispezioni, 50 prove annullate, 100 "ottisti" esclusi e 20 proposte di revoca della parità. Bene. Un bel colpo ai diplomifici ed alle loro torbide pratiche.

E per rilanciare la scuola pubblica? Per dare stabilità al personale docente? E per offrire continuità e qualità all'offerta formativa della scuola di tutti e per tutti?

Niente, oltre quello già stabilito dalla Moratti.

Per il resto vaghezza a piene mani. Anzi peggio. Richiesta di tempo per approfondire. Ma cosa? A cosa sono serviti tutti gli anni spesi ad analizzare lo stato di fatto e criticare l'altrui inefficienza? E tutta la programmazione della fabbrica di Prodi? Abbiamo letto male o nelle pretenziose pagine elettorali c'era la "copertura di tutte le cattedre vacanti" e il "superamento del precariato"?

Di sito in sito, si passa a quello del sindacato "amico". Il più combattivo di ieri, il più giulivo di oggi. Lì si esulta perché ai precari verrà data - udite, udite - facoltà di ottenere, in supplenza annuale, uno spezzone orario fino a sei ore. Si legge: "Finalmente, un forte segnale di discontinuità", "primo ma significativo risultato" che "favorisce una maggiore continuità nelle attività della scuola".

Ma davvero vogliamo credere che la scuola si governi solo con questi miseri segnali di discontinuità da uno dei più sciagurati governi del dopoguerra? Può un sindacato sperare di ottenere, attraverso la scuola spezzatino, continuità scolastica e soluzione occupazionale per i precari? Con uno spezzone di cattedra, per chi non lo sapesse, non solo non si varca la soglia della scuola ma non si oltrepassa neanche quella della povertà.


Gianfranco Pignatelli per i C.I.P.
Comitati Insegnanti Precari


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 ilaria ricciotti    - 23-07-2006
Il governo precedente cosa avrebbe offerto ai C.P.I.?
Il governo dell'Unione a quanto pare non è stato voluto da una maggioranza molto allargata di italiani e tra questi io includerei anche gli insegnanti, sia quelli che sono ormai "assicurati per sempre" sia quelli che vivono uno stato di precarietà.
Forse se gli italiani che hanno votato ancora il cavaliere avessero dato il loro voto al centro sinistra, forse quotidianamente esso non avrebbe dovuto barcamenarsi tra incertezze che ne minano la sua stabilità.
Ed inoltre, forse se il governo precedente avesse fatto crescere il PIL, questo governo avrebbe potuto "assicurare" tutti quegli insegnanti che sono ancora precari.

 Maria Brigida    - 26-07-2006
Caro Gianfranco,
abbiamo letto le tue considerazioni sul recupero degli spezzoni fino a 6 ore ai fini delle supplenze annuali e francamente non ci riconosciamo nella rappresentazione da te data del giudizio da noi espresso.
Noi sappiamo che quella decisone significa più lavoro per i precari ed una migliore organizzazione della scuola. Per questo pensiamo di non avere scambiato nulla, confermando, in tutte le sedi, le nostre richieste sull’aumento dei contingenti per le immissioni in ruolo.
Del resto, quella degli spezzoni, faceva parte delle richieste da noi presentate al convegno di Napoli del maggio scorso, dove tu eri presente e ci pareva avessi condiviso le nostre considerazioni.
Molto gelosi della nostra autonomia, rivendichiamo il diritto di riconoscere ed apprezzare le decisioni del Governo quando ci paiono positive, alla stessa stregua del diritto di critica, anche forte, quando le decisioni non ci convincono.
Un abbraccio,
Maria Brigida
per la segreteria nazionale FLC Cgil

 Gianfranco Pignatelli    - 30-07-2006
Cara Maria Brigida,

senza nulla togliere - ci mancherebbe – all’autonomia ed alla vostra facoltà di apprezzare o criticare chicchessia, ti preciso quanto segue:

1. la richiesta di attribuzione ai precari degli spezzoni da parte dei CSA è una nostra richiesta dal 2003. Lo è per tre ordini essenziali di motivi. Primo, garantisce una maggiore trasparenza. Secondo, disincentiva l’ingordigia dei colleghi in ruolo. Terzo, riduce il rischio che alcuni precari spezzettino incarichi più consistenti per ritagliarsi completamenti o part-time di comodo;

2. non abbiamo usato l’espressione “scambiato”, perché impropria ed offensiva;

3. la nostra critica è, invece, uno sprone ad incalzare il governo perché faccia di più e presto, rispettando il programma elettorale al quale, peraltro, noi abbiamo dato il nostro contributo di idee e di consenso;

4. da organizzazione di categoria indipendente, quale siamo, non dobbiamo salvaguardare né le posizioni di vantaggio dei colleghi in ruolo, né il loro cannibalismo professionale incentivato dalla Moratti, né alcun precostituito apparentamento politico;

5. sai, e con te la CGIL, sapete bene come e quanto io ed il CIP tutto ci siamo schierati con chiarezza per il centro-sinistra, così come sai e sapete con quale assiduità e vigore abbiamo contrastato le scelte della destra. Non solo quelle di “bottega” ma anche quelle sulla riforma, sulla minaccia alla qualità della scuola statale e contro il dirottamento delle risorse dal pubblico al privato.

Anni di attesa ma, soprattutto d’impegno. Tra di noi gli ultra quarantenni e cinquantenni sono tanti, sicuramente troppi. Sai e sapete che abbiamo ricorso e vinto per salvaguardare i diritti degli over 65. Questo potrebbe bastarti per capire quanta rabbia e quanto poco tempo abbiamo per veder riconosciuti il nostro diritto al ruolo. Non ci servono e non ci accontentiamo dei “pannicelli caldi”. Prodi & C., prima di stilare il programma, sapevano cosa sarebbero andati a governare e con quali risorse; tant’è che hanno riempito le tribune elettorali con l’enormità del precariato e la vastità della voragine economica. Quindi, se la nostra delusione è direttamente proporzionale alla nostra passione politica, questo, non lo devi rimproverare a noi. Per questo vi sollecitiamo, così come vi abbiamo, per anni, seguito in piazza e, di recente, a Napoli. Se gli obiettivi vostri si confermeranno gli stessi di “Mai più precari”, noi del CIP saremo lì, con la determinazione di sempre, in piena autonomia, ma sempre senza far sconti ad alcuno.

Ricambio l'abbraccio,

Gianfranco Pignatelli per i C.I.P. - Comitati Insegnanti Precari