I brancaleone messi assieme dall'Unione, codini antichi e neo convertiti alla santità di Sacra Romana Chiesa, tengono un cero acceso e fanno voti, battendosi il petto, perché il cielo li ascolti e consenta vita lunghissima a Silvio Berlusconi: il giorno in cui dovesse mancare, sarebbe quello tristissimo da segnare col lapillo nero. Togliete Berlusconi, che ha ridotto ad un pericoloso covo di sovversivi perfino l'associazione degli industriali, e verrebbe il momento tragicomico di parlare alla gente di politica.
Ve l'immaginate?
Basta fendenti tirati all'aria cronometri alla mano, basta silenzi reciproci su un dato inoppugnabile: li abbiamo già mandati a casa, tutt'e due, ma candidati sono sempre loro. Meglio non c'è, direte, e stiamo freschi. Basta col gioco delle parti sui guai che ci portiamo appreso e ci fanno sempre più male, mentre due guitti si accusano a vicenda: siete stati voi, no voi, non è vero, mentite! Voi avete rovinato il Paese! Basta con la mezzora demenziale rubata all'interdetto spettatore da una conduttrice che incalza: parla! Parla! Ma parla sempre lei, così che il doppiopetto scandalizzato faccia la vittima e starnazzi: "vedete? Ecco i giornalisti di sinistra!" (ma chi è di sinistra, Lucia Annunziata?). Basta col sito amico di internet che ogni giorno offre il destro per una polemica nuova sul nulla: tu glielo hai detto a Bush di allarmare i viaggiatori americani! No, sei tu che hai messo in lista i picchiatori rossi e quelli hanno paura. Basta.
Lunga vita al cavaliere e una benedizione speciale con intercessione dell'amico Ruini presso il santo padre: Gesù mio, dagli vita. Lunga, lunghissima vita.
Pensante solo per un istante al centrosinistra senza il compare Berlusconi e ditemi se non c'è da ridere. Che direbbe Rutelli a Bertinotti? E chi li terrebbe in un dibattito vero Fisichella e Diliberto? Voi ve li immaginate su fronti contrapposti, senza il cavaliere, la Bonino e Mastella? Sceglietevi l'argomento, quale che volete. Poi, se siete capaci, evitate la rissa.
Noi dobbiamo mandarlo a casa Berlusconi. E' necessario. Solo così ci accorgeremo finalmente che Prodi, D'Alema, Fassino Rutelli vogliono regalare la TAV agli imprenditori - a quale prezzo? Quanto ci faranno sopra gli appaltatori? - vogliono lasciare in vita la legge di riforma Moratti, correggendola se mai con la Berlinguer, intendono lasciare collassare l'Università con una nuova legge Zecchino, vogliono tenere i nostri soldati in Irak per tutto il "
tempo tecnico" che il governo fantoccio insediato dagli USA riterrà necessario e mettere mano alla Costituzione, dopo il Titolo V, la guerra in Serbia, le sortite storiche sui ragazzi di Salò, la pacificazione, la parificazione, il maggioritario "
nuovo" come l'Italia di Crispi, le elezioni dirette che negli Enti locali hanno soffocato la democrazia.
Dobbiamo mandare a casa Berlusconi. Subito. Solo così potremo finalmente cominciare a fare i conti con i berlusconiani di sinistra.
Emanuela Cerutti - 25-03-2006
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Oppure potremo cercare di andare al fondo di un'anima persa, dentro l'agognato pluralismo. L'anima di una sinistra che metta il fatto sociale prima di quello economico o la giustizia prima dell'interesse. Anche se il problema, al fondo, rimane l'elettore e quello che vuole dalla vita e dalla politica. O, per dirla in altri termini, quanto del liberalismo, detto più radicalmente liberismo, sia trapassato dentro le fila dello schieramento sfidante. Ed è qui che mi fermo a pensare: il disaccordo è personalistico - contro Berlusconi - o strutturale - contro un'idea di mondo diversa? O, meglio ancora, per un'idea di mondo diversa? Per cui, a sinistra, non si debba sentir dire che i casseurs francesi sono semplicemente "racaille", riprendendo disinvoltamente la definizione sarkoziana, ma si tenti, per lo meno tenti, un'analisi sul disagio e la disuguaglianza che lo ingenera? Questo senza voler avanzare altre e più caramboliche ipotesi: ma davvero da romanzo criminale pare rivestrirsi a volte la storia. |