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Lettera aperta agli organi di stampa
ammazzateci tutti.org - 21-06-2006
Abbiamo intrapreso, con ruoli e impegno diverso, una lotta di lunga durata contro il fenomeno della criminalità organizzata, in tutte le sue forme, partendo dallo straordinario Movimento di ribellione e di riscatto civile nato in seguito al barbaro omicidio del dott.Franco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, avvenuta il 16 ottobre 2005.

Il nostro urlo, ispirato al lenzuolo bianco esposto il 17 ottobre dai ragazzi del Liceo Scientifico di fronte al Tribunale di Locri, e racchiuso poi nello striscione "E adesso ammazzateci tutti", ha lasciato il posto ad iniziative concrete di mobilitazione e sensibilizzazione.

La grande manifestazione del 4 novembre 2005, il "patto etico per la legalità" con tutti i politici calabresi del 25 marzo di quest'anno, il 1° maggio nazionale con i sindacati, la manifestazione del 2 giugno al "Valantain" ed altri importanti appuntamenti ci hanno consentito, insieme alla realizzazione del sito www.ammazzatecitutti.org con un forum telematico che coinvolge oltre 1200 iscritti da tutta Italia, di approfondire le questioni più attuali che questa lotta pone a chi vuole cambiare lo stato di cose presenti.

Abbiamo perciò deciso di perseguire alcuni obiettivi di grande rilevanza per concretizzare la nostra lotta:

• disegno di legge "Lazzati" per impedire ai mafiosi - che già non possono votare - di fare campagna elettorale e ai politici di cercare il loro sostegno;

• revisione della legge sulla confisca dei beni di provenienza illecita e loro assegnazione, in modo da rendere praticabile e produttivo il loro uso;

• lotta all'evasione totale, nella quale alligna il ricatto delle cosche sui lavoratori e si concretizza la peggiore concorrenza sleale nei confronti delle imprese regolari;

• maggiore sostegno alle imprese che denunciano il "pizzo" sull'esempio di Palermo;

• centralizzazione degli appalti;

• diffusione nelle scuole e nella pubblica amministrazione della cultura della legalità, contro la pratica del "diritto-favore".

"La mafia è una manifestazione degli uomini e come tutte le cose degli uomini ha un inizio ed una fine" diceva Giovanni Falcone. Noi ci crediamo, ma vorremmo che le istituzioni fossero al nostro fianco per dare forza e sostanza a questa speranza.

Certo non ci incoraggiano alcune situazioni che stanno venendo a crearsi, come la presa di posizione del presidente degli imprenditori calabresi Pippo Callipo, che minaccia di gettare la spugna, o ancora il fatto che - nonostante alcuni lodevoli ed importanti risultati - troppi omicidi rimangono senza autori e senza mandanti e infine - ma non meno importante - il fatto che, in questo primo anno di attività, non ha certo brillato per efficienza la Commissione regionale antimafia calabrese (come anche diverse Commissioni speciali antimafia delle altre regioni del Mezzogiorno).

Noi chiediamo, alla luce soprattutto di quanto contenuto nella relazione della Commissione Nazionale Antimafia, che vede nella 'ndrangheta "la più potente delle organizzazioni criminali del mondo, ancor più forte di Cosa Nostra", che la nuova Commissione regionale antimafia della Calabria, riunitasi solo il 21 luglio 2005 ed il 24 ottobre dello stesso anno, si faccia invece parte attiva di questo processo di cambiamento, aprendosi più alla società ed ai movimenti antimafia che al mondo politico, diventando un interlocutore attivo che sposta più in alto l'intervento, coinvolgendo a sua volta, magistratura, D.I.A., forze dell'ordine, prefetture e forze politiche e sociali.

Solo con interventi concreti e mirati si può vincere questa lotta di civiltà.
E' ora di passare dalle analisi sociologiche alle proposte e da queste ai fatti.
Facciamo appello a tutti coloro che hanno a cuore la democrazia e la legalità.

Anna e Giuseppe Fortugno
Rosanna Scopelliti


La lettera aperta potrà essere sottoscritta da ogni cittadino sul sito www.ammazzatecitutti.org

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