breve di cronaca
Maturità, quasi tutti promossi
Repubblica - 12-07-2006
I numeri dell´Invalsi. Confermate le percentuali del 2005. Pochi i respinti nei licei, 4 volte in più in tecnici e professionali.

Esami, i primi dati. Bocciati 3 su cento. L´8% col massimo dei voti

Le stime su un campione di 17mila ragazzi su un totale di quasi mezzo milione

MARIO REGGIO

ROMA - Nessuna sorpresa. La storia si ripete: ormai l´esame di maturità sembra diventato una pura formalità. Solo tre studenti su cento dovranno ripetere l´anno. Otto su cento hanno ottenuto votazione massima e un giovane su dieci ce l´ha fatta per il rotto della cuffia. Sono solo dati parziali, precisa l´Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione (Invalsi), che riguardano 17 mila maturandi su quasi mezzo milione. Ma, anche se non si tratta di un campione scientifico, le prime segnalazioni, arrivate dalle commissioni via internet, confermano i numeri dello scorso anno. Anzi, un piccolo miglioramento della percentuale di promozioni. Un fatto legato certamente all´ultima mossa dell´ex ministro Letizia Moratti che decise di costituire tutte commissioni interne, sia per le scuole statali che per quelle paritarie, con un solo commissario esterno per tutte le sezioni d´esame.
Per il resto tutto come da copione: pochissimi respinti nei licei, quattro volte di più negli istituti tecnici e professionali. Più brave, come ormai succede da qualche anno, le ragazze rispetto ai maschi.
Ma dal prossimo anno si cambia. Lo ha annunciato nei giorni scorsi il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. «Prima dobbiamo chiederci a cosa deve servire - ha dichiarato - in primo luogo deve tornare ad essere credibile di fronte alle Università, che oggi prevedono test d´ingresso senza tenere in alcun conto i risultati della maturità, sia per il mondo del lavoro. Ora i giovani sostengono un esame dove vengono giudicati di nuovo dagli stessi insegnanti che li hanno già valutati. Va cambiata anche - ha concluso - la figura dei presidenti di Commissione, che finiscono per avere solo una funzione notarile».
Ma prima di affrontare la revisione delle procedure e della composizione delle commissioni d´esame, il nuovo ministro dovrà porre mano ad uno spinoso problema. La legge di parità scolastica, varata nel '99 dal Parlamento, quella che crea un sistema unico di istruzione nazionale con l´accreditamento di istituti non statali in possesso di una serie di requisiti, è stata negli ultimi quattro anni completamente stravolta. Centinaia di scuole private, note per essere sempre state dei diplomifici a pagamento, sono state promosse ad istituti paritari. E con le commissioni tutte interne il conto è presto fatto: basta pagare la retta per essere promossi.
A questo si aggiunge un´altra questione spinosa: i docenti senza alcuna abilitazione e con un contratto a tempo determinato. «La presenza dei contratti Cocopro non è compatibile con la scuola - ha dichiarato ieri Fioroni - è mia ferma volontà applicare la legge di parità, ma questo significa rispettare anche i doveri che comporta».

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