Tre giorni consecutivi d'esame: un assurdo
Gianni Mereghetti - 01-06-2006
Il neoministro all'Istruzione è scivolato al primo ostacolo, quello del referendum costituzionale piazzato proprio nel bel mezzo degli esami di stato. Ebbene che cosa ha trovato di meglio Fioroni se non stabilire che gli scritti agli esami di stato siano uno dietro l'altro? Facile dal punto di vista del calendario, assurdo dal punto di vista della realtà, a meno di considerare gli studenti come delle bestie da soma su cui caricare una dopo l'altro i pesi delle prove scritte. Bisogna che qualcuno lo spieghi al ministro quanto sia contraria ad ogni logica educativa la scelta di mettere mercoledì la prima prova, giovedì la seconda, venerdì la terza. Urge che il ministro ci ripensi, trovando una soluzione più ragionevole. Non si possono trattare così gli studenti, per loro l'esame di stato è la prima prova seria della vita. Vanno quindi messi nelle condizioni migliori così che possano mettere in campo ciò che hanno imparato. Una maratona di questo tipo non lo favorisce di certo!

Carissimo neoministro all'Istruzione,

sono un insegnante e le chiedo di ritirare il Decreto Ministeriale n. 42 con il quale ha stabilito di far svolgere la terza prova scritta dell'Esame di Stato nella mattinata del 23 giugno. Glielo chiedo per gli studenti, perché non è ragionevole sottoporli a tre prove scritte in tre giorni, una dopo l'altra, senza un attimo di tregua in cui poter raccogliere energie e idee. Mi sembra che la sua decisione, pur motivata dalla questione referendaria, vada a mettere in difficoltà gli studenti, per i quali, comunque ne pensiamo noi adulti, gli esami di stato sono una delle prime prove serie della vita. E' quindi giusto che vengano messi nelle condizioni migliori, così da poter rendere ragione sia delle conoscenze acquisite sia delle capacità maturate in questi anni di scuola. E' per una ragione educativa che le chiedo di ripensarci e di trovare soluzioni più idonee, è per il bene che lei e noi insegnanti vogliamo agli studenti, un bene che ci porta a concepire l'esame non una prova di sopravvivenza, ma un'occasione significativa di comunicazione.

La ringrazio per l'attenzione.

Gianni Mereghetti
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 da Istruzione.it    - 01-06-2006
Esami di maturità il 23 giugno la terza prova scritta

Si svolgerà nella mattinata del 23 giugno, per concludersi entro le ore 15, la terza prova scritta degli esami di Stato.

E' quanto ha stabilito con un decreto il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni. Il lunedì 26 giugno, data in precedenza fissata per la terza prova, coincide infatti, con il secondo giorno di votazione per il referendum e la ricognizione degli edifici scolastici adibiti a seggio ha evidenziato una grande differenziazione dei tempi di ripristino dei locali.

Per evitare disarmonie temporali troppo estese tra una zona e l'altra d'Italia, tra scuola e scuola e tra le diverse sedi dello stesso istituto e per dare omogeneità di comportamenti alle operazioni connesse allo svolgimento della terza prova si è deciso, quindi, di anticiparne al 23 giugno lo svolgimento per tutti. Dalla data sono esclusi solo i licei artistici e gli istituti d'arte nei quali lo svolgimento della seconda prova scritta si articola in più giorni.

Il decreto è accompagnato da una lettera al ministro dell'Interno Giuliano Amato nella quale Fioroni prega il ministro di impartire disposizioni ai Prefetti per effettuare le operazioni di allestimento dei seggi dopo le ore 16 del 23 giugno.

Roma, 30 maggio 2006

 ilaria ricciotti    - 01-06-2006
Bestie da soma lo sono stati per tutti questi anni anche gli studenti che dovevavo e dovranno ancora sostenere gli esami di terza media? Eppure nessuno studente o prof. si è mai lamentato!
Mi meraviglia che questi neomaturandi, poverini, non sopporteranno il peso di una tale situazione, quando, usciti dal mondo scolastco, dovranno affrontare colloqui di lavoro o esami ogni giorno!
Bisogna insegnare e trasmettere forza, coraggio di fronte alle avversità della vita, o far crescere questi nostri ragazzi con l'illusione che nella vita ci sarà sempre qualcuno che li proteggerà e affronterà le prove per loro?
Io sono convinta che i ragazzi amano le sfide molto più dei loro insegnanti!

 Maria Grazia Fiore    - 01-06-2006
Egregio collega,
sono contenta che qualcuno consideri ancora questo esame di maturità "la prima prova seria della della vita" dei nostri ragazzi.
Probabilmente la tua è una di quelle scuole in cui i docenti non forniscono le risposte dei "quizzoni" né dettano le prove di matematica a tutta la classe (giusto per fare un esempio). Me ne compiaccio, dispiacendomi al tempo stesso per quegli studenti (molti, mi auguro, ma non certo tutti!) che, indubbiamente, saranno sottoposti allo stress di cui parli.
Un po' di obiettività vorrebbe, però, che qualche bacchettata sia anche destinata a chi ha deciso la data del referendum "dimenticandosi" questo appuntamento epocale per i nostri ragazzi (per tacere dei soldi necessari a pagare anche chi, come te, li deve accompagnare e sostenere in questo frangente).
Cordialmente
Maria Grazia Fiore