breve di cronaca
A scuola a giorni alterni: mancano gli insegnanti
Il Nuovo - 29-04-2002

Il padre denuncia il caso del figlio di nove anni, disabile. La scuola si giustifica: ci sono pochi insegnanti di sostegno.

ROMA – Dovrà frequentare le lezioni solo per tre giorni a settimana. Ma lui, un bimbo disabile di nove anni, non è affatto contento della decisione, presa per la mancanza di insegnanti di appoggio, dalla direzione della scuola elementare Edmondo De Amicis di Formia.

“Mio figlio fin dall'inizio del 2001 frequentava tutti i giorni le lezioni - racconta il papà del bambino a “On Off”, il settimanale di approfondimento di Sat 2000– poi improvvisamente il dirigente scolastico ha disposto che il piccolo dovesse frequentare solo per tre giorni la settimana”. E questa decisione sembra aver peggiorato la situazione del bambino. “Ha portato a gravi regressi psicofisici”, ha spiegato il padre. Il piccolo, infatti “ha cominciato a mostrare irritabilità, problemi fisici e ha perso tutti i progressi che aveva fino a quel momento fatto. La regressione è testimoniata anche dall'insegnate di sostegno e da una relazione della neuropsichiatra della Asl”.

Il genitore preoccupato ha cercato in tutti i modi di far annullare il provvedimento del dirigente scolastico. Prima si è rivolto ai carabinieri di Formia, in provincia di Latina, e ha sporto una denuncia. Poi ha raccontato la storia al provveditorato degli studi di Latina, che, a sua volta, ha subito attivato degli accertamenti inviando un ispettore alla “De Amicis”.

Il padre sostiene che “nella relazione dell'ispettore si dice che per la salute del bimbo è necessario che venga ripristinato il vecchio orario. Il provveditorato ha più volte sollecitato la direzione scolastica a ripristinarlo. Ma senza successo”.

E la direzione scolastica ha tutta un’altra versione dei fatti. “Il bimbo può venire quando vuole – si difende la scuola - anche tutti i giorni. Nessuno ha imposto al piccolo di frequentare solo per tre giorni le lezioni. E' stato, semplicemente, fatto notare che in quei giorni c'è a disposizione l'insegnante di sostegno: dunque, per lui è consigliabile venire in quei giorni”.

Il dirigente scolastico, Augusto Tomai, dunque, si sarebbe limitato a lanciare un suggerimento “dovuto alla carenza del personale di sostegno”. “Abbiamo otto insegnati - ha detto Tomei - per ventisette bimbi disabili, alcuni molto gravi. Non è possibile distribuirli equamente su tutti gli alunni in tutti i giorni ed è per questo che li abbiamo assegnati a giorni alterni”.

Questo è ciò che ha investito il piccolo disabile. “Nessuno ha discriminato nessuno – ha concluso il dirigente scolastico - la scuola è aperta ogni giorno, il bimbo può venire quando vuole”.Ma il papà non è rimasto affatto convinto dalle spiegazioni portate da Tomei, al contrario ha annunciato una battaglia anche a livello diplomatico. Il piccolo, infatti, ha passaporto italiano e inglese e il padre ha detto che “se la situazione non si sbloccherà” si rivolgerà “all'ambasciata britannica”.


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 Lucia Leone    - 05-05-2002
Non è possibile, non posso crederci.La legge 104 è molto chiara sull'integrazione scolastica. E' la scuola che vi deve provvedere . La famiglia ha già tanti problemi da risolvere come è possibile umiliarla così?L'alunno disabile non va a scuola per lavorare solo con l'insegnante di sostegno, ma ci va per lavorare con l'intero gruppo classe: docenti curriculari, alunni. Pertanto, consiglio alla famiglia di portare il figlio tutti i giorni a scuola. NESSUNO PUO' NEGARVI QUESTO DIRITTO.
Lucia Leone
insegante e mamma di una ragazza diversamente abile.