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Chiesa cattolica e società italiana
Cercasiunfine - 13-02-2006

Nota su Chiesa cattolica e società italiana

Si moltiplicano, negli ultimi tempi, gli interventi di alcuni vescovi su questioni nazionali e temi di attualità politica. Nella ridda di considerazioni e sentimenti, a fatica si conserva un po' di ragione per non soccombere agli effetti mediatici del dibattito e alla polemica sterile. Per questo, da credenti consapevoli della difficoltà di essere Chiesa autentica in un mondo complesso e spesso contraddittorio, esprimiamo alcune considerazioni.

La Chiesa cattolica e la realtà terrena.
La condizione di minoranza che la comunità cattolica vive in Italia esige da noi credenti molta pazienza, umiltà e ingegno nel ripensare la nostra presenza, rifuggendo da schemi e atteggiamenti di trionfalismo e proselitismo del passato.

La laicità dello Stato.
È il Concilio stesso a ricordarci che la società umana è autonoma rispetto alla Chiesa, confermando che i credenti "inscrivono la legge divina nella vita della città terrena" (Gaudium et Spes, 43) e la attuano con gli strumenti e le modalità propri dell'agire temporale, consentiti e previsti dall'ordinamento vigente. Crediamo che la laicità dello Stato sia un valore da rispettare, pur conservando la nostra libertà di dissentire in coscienza qualora fosse compromesso ciò in cui crediamo. Nel rispetto di tale autonomia ogni intervento ecclesiale non può assumere il carattere di imposizione o condanna, ma deve, orientato al bene dei singoli e di tutti, cercare strade di dialogo e collaborazione con lo Stato, nel rispetto delle reciproche sovranità. Auspichiamo una Chiesa certo pronta "sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi", ma "tuttavia - come ricorda l'Apostolo - questo sia fatto con dolcezza e rispetto" (1 Pietro 3). Rispetto che, nella situazione odierna, va riconosciuto al pluralismo dello Stato, che non può adottare integralmente una sola delle visioni del bene, come quella cristiana, ma deve perseguire ciò che è giusto, fare sintesi e valorizzare i punti in comune tra le diverse culture, al fine di attuare i valori fondanti della Costituzione.

I cattolici impegnati in politica.
Sappiamo bene che "una medesima fede cristiana può condurre a impegni diversi" (Paolo VI, Octogesima adveniens, 52). La diversità di impegno e di proposte politiche va valutata caso per caso e situazione per situazione, senza preclusioni o intenti di bollare a priori le varie esperienze personali. L'invito ad impegnarsi in politica, da parte del magistero, non contiene in sé un'indicazione di schieramento e/o di partito. Per questo il magistero si limita a ricordare solo le "esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili" (Congr. Dottrina Fede, Nota su cattolici nella vita politica, 4) nell'azione politica, che sia i cattolici impegnati nel centrosinistra, sia quelli impegnati nel centrodestra sono tenuti a seguire fedelmente. Allo stesso modo tutti devono poter trovare nelle comunità un'accoglienza sincera e la possibilità di poter fare discernimento sulle loro scelte politiche al fine di rendere più autentica la loro testimonianza.

Il giudizio sui politici cattolici.
Coloro che sono coerentemente impegnati in politica lamentano spesso solitudine e abbandono da parte della comunità; si aggiunge talvolta anche una forma di condanna pubblica del loro operato da parte di alcuni pastori. L'evangelica correzione fraterna (Matteo 18) suggerisce una prassi chiara per aiutare chi è impegnato in politica a discernere sul suo operato: il segreto del rapporto personale, l'ausilio di un testimone, il rapporto con la comunità ecclesiale. Il riferimento è al discernimento personale, a due e comunitario. L'aver portato spesso il dibattito solo all'attenzione dei media rafforza l'impressione che l'intervento, da parte di alcuni pastori, avesse altre finalità, oltre a quella morale e pastorale.

La presenza profetica.
Notevole è stato l'impegno episcopale per i temi in difesa della vita e della famiglia. Ci si chiede perché diversi vescovi, come è avvenuto nel passato, non offrano nell'oggi - tranne che in pochissimi casi - un discernimento su emergenze, ugualmente gravi dal punto di vista etico, come:

l'invio di truppe italiane in Iraq in aperto contrasto con il magistero sofferto e chiaro di Giovanni Paolo II;
la noncuranza dei politici per gli inviti papali per l'amnistia giubilare per i detenuti e, in parte, per la cancellazione del debito estero dei Paesi poveri;
la disoccupazione e le varie povertà ed emarginazioni;
la mercificazione della salute;
la lotta alle mafie;
la questione morale nella politica;
il conflitto di interessi nella gestione della cosa pubblica;
l'approvazione di leggi "ad personam", che consentono di difendersi dal processo piuttosto che nel processo;
il diritto all'accoglienza delle immigrate e degli immigrati e i luoghi di detenzione amministrativa, come i CPT;
le azioni disinvoltamente favoritive in materia di acquisti di banche;
il clima di intolleranza spesso favorito dagli interventi di "atei devoti", che credono di poter dettar legge anche in casa ecclesiale.

Profezia e privilegi.
Lo stile e i contenuti del rapporto tra pastori e classe politica dà, molto spesso, l'impressione di una "profezia frenata dalla diplomazia, cioè dalla speranza di vantaggiose contropartite per il bene della comunità ecclesiale e in difesa di alcuni valori etici (si tratti dei sussidi alle scuole cattoliche o dei finanziamenti agli oratori o dei buoni-famiglia)" (B. Sorge in «Aggiornamenti Sociali», 2004/3). Ricordiamo le parole del Vaticano II: "Certo le cose terrene e quelle che, nella condizione umana, superano questo mondo, sono strettamente unite e la Chiesa stessa si serve delle cose temporali nella misura che la propria missione richiede. Tuttavia essa non pone la sua speranza nei privilegi offertile dall'autorità civile. Anzi essa rinunzierà all'esercizio di certi diritti legittimamente acquisiti, ove constatasse che il loro uso potesse far dubitare della sincerità della sua testimonianza o nuove circostanze esigessero altre disposizioni" (Gaudium et Spes, 76).

Il dialogo.
Ci chiediamo dove sia finito lo stile conciliare del dialogo. La comunità e i singoli credenti, nel lavoro e nell'impegno sociale e politico, entrano in contatto con uomini e donne di altre culture e religioni. La continua ricerca e testimonianza di quella "verità sinfonica" (H. U. von Balthasar) non è rivendicazione o affermazione a qualsiasi costo, delle loro idee ma mira all'ascolto dell'umanità, alla compassione, alla stima, alla simpatia e bontà, al rispetto della dignità e libertà altrui e rifugge ogni condanna aprioristica, polemica, offensiva ed abituale ed ogni vanità d'inutile conversazione (Paolo VI, Ecclesiam suam, III). Di questo stile improntato al dialogo avvertiamo il bisogno, dissolvendo, come diceva don Lorenzo Milani, ogni muro di carta e di incenso.

4 ottobre 2005

Il documento è stato elaborato da un gruppo di credenti baresi; al 12.2.2006 hanno aderito:

Puglia: Nicola Colaianni, Nicola Occhiofino, Roberto Savino, Ignazio Grattagliano, Alessandro Torre, Nicia Calace, Franco Ferrara, Paolo Miraglino, Rocco D'Ambrosio, Angelo Cassano, Franco Greco, Chiara Paparella, Maria Filippa Liuni, Vito Dinoia, Vito Micunco, Guglielmo Minervini, Mimmo Guido, Elvira Zaccagnino, Ignazio Fraccalvieri, Vito Pertosa, Raffaele del Vecchio, Enzo Sportelli, Pino Greco, Fabrizio Quarto, Vito Scavelli, Giovanni Parisi, Gianluca Miano, Carmine Natale, Maria Gaetana Liuni, Giovanni Brunelli, Flora Colavito, Vito Bonasora, Maurizio Portaluri, Mimmo Francavilla, Michele Illiceto, Eugenio Scardaccione, Giovanni Capaccioni, Michele Stragapede, Vincenzo Robles, Enzo Quadrato, Maria Grazia Magazzino, Rosalba Facecchia, Vito Antonio Campanile, Matteo Magnisi, Giorgio Costantino, Carmela e Mario D'Abbicco, Giuseppe Moro, Natale Pepe, Giovanna Iacovone, Vincenzo Caricati, Silvana Mori, Fabiana Morelli, Francesca Pizzaia, Primetta Antolini, Giuseppe Mastropasqua, Aurora De Falco, Stefania Toriello, Isabella Berlingerio, Gianfranco Antonucci, Francesco De Palo, Vincenzo Santandrea, Raffaele De Pasquale, Peppe De Natale, Luigi Renna, Pasquale Bonasora, Francesco Saverio Nisio, Vincenzo Castaldo, Domenico Gramegna, Gina Bonasora, Anna Maria Di Leo, Filippo De Bellis, Rosalba Lasciarrea, Michele Trentadue, Rino Basile, Pietro De Paola, Luigi Terrone, Giampiero De Santis, Grazia Carlucci, Sebastiano Cicciarelli, Marco Sportelli, Nico Curci, Angelo Brancaccio, Pasquale Altamura, Vito Mastrovito, Gaetano Ladisa, Cristiana Gonnella, Rosa Siciliano, Antonello Rustico, Silvia Piemonte, Angela Bilanzuoli, Pippo Sisto, Gianni Liviano, Michele Di Schiena, Leonardo Resta, Antonio Gaglione, Franco Maffei, Franco Sabato, Peppino Brizzi, Peppino Ruscigno, Vito Cataldo, Vittorio Tanzarella, Walter Napoli, Pasquale Cotugno, Antonio Scotti, Carlo Paolini, Pietro Balta, Ferri Cormio, Pino Tedeschi, Rocco Brandonisio, Tina D'Adduzio, Filippo Notarnicola, Angelo Di Summa, Enzo Calabrese, Angela Gallo, Nunzio S. Del Mastro, Franco Chiarello, Michele De Marinis, Emanuele Carrieri, Filippo Anelli, Marisa Rossigni, Vito Fioretti, Alda Salomone, Carlo Giuseppe De Santis, Maria Di Claudio, Giovanni Milici, Angela Maria Garofano, Pierangelo Indolfi, Rosa Ayroldi, Mario Motulese, Pino Sparro, Benito Maria Fusco, Niceta Antonio Tommasi, Patrizia Menga, Piero Schepisi, Gianfranco Molfetta. Maristella Gatto, Antonello Schiavone, Antonio Stuppiello, Felice de Sanctis, Carmen Serino, Antonio Mannari, Cosimo Tardio, Mimì Capurso, Domenico Crucitti, Flavio Gobbo, Saverio Ranieri, Maria Elena Solarino, Mario Ardito, Gaetano Brindicci, Nicola Luppoli, Annarita Notarnicola, Biagio Sardano, Angela Mastronardi, Luana Paradies, Nunzio Falcicchio, Angela Ayroldi, Giovanni Leogrande, Giusy De Milato, Saverio Di Liso, Maria Luisa Scarasciulli, Francesco Sarcuni, Francesco Martino, Franco Ratti, Alessandro Calabrese, Dino D'Aloia, Angelo Mastrogiacomo, Maria Maugeri, Mimino Damasi, Marcello Ciminale, Ugo Giovanni Castorina, Franco Catapano, Franco Maiorano, Vanna Rossani, Marilina Laforgia, Mario Fusillo, Pierfelice Zazzera, Nicoletta Cavalluzzi, Mimmo Natale, Mimmo Basile, Grazia Punzi, Cecilia Greco, Domenico Nisi, Giuseppina Biasco, Giuseppe Brindicci, Anna Biasco, Giovanni Lacitignola, Carmine Sillaviato, Mino Filomeno, Tiziana Amati, Giulia Abiuso Orlando, Carlo Altavilla, Anna Ressa, Annamaria Gribaudo, Gianfranco Molfetta, Loredana e Gianni Spina, Donato Moretti, Ettore Elia Marangi, Massimo Damiana, Marco Vacca, Pasquale Pellegrini, Mariachiara Minoia, Alessandra Mazzetta, Massimo Mastrorocco, Savino Calabrese, Severina Campanaro, Pierpaolo Di Bello, Vito Peragine, Antonio Gagliardi, Benedetto E. Faggiano, Pino Frau, Alessandro Grimaldi, Lello Nicoletti, Teresa Pazienza, Franco Pignataro, Lina Carlone, Vito Scalera, Mariolina Iacovone, Cosimo Altomare, Franco Lorusso, Rosa Calò, Michele Matta, Immacolata Notarangelo, Miriam Tiani, Luigi Zingarelli, Enza Chieppa, Maria Rubino, Antonio Ursi, Carmine Stillavato, Emanuele Gaudimonte, Francesca Stano, Michele De Paolis, Anna Camerino, Pasquina e Sergio Santoro, Nicola Gaeta, Annarosa Pulito, Maria Tricarico, Pasqua Colafrancesco, Carlo Carletti, Luigi Russo, Luca De Santis, Mimmo Lopez, Antonella e Domingo Elefante, Anna Falagario, Gianfranco Molfetta, Apollonia Rinaldi, Mimì Capurso, Onofrio Caputi Iambrenghi, Maria Giovanna Mayo, Francesco Bozzi, Rosa Coppini, Teresa Gianfrancesco, Rita Vurro, Lucia Luisa Gallo, Antonio Anzivino, Cosimo Bottalico, Raffaele D'Ambrosio, Michele Sozt, Maria Cecilia Todisco, Nicola Milano, Vito Nicola Mastromarino.

Lazio: Michele Sorice, Giuseppe Pagano, Nunzia De Capite, Paola Donata Nocent, Simone Di Vito, Marco Ivaldo, Eleonora Barbieri, Adolfo Berti, Egidio Barghiglioni, Ettore Masina, Marzia Pileri, Monica Di Sisto, Beniamino Arsioni, Roberta Decleva, Claudio Giambelli, Adelina Bartolomei, Alberto Carrera, Maurizio Zampetti, Roberto Epifani, Daniela Perilli, Guglielmo Abbondati, Raniero La Valle, Elio Rindone, Paolo Molaioni, Emi e Michele Ruggieri, Laura Giulia Caruso, Tonino Cantelmi, Giulio Palanga, Luciano Saltarelli, Fabrizio Farroni, Giancarlo Zizola.

Triveneto: Luigi Adami, Giangiacomo Nicolini, Bepi Tormen, Francesca Mastropierro, Italo Scotoni, Francesca Merlo, Pablo Sartori, Giuseppe Stoppiglia, Gaetano Farinelli, Baldassare Zanchetta, Luigi Zuccheri, Luca Realdi, Dario Piovan, Urbano Bruno Bona, Falcio Gobbo, Albino Bizzotto, Silvano Nicoletto, Paolo Loss, Mario Lonardi, Mauro Sambi, Fausto Valensisi, Sandro Carter, Sergio Paronetto, Cettina Centone, Cristina Nocent, Emanuele Stival, Silvia Lenzi, Daniel R. Napoli, Leonello Mangani, Romano Saugo, Davide Pettenella, Luca Salvi, Dario Bossi, Gianni De Marchi, Gianni Pettenella, Maria Picotti, Silvana Pozzerle, Rosa Pia Bonomi, Mariuccia Sguizzato, Fabio Marchetti, Gabriele Mattiuzzo, Diego Florian, Marta Cerbero, Maria Sguizzato, Silvana Santolin.

Abruzzo: Francesco Ricci, Carmine Miccoli, Antonio Esposito.

Piemonte: Salvatore Passeri, Davide Pelando, Daniele Minisino, Roberto Lavaselli, Enrico Peyretti, Franco Barbero, Andrea Zanello, Domenico Raimondi, Luigi Ciotti.

Marche: Fabio Ragaini, Paolo Gasperini, Agostino Regnicoli, Simone Mandolini, Luca Giancarli, Rita Angelini, Mario Corinaldesi.

Emilia Romagna: Paolo Patti, Giancarla Codrignani, Gualtiero Via, Marco Vasina, Eugenio Morlini, Ezio Sanapo.

Lombardia: Roberto Brusutti, Virginia Nava, Ernesto Miragoli, Ivano Pioli, Domenico Barrirà, Giuliana Nessi, Marta Giussani, Alberto Farina, Costantino Volpe, Carla Bellani, Giovanni Fusar Poli, Paolo Bacchetta, Franca Longhi, Marco Farina, Roberto Cisini, Giovanni Colombo, F. Paolo Salvi, Bartolomeo Sorge, Ruffino Selmi, Cosimo Delfino, Vittorio Bellavite; Enrico Meroni.

Basilicata: Raffaele Colangelo.

Umbria: Vera Sabatini, Paola Diana, Claudio Francescaglia.

Toscana: Sabino Maurelli, Letizia Natale, Massimiliano Androni, Fabio Cesari, Angelo Pampaloni, Leonardo Cerbai, Armido Rizzi, Antonio Vermigli, Daniele Silvestri, Beatrice Iacopini, Fausto Ciatti, Maria Angela Maraviglia, Paolo Piras.

Sardegna; Andrea Porcu.

Campania: Giuseppe Gambale, Lorenzo Tommaselli, Alfredo Loffredo, Vitaliano della Sala, Mario Cimmino, Bianca Del Vecchio, Gennaro Piccolo, Alex Zanotelli, Giovanni Sarubbi, Rosario Vece, Maria Luisa Proto Pisani.

Sicilia: Calogero Falcone, Tati Sgarlata, Cettina Bonaffini, Antonello Ferrara.

Calabria: Carmine Campana.

Liguria: Giacomo Grappiolo.

Per l'adesione: redazione@cercasiunfine.it; si prega di fornire i propri recapiti, la regione di provenienza e il consenso al trattamento dei dati personali (ai sensi del d.lgs. n. 196/2003).

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 Pierangelo Indolfi    - 13-02-2006
Segnalo da Repubblica Bari del 5.2.2006

"Nessuna ipoteca confessionale"
Lo Stato laico secondo don Bello


"Si commette un furto anche quando si ricava potere sulle coscienze"
Un saggio ancora attuale che cita Pasolini, La Pira e Salvemini insieme con san Paolo


Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, lo ha regalato ai consiglieri comunali. E anche alla Regione l´assessore alla Trasparenza, Guglielmo Minervini, ne ha fatto dono ai colleghi di giunta. Mistica arte. Lettere sulla politica di don Tonino Bello non sarà un caso letterario, ma La Meridiana, la casa editrice che ne ha curato la pubblicazione, ha dato alle stampe in questi giorni una seconda edizione a soli due mesi dalla prima. Un libro leggero: 63 pagine. Ma sono pagine pesanti, utile decalogo per i politici e anche vademecum per il voto per gli elettori, scritte dal 1985 al 1988, in occasione degli incontri natalizi con gli operatori della politica di Molfetta, Ruvo e Terlizzi, le città della diocesi di cui don Tonino Bello è stato vescovo fino alla sua morte, a 58 anni, il 20 aprile del 1993.

L´epistolario contiene un cd audio con la sua voce. È la riedizione di un nastro che il vescovo di Molfetta registrò e spedì agli amministratori che avevano disertato l´incontro del 1988. Una testimonianza viva che provoca un sussulto di commozione in chi ha conosciuto don Tonino. E chi lo conoscerà anche soltanto leggendo Mistica arte scoprirà l´uomo di Chiesa che invade il campo della politica ma in punta di piedi, vi dialoga come se i suoi anni e le sue esperienze non gli avessero ancora imposto il disincanto sulle cose della politica né scalfito la speranza nel bene comune. E può apparire sorprendente come in sole 63 pagine sia stato possibile amalgamare le Sacre Scritture e le encicliche papali con le citazioni di teologi luterani come Dietrich Bonhoeffer, legare il pensiero di Giorgio La Pira e Alcide De Gasperi con il realismo di Gaetano Salvemini e la denuncia di Pier Paolo Pasolini nelle Ceneri di Gramsci, azzardare un parallelo tra lo slogan sessantottino del maggio francese («l´immaginazione al potere») con gli «sforzi d´inventiva» dell´Octogesima Adveniens di Paolo VI.
Con 23 citazioni, compresa una lettura della "Scuola di Atene" di Raffaello, l´indagine spazia dalla teologia alla filosofia e alla storia per affermare l´imprescindibilità della politica, come «arte nobile e difficile» da difendere dall´integrismo e «per i credenti, da ogni ipoteca confessionale». «Impegnatevi perché ogni scelta politica tenga sempre presenti gli ultimi», scriveva nella sua ultima lettera (che citando San Paolo aveva ribattezzato "Con sobrietà, giustizia e pietà"). Sono trascorsi vent´anni, ma quelle lettere sono ancora di una disarmante attualità: vi si trova la questione morale, l´unità dei credenti, il loro impegno in politica, il rapporto di reciproco rispetto tra Chiesa e istituzioni laiche, lo iato crescente tra il Palazzo e i cittadini, il rischio insito nella partitocrazia di ingenerare la tentazione dell´antipolitica.

Tangentopoli scoppierà sette anni dopo. In Italia, nelle istituzioni bloccate dalla partitocrazia, irromperà l´elezione diretta negli enti locali e il cancro della corruzione troverà, come il gioco delle plusvalenze con le speculazioni di Borsa, sistemi più evoluti delle valigette piene di banconote. Ma c´è un´altra forma di corruzione, più subdola, che preoccupa don Tonino: la corruzione delle coscienze. «Penso che oggi - scrive - la truffa più grossa non si compie sottraendo ma aggiungendo: aggiungendo apparentemente, è logico! Attenzione, aggiustate le bilance! Perché non si ruba solo quando si ricava profitto dalla merce. Si ruba anche quando si ricava potere sulle coscienze».

Piero Ricci