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I lunedì del contemporaneo
Stefania Mazzotti - 08-04-2006
Dal 10 aprile al 19 giugno il Museo Carlo Zauli presenta un ciclo di incontri dedicati alla didattica dell'arte contemporanea.

Si parte il 10 aprile con una conferenza di Renato Barilli.

Il Museo Carlo Zauli di Faenza (Ra), da anni attivo nella ricerca tra arte contemporanea e ceramica, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza, apre le attività pubbliche del 2006 con "I Lunedì del contemporaneo": una serie di lezioni rivolte alla divulgazione dell'arte contemporanea, fuori dai circuiti accademici e universitari.

Lunedì 10 aprile alle 18,30 il primo incontro "Il Novecento: la rivincita della ceramica" tenuto da Renato Barilli, docente di Fenomenologia degli stili all'Università di Bologna.

Barilli analizza la storia dell'arte della seconda metà del Novecento partendo dagli artisti che hanno deciso di utilizzare la ceramica per realizzare le loro sculture. Fino all'avvento dell'arte Pop la ceramica è stata infatti considerata una materiale di secondo ordine, fondamentalmente relegato alle arti applicate. E' stato proprio l'avvento dell'arte Pop ha scegliere un materiale duttile come la ceramica rispetto a materie, come il marmo e il bronzo, fino ad allora usuali per la scultura. La ceramica era, infatti, un materiale malleabile e smaltabile con colori accesi e uniformi, utile agli scopi dell'arte Pop che voleva appunto essere divertente e colorata come i prodotti di consumo.

Il ciclo composto da 12 incontri, di cui sei si terranno nei mesi di aprile - maggio - giugno e gli altri sei, successivamente nella sessione autunnale, è tenuto da professori universitari, curatori e professionisti dell'arte contemporanea tra i più aggiornati in Italia.

L'obiettivo è quello di scandagliare l'arte del secondo Novecento attraverso diverse forme espressive: la ceramica, l'arte, il design, la fotografia, con un occhio particolare al significato di arte pubblica, all'utilizzo dell'arte per la valorizzazione il proprio territorio e agli aspetti dell'arte legati al mercato. La finalità ultima è quella di sensibilizzare una sempre più vasta fetta di pubblico alla comprensione dell'arte contemporanea e dei suoi meccanismi. L'arte contemporanea, infatti, è ancora poco capita e la sua fruizione rimane legata ad una ristretta cerchia di "addetti ai lavori", quando invece è importantissima per capire la nostra stessa società.

"Il progetto - spiega il direttore del Museo Carlo Zauli partendo dalla considerazione che l'arte sia uno strumento per interpretare la nostra individualità e il sistema sociale nel quale viviamo - desidera offrire una chiave di lettura e alcuni nuovi spunti per interpretare e comprendere più approfonditamente alcuni dei più significativi movimenti artistici contemporanei, per poterne così godere pienamente.

Oltre a Renato Barilli, tra i relatori si susseguono nella prima sessione che si svolge dal 10 aprile fino al 19 giugno 2006, Fabriano Fabbri, docente di Storia dell'arte del Secondo Novecento presso l'Università di Bologna con "Gli anni 60 dall'arte al Rock (8 maggio); Guido Bartorelli, ricercatore di Storia dell'arte Contemporanea dell'Università di Padova con "Il secondo Futurismo tra arte meccanica e iconografia prepop (15 maggio); Claudio Marra, docente di Storia della Fotografia al Dams dell'Università di Bologna con "Presenza e significato della fotografia nella ricerca artistica contemporanea" (22 maggio);Roberto Daolio, critico d'arte con "A proposito di arte pubblica" (5 giugno); e Guido Molinari, critico d'arte e curatore con "Arte e Design: le ultime tendenze" (19 giugno).

Nella sessione autunnale sono in via di definizione interventi di Gianfranco Maraniello, Pier Luigi Sacco, Mario Cristiani, Angela Vettese, Massimo Minini.

Il Museo Carlo Zauli, collocato nelle sale del vecchio laboratorio Zauli, offre un percorso antologico nell'opera di Zauli dai primi anni 50 agli anni 90 svelando al visitatore la ricerca di un artista che da ceramista divenne scultore senza mai tradire le proprie radici. Tale percorso è arricchito da una visita attraverso gli storici ambienti dello studio-bottega: dalla cantina delle argille alla stanza degli smalti, dalla sala dei forni a quella dei grandi rilievi, dove la zolla di terra diventava scultura.

Dal 2003 il Museo si dedica al progetto della "Residenze d'artista". Iniziato con Bruno Peinado ha poi ospitato nel 2004 Mathieu Mercier, nel 2005 Gianni Caravaggio, David Casini, Francesco Gennari, Eva Marisaldi, Sergia Avveduti, Piero Golia e Maurizio Mercuri. Il progetto è stato ideato per invitare artisti contemporanei a intraprendere ricerche su materiali ceramici e allo stesso tempo per portare idee innovative alla produzione della ceramica faentina.

Tutti gli incontri cominciano alle 18,30.
Il Museo Carlo Zauli è in via della Croce 6 a Faenza (RA)

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