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C'è poco da ridere
l'Espresso - 08-05-2006
È assurdo che i tifosi del Barça a fine partita esultassero come se già sapessero il verdetto conclusivo dell'Uefa che deve omologare il risultato. Questa è mancanza di rispetto verso gli avversari

Questo non è un furto, né un plagio, anche se sto usando un testo altrui. Sto per riportare il contenuto di una e mail che vari amici stanno facendo circolare ma la cui origine è ignota, di cui cioè l'autore è anonimo. Ma immagino che questo benefattore dell'umanità avesse l'intenzione di mettere il parto della sua fantasia a disposizione di tutti, e di incoraggiarne la diffusione, e quindi non provo rimorsi.

Si tratta di una nota (emanata da una fantomatica agenzia ANSIA) a seguito dell'incontro Milan-Barcellona. Dalla data del comunicato si evince che ci si riferisce ancora alla partita di andata, vinta uno a zero dal Barcellona, e non al pareggio successivo, ma la sostanza non cambia. Il titolo suona: 'Milan-Barcellona: non ha vinto nessuno!', poi seguono le dichiarazioni delle persone informate sui fatti.

Galliani: "Nessuno ha vinto e nessuno ha perso nella partita Milan-Barcellona. Chi parla di una vittoria del Barcellona deve aspettare il conteggio dei gol. Tra l'altro ce ne sarebbero diversi scomparsi dal tabellone e che avrebbero sancito la vittoria dei rossoneri". Berlusconi: "Ci sono due gol che non sono stati conteggiati per il Milan. Adesso la Uefa deve cambiare il risultato perché il Milan ha vinto nettamente la partita. Bisogna verificare senza fretta anche tutti i risultati dei turni preliminari".

Bondi: "Impressionante l'arroganza di Giuly nell'esultare dopo il gol".

Schifani: "È assurdo che i tifosi del Barcellona a fine partita esultassero come se già sapessero il verdetto conclusivo dell'Uefa che deve omologare il risultato. Questa è mancanza di rispetto verso gli avversari".

Fede: "Dobbiamo tutti gioire per questa nuova quasi vittoria del Milan".

Cicchitto: "Al Barça la Champions, al Milan la Liga spagnola. Si potrebbe studiare un accordo istituzionale più alto assegnando la Champions al Barcellona, mentre il Milan vincerebbe il campionato spagnolo".

Tajani: "Devo denunciare un fatto clamoroso: dentro al cestino della spazzatura vicino alla tribuna d'onore è stata ritrovata un'agendina di quelle che usano gli arbitri per annotare gli eventi della partita e li c'era scritto che il risultato della partita Milan-Barcellona era 3 a 1, con marcatori Gilardino, Shevchenko, Giuly e Kaladze. Chiediamo venga fatta luce su questo episodio inquietante e di verificare nei tempi necessari. Di certo il risultato reale della partita non si potrà sapere prima di 4 o 5 mesi. Chiediamo anche di verificare se il palo di Gilardino nel primo tempo fosse effettivamente palo o non invece un gol non conteggiato dall'arbitro".

Calderoli: "Il gol di Giuly non è attribuibile al Barça. Dato che la sfida era fra una squadra italiana e una spagnola mi pare ovvio che il gol di un francese non può influire in questa sfida quindi non deve essere contato come gol del Barcellona". A chi gli fa notare che secondo questa interpretazione il Milan senza i gol di Shevchenko Kakà Seedorf e Kaladzde non avrebbe passato il primo turno, l'esponente leghista risponde: "Che quei coglioni degli avversari imparino a leggere, io ho parlato di sfide fra Italia e Spagna in cui la Francia non può mettersi di mezzo, non di altri paesi".

Come ho detto, si tratta di uno scherzo. Ma sino a che punto? Qualcuno, ispirandosi a dichiarazioni politiche, ha inventato delle dichiarazioni sportive e le ha attribuite non a esponenti dello sport, ma a esponenti della politica. Ma ora immaginiamoci che davvero, a proposito di quella partita, fossero nate delle contestazioni, come accade sempre in questi casi (anche se leggo da una notizia di agenzia, vera, che Sheva avrebbe commentato "Questo è il calcio, bisogna accettarlo"). Che cosa avrebbe dovuto 'inventare' l'autore di questo 'scherzo' per potere prendersi gioco di alcune trascurabili beghe da Bar dello Sport? Non avrebbe dovuto inventare proprio niente: gli sarebbe bastato prendere le dichiarazioni effettive dei vari esponenti della Casa delle libertà e dintorni, e pubblicarle tali e quali, semplicemente sostituendo al nome dei politici quelli di commentatori sportivi, i quali avrebbero parlato non di sport bensì di risultati elettorali.

Come si vede, pertanto, non possiamo parlare di scherzo o di invenzione umoristica. Questo presunto divertimento ha semplicemente fotografato la realtà, potremmo dire che è un modello di realismo, se questo non permettesse a Berlusconi di parlare di 'realismo socialista' nel senso di 'estetica comunista'. E pertanto parleremo piuttosto di naturalismo o di verismo. Salvo che la situazione, più che Zola o Verga, evoca Achille Campanile. Con la piccola differenza che Campanile (umorista surreale) faceva per gioco, mentre gli esponenti della Cdl fanno sul serio, e mentre lo fanno non gli scappa da ridere. Questo è certamente l'aspetto più preoccupante, per l'avvenire del nostro paese, di tutta la faccenda e, in fin dei conti, si scopre che c'è poco da ridere.

Umberto Eco
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