Sergio Pennacchietti - 02-04-2006 |
Condivido appieno le amare considerazioni di MariaTeresa De Nardis. Anche al liceo Vittorini di Milano la biblioteca è stata praticamente messa in piedi da due insegnanti fuori ruolo, che in questi anni hanno maturato un’esperienza e una preparazione insostituibili, arricchendo il liceo non solo con l’apertura a tempo pieno della biblioteca d’istituto e con l’organizzazione dei cataloghi elettronici; ma anche con proposte di attività che si sono intrecciate con quelle dei docenti e, in molti casi, sono state da stimolo per studenti e insegnanti (corsi sul “piacere di leggere”, sulla ricerca di informazioni in internet…). L’anno scorso una delle due insegnanti, stretta dalla minaccia del licenziamento, è riuscita a trovare un altro lavoro fuori dalla scuola, l’altra dovrà presto adeguarsi alla scelta obbligata di Maria Teresa De Nardis. E tutto ciò avviene proprio adesso, quando grazie all’attività di questi docenti, le biblioteche scolastiche hanno cominciato ad affrontare i problemi della messa in rete dei cataloghi (tra l’altro sulla base delle indicazioni ministeriali) e le sfide dei nuovi compiti che una biblioteca scolastica sta assumendo. Così tutto rischia di sgretolarsi: non c’è dubbio infatti che una biblioteca può funzionare solo con la presenza costante e a tempo pieno di un docente preparato. Ci troviamo quindi di fronte, ancora una volta, ad un comportamento schizoide da parte del ministero: si riempiono pagine di “grandi” progetti, e poi non si dà la possibilità reale di affrontarli con le risorse, soprattutto umane, che essi richiederebbero. Certamente un altro capitolo della storia di come si affossa la scuola pubblica. |