Marilù - 19-11-2005 |
Dall'Uniyà del 18 novembre RELIGIONE - Credevate che impararla a scuola fosse una scelta facoltativa? Avevate ragione, ma, spiace dirlo, da oggi potreste anche avere torto. O quasi. Lo denuncia è di Enrico Panini, segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil: «La lettura del Decreto legislativo sulla scuola secondaria - dice - riserva diverse sorprese e nessuna di queste è positiva». Prima questione, appunto quella che Panini definisce la trasformazione «in obbligatorio di ciò che è facoltativo. Infatti, avere messo religione cattolica tra le materie obbligatorie per tutti provoca due effetti: si rende obbligatoria una scelta che è facoltativa, non essendo neanche obbligatorio scegliere l'attività alternativa; diventa assenza non frequentare religione o l'attività alternativa (possibilità prevista dalle norme di legge in materia), producendo in tal modo una penalità di 33 ore. Peccato che nel nuovo ordinamento superare il tetto del 25% del monte ore obbligatorio comporti una bocciatura automatica!». Insomma: ovviamente sarà sempre possibile, come lo è stato fino ad ora, decidere di non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, e decidere anche di non seguire alcun corso alternativo. Ma, in base a quanto contenuto nel decreto legislativo sul «secondo ciclo», poichè l’insegnamento della religione entra a far parte del monte ore complessivo obbligatorio, lo studente o studentessa che scegliesse - legittimamente - di non frequentare nè religione né corso alternativo si ritroverebbe con 33 ore (equivalenti a un’ora di religione a settimana) di assenze ancora prima di avere iniziato la frequenza di quell’anno scolastico. Si configurerebbe in questo modo una situazione di discrimine tra chi si avvale dell’insegnamento della religione e chi non vuole avvalersene. Tra le altre «cattive sorprese» nel decreto, Panini segnala poi l’abrogazione del libero accesso all'università e l’abrogazione dell'obbligo formativo. Infine, nella tabella del liceo artistico (indirizzo di architettura, design, ambiente) agli anni 1 e 2 mancano 33 ore annuali tra quelle obbligatorie. «Il motivo? Dopo aver abolito musica (33 ore annuali) si sono dimenticati - afferma Panini - di aggiungerle a qualche altra materia!». r.c |
Simonetta Branchini - 20-11-2005 |
Panini arriva un po' tardi dal momento che questo identico problema è già presente nelle scuola elementare, ma non mi risulta che il sindacato abbia agito in modo deciso e continuativo per superarlo. Personalmente ho scritto più volte al sindacato perchè intervenisse, ma non ho mai avuto risposta. Preciso che nel mio piccolo ho divulgato il contenuto del Concordato, legge a cui far riferimento e non scavalcabile dalla legge moratti, ma sia per ignoranza, sia per disinteresse, o per "semplificazione", si è proceduto ad inserire in scheda la religione cattolica, in quanto materia che fa monte ore. |
marilù - 21-11-2005 |
Concordo con Simonetta. Dov'era il Sindacato quando è stato fatto il Decreto sul I ciclo; in quel decreto si parlava di orario obbligatorio di 27 ore, inclusa l'ora di religione..., eppure nessuno ha battuto ciglio!! Come mai? Adesso è solo propaganda in vista delle elezioni? |
adriana demuro - 22-11-2005 |
sono d'accordo su quanto dice panini, ma allora la cgil perchè non torna indietro sulla revoca dello sciopero della scuola per l'interà giornata? Dovrebbero esserci mille e più motivi perchè la cgil torni indietro da una decisione che sta provocando molti malumori tra gli iscritti e i simpatizzanti. Cgil, è la voce dei lavoratori che devi ascoltare. |
marilù - 24-11-2005 |
Perchè evidentemente la Cgil è comunque succube della Cisl e così come fino ad ora ha permesso: l'ora di religione obbligatoria nel I ciclo di istruzione immissione in ruolo degli insegnanti di religione etc etc si piega, come spiega Panini,. alla volontà della cisl anche per quanto riguarda lo sciopero...! L'unica possibilità che abbiamo è quella di stracciare la tessera e far si che la cgil rimanga a seguire la cisl sola con i soli dirigenti nazionali e locali! |