...E fu così che nacque Gesù
I bambini della TERZA E - 05-12-2005
C'era una volta Giuseppe, un uomo buono e sensibile, ma "diverso" dalle persone "normali".
Non riusciva ad esprimersi e dalla sua bocca uscivano parole incomprensibili, perciò i suoi compaesani lo prendevano in giro. Nessuno lo aveva mai chiamato per nome, per tutti era lo "scemo del villaggio".
Giuseppe si sentiva umiliato, offeso, infelice, solo, tra gente nemica.

Un giorno, dispiaciuto e triste perché nessuno lo amava, abbandonò la sua casa e il suo paese e si avviò verso la montagna.
Trovò rifugio in una grotta tra le rocce. Fu lì che ebbe inizio la sua nuova vita.
Scoiattoli, volpi, cervi, lupi, uccelli, farfalle, api e tutti gli altri animali, che vivevano su quella montagna, erano diventati suoi amici. Sapevano comprendere il suo linguaggio e lui aveva imparato a capire il loro, Trascorrevano insieme gran parte della giornata. Dialogavano, scherzavano, soprattutto si prendevano cura dei prati, degli alberi e della pulizia del bosco, che diventò una favola.
Adesso non si sentiva più solo, in verità non era mai stato così bene.

In una fredda e gelida mattina, Giuseppe se ne stava rannicchiato vicino al fuoco, quando arrivò di corsa un cerbiatto che, ansimando, gli disse: "Vieni con me, presto, per favore! C'è una fanciulla distesa sulla neve! Certamente si sarà sentita male. Non sappiamo spiegarci se è morta o se è svenuta".
Giuseppe immediatamente seguì il suo piccolo amico.
Lo spettacolo che apparve ai suoi occhi era incredibile: un lupo, una volpe, due cervi, due scoiattoli e un camoscio cercavano di riscaldare una bellissima ragazza con il loro fiato. Si avvicinò. La giovane cominciava a muovere le palpebre. Si stava svegliando.
Giuseppe disse: "Trasportiamola nel mio rifugio, là c'è un bel fuoco e il calore le farà bene".
La prese fra le braccia e, seguito dalle bestiole, si diresse alla sua grotta,
Appena vi giunse l'adagiò sulla panca, non troppo vicino al fuoco però. Aveva paura che lei potesse scottarsi.

Quando la ragazza aprì gli occhi, si guardò attorno e dalla sua bocca uscirono degli strani suoni.
"Sei con amici, non avere paura", le disse a modo suo Giuseppe.
Le voleva già bene. Aveva capito che era anche lei una "diversa".
Maria fece un bel sorriso. Le sembrò di trovarsi in famiglia.
Accompagnando alle parole i gesti, raccontò la sua storia. Era molto simile a quella di Giuseppe.
"Vuoi restare con noi?", le chiesero in coro gli animali.
"A voi fa davvero piacere?", balbettò la giovane.
Il lupo e la volpe si alzarono sulle zampe posteriori. Gli altri li imitarono. Gli uccelli, le farfalle e le api si intrecciarono in volo formando un grosso cuore.
Maria rideva, rideva.

Passavano i giorni. Arrivò la primavera.
Tra Giuseppe e Maria nacque l'amore, così decisero di sposarsi.
Nel bosco fervevano i preparativi. Tutti gli animali si misero al lavoro.
E arrivò il grande giorno.
Due cervi, portando in groppa Maria e Giuseppe, galoppavano verso la grande quercia.
Là li aspettava il lupo, che celebrò le nozze. La volpe fece da damigella d'onore. Gli uccelli intonarono con il loro canto la marcia nuziale.
La cerimonia fu emozionante.
Gli animali piangevano di gioia. Gli sposi erano tanto felici che riacquistarono la parola, tra gli applausi degli amici. Alla fine si avviarono verso la loro nuova casa.
Era proprio una bella casetta. L'avevano costruita i camosci e le lepri.
Gli scoiattoli, fermi sull'uscio, accolsero gli sposi con lanci di petali di rose, naturalmente blu.
Entrarono tutti. In corteo.
L'unica stanza era arredata con graziosi mobili fabbricati dai castori e intagliati dai picchi.
Una coperta di rose blu, tessuta dai ragni e dipinta dalle farfalle, abbelliva il letto.
Sulla tavola, apparecchiata al centro della stanza, c'era un'enorme torta con la scritta "W gli sposi". L'avevano preparata le api con miele e frutti di bosco.
Durante il ricevimento gli sposi e gli invitati si divertirono un mondo. Ballarono e cantarono fino a notte fonda.

Alcuni mesi dopo Maria si accorse di aspettare un bambino e diede la notizia al marito. Insieme radunarono gli animali del bosco e li informarono: "Fra pochi mesi avrete un nuovo piccolissimo amico".
Gli animali, commossi, corsero ad abbracciarli.
A mezzanotte del 24 dicembre il bosco era ricoperto di neve.
Tanti animali in ansia fremevano davanti ad una porta.
All'interno, nel suo letto di rose blu, una giovane mamma partoriva un maschietto,

E fu così che nacque Gesù.

anno scol. 1996-1997
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 Rosa Boccia    - 05-12-2005
“Certe volte hai un compagno diverso, come una rosa blu, e non te ne accorgi nemmeno perché gli vuoi tanto bene”, mi confidò Gennaro mentre collaborava con i compagni nell’ideare la favola e nel corredare di immagini straordinariamente deliziose il libro che fu poi realizzato.

 Irene Baule    - 14-12-2005
BELLISSIMA :-)
e probabilmente è andata proprio così...
almeno nei cuori dei bambini....