La censura sulla scuola reale
M.Paola Mereu - 29-06-2006
Leggendo i commenti sui quotidiani di questi giorni c' è da restare esterrefatti.
Si ha come l' impressione che la sinistra non si sia ancora accorta di avere vinto le elezioni, e che in questa incertezza si stia comportando come la fotocopia del governo del quale ci siamo appena liberati, molto simile nel suo tentativo di non scontentare nessuno ( ma nessuno di chi? di quelli che ha appena mandato a casa?) a un certo "re tentenna".
Promesse di effetti speciali e di stupire, ma francamente siamo solo allibiti.
Notiamo anche che in genere per i giornalisti l' argomento scuola non rientra fra le categorie di interesse pubblico (salvo che per "rendicontare" sull' operato del governo)
Se è perchè non si sentono competenti in materia, li perdoniamo, in fondo molti loro colleghi (come molti ministri) parlano di scuola senza sapere bene di che parlano, o avendo in mente come era la scuola che hanno frequentato loro e non quella reale, ma si guardano bene dal fare inchieste serie sull' argomento, entrando davvero nelle classi e parlando con gli interessati (non quelli delle "scuole bene" o paritarie, ma quelli della maggioranza delle scuole italiane, dai soffitti scrostati, gli impianti idraulici che fanno letteralmente acqua, i tetti che cadono a poco a poco, i topi che scorrazzano liberamente e amenità simili).
Pensavamo, anche dopo il discorso di insediamento alla camera dell' attuale presidente Bertinotti, che davvero ci sarebbe stata una svolta, e invece?
Invece nulla di diverso da ciò cui abbiamo assistito negli ultimi 15 anni, con l' ennesimo ministro dell' economia che detta le linee della politica scolastica.
Siamo davvero stufi e siamo stufi della censura che il mondo politico ha messo in relazione al malcontento diffuso del pianeta scuola.
Siamo stanchi al punto da avere scritto una legge per la buona scuola (noi sì, noi che la scuola la viviamo ogni giorno sulla nostra pelle) e questa legge che è stata licenziata dalla cassazione il 7 febbraio, ha raccolto a oggi ben oltre 70000 firme nonostante il silenzio stampa (perfino dopo la conferenza stampa in parlamento sull'argomento), e sarà presentata alle istituzioni .
In questo senso è stato fatto ciò che molte categorie fanno di questi tempi: dato che il parlamento appare del tutto inadatto a svolgere i suoi compiti istituzionali, gli stiamo "preparando le carte".
Non che si abbia molta fiducia sul fatto che riescano o vogliano fare seguire l' iter alla legge (e alle diverse leggi di iniziativa popolare ), ma è stato creato un vastissimo movimento con 120 comitati in tutta italia che vanno da Aosta a Castelvetrano passando per la Sardegna e tutta la penisola.
Fino a quando continueranno a ignorarci, come insegnanti, come comitati, come movimento e come categoria, come se la formazione e la cultura fossero di alcun rilievo ai fine della formazione di una Coscienza Civica nel paese?

M. Paola Mereu dei comitati per una buona scuola della repubblica di Cagliari-Nuoro e del foruminsegnanti

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 ilaria ricciotti    - 29-06-2006
Capisco le vostre motivazioni. In molti abbiamo sempre lottato, scioperando e ricorrendo ad altre strategie per una scuola di qualità, ma sinceramente non capisco il pressing che state facendo a questo nuovo governo. Purtroppo non ci sono soldi e con quelli disponibili si deve pensare ai lavoratori che potrebbero rischiare il licenziamento. Inoltre questa maggioranza politica, che spero anche voi abbiate votato, non ha a disposizione la bacchetta magica per risolvere i numerosi problemi lasciati in eredità e quelli che 8 parlamentari, appartenenti alla stessa, stanno creando, nonostante abbiano concordato il medesimo programma politico. Con questo assurdo atteggiamento la Cdl ritornerà presto al potere. Chi vuole questo lo dica chiaramente!

 Emanuela Cerutti    - 30-06-2006
Secondo me il problema è che la sinistra, che non ha vinto le elezioni, deve fare i conti con il centro, che le ha risicatamente vinte. E la sinistra, intesa come modo di pensare, non riesce ad uscire dal ricatto che il centro le sta imponendo: rinuncia alle tue coerenze, altrimenti arriva l'uomo nero. Il centro bacchetta le speranze di un mondo diverso e possibile, alleandosi con una destra vicinissima. La sinistra ha un sinistro orizzonte attorno a lei.

 ilaria ricciotti    - 30-06-2006
Emanuela, allora che deve fare questa sinistra?
Non credi che si debba aver paura dell'uomo nero?

 Tarixia    - 01-07-2006
Uomo nero?
siamo ancora a questo punto? Che si debba essere etichettati come "uomo nero" solo perchè si rivendica un minimo di coerenza è incredibile!
Quasi come essere definiti "uomo nero" solo perchè si chiede l'attuazione piena dei principi contenuti nella Carta Costituzionale.

 Giuseppe Aragno    - 01-07-2006
Paola Mereu pone questioni serie, che non si possono liquidare ricorrendo allo spauracchio dell'uomo nero col quale gli adulti che non hanno risposte cercano di impaurire e mettere a tacere i bambini che fanno domande. Per non ascoltare la coscienza si può anche uccidere il grillo parlante - Pinocchio lo fece - ma un errore è un errore e le conseguenze alla fine si pagano.
Non ci sarebbero soldi, sento dire. E mi domando da dove si tirano fuori quelli per fare la guerra. Non ci sono soldi, mi ripetono in molti, e vorrei sapere quanto sarebbe costato abrogare la riforma Moratti, quali soldi occorrevano per chiudere i campi di concentramento che chiamiamo "Centro d'accoglienza", quali gravissime spese comporterebbe riconoscere i diriti delle coppie di fatto e degli omosessuali o fare subito una legge sul conflitto d'interesse. Non ci sono soldi, ripetono in coro i difensori d'ufficio di Prodi-Bolkestein, e di quei nobiluomini di Amato, anima nera di Craxi e superpensionato, di D'Alema, eroe dei bombardamenti sulla Serbia, di Parisi, fondamentalista del bipolarismo italiano e mi domando quanti soldi avremmo si rendessimo reato penale la frode fiscale invece di por mano alle pensioni e bloccare i contratti del pubblico impiego. In quanto agli otto parlamentari della maggiominoranza che tentano di votare contro il finanziamento della guerra in Afganistan - e sono messi alla gogna e indicati al pubblico ludibrio - vorrei ricordare ai pseudo "difensori" della nostra sventurata Costituzione che il linciaggio cui sono sottoposti da media, compagni di partito e cittadini sempre più disinformati è una vergogna: essi, infatti, stanno solo chiedendo il rispetto dell'articolo 11 della nostra Carta costituzionale, che ripudia la guerra, e stanno esercitando le prerogative che riconosce ai deputati l'articolo 67 della Costituzione della Repubblica che recita testualmente: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Com'è possibile che facciamo salti di gioia per la vittoria del no nel referendum e poi non riconosciamo ai membri del parlamento il diritto di difendere la Costituzione e di ragionare secondo coscienza? Perché i deputati cattolici possono difendere la vita quando è appena una cellula e quelli laici e comunisti sono messi all'indice se votano - o tentano di votare - contro un provvedimento che decide della vita e della morte di uomini, donne e bambini? La coscienza - quella nobile e alta - mette davanti a tutto le questioni etiche. E' un diritto riconosciuto ai deputati, a prescindere dalla parte politica. C'è chi finge di non vederlo, ma viviamo un momento difficilissimo, sarei per dire tragico. Abbiamo due destre in Parlamento: entrambe fanno ormai quotidianamente cartastraccia della Costituzione. Entrambe ormai sono l'uomo nero perché entrambe sono un pericolo per la nostra libertà.

 ilaria ricciotti    - 02-07-2006
Per Giuseppe

Ho letto come sempre con molta attenzione ciò che sostieni. Condivido alcune tue argomentazioni, ma decisamente non condivido ciò che tu dici a proposito delle due destre che attualmente ci sarebbero in Parlamento. Proprio no. A mio avviso di destra c'è n'è una, una sola ed è quella che ha fatto scelte politiche consone alla sua natura. Purtroppo a volte una parte del popolo italiano si lascia ipnotizzare da certi terapeutici senza titolo, ed allora sono guai.
Altre volte, alcuni di noi che abbiamo una coscienza critica e siamo liberi da lacci di ogni colore e forma, pretendiamo la perfezione. Pretendiamo uno stato o un mondo che non potremo mai avere, fino a quando ci saranno questi attori: diversi falsi psicanalisti, un popolo credulone, alcuni sognatori.

 Claudia Fanti    - 02-07-2006
Grazie a Paola Mereu e, successivamente, a Giuseppe Aragno per avere scritto ciò che molti di noi pensano! Grazie veramente.
Claudia