breve di cronaca
Rispunta la pagella, no al fai-da-te
Italia Oggi - 16-11-2005
Contrordine del ministero dell'istruzione: il portfolio non è più a libera definizione delle scuole.

Da quest'anno ritorna il modello unico per voti e promozione

Contrordine, la pagella deve essere uguale per tutti. Cambia la dizione, si chiama portfolio come vuole la riforma Moratti. Ma la sostanza no, è la stessa della scuola premorattiana. Bocciati o promossi, frequenza e assenze, voti per le singole materie: il fai-da-te degli insegnanti da quest'anno non sarà ammesso. Gli istituti che nel frattempo, in base a quanto detto dal ministero dell'istruzione con la circolare n. 85/2004, si fossero dotati di un proprio modello di documentazione dovranno buttarlo via. Il dietrofront è del ministero dell'istruzione, con la circolare n. 84/2005 che indica le linee guida ´per la definizione e l'impiego del portfolio delle competenze nella scuola dell'infanzia e nel primo ciclo di istruzione' (pubblicata sul sito: www.italiaoggi.it).
La circolare indica le parti obbligatorie del portfolio (il documento che racconta la vita dello studente, introdotto dalla riforma Moratti), quelle che dovranno essere stilate in base al modello precompilato dal ministero; le parti vincolanti ma da articolare con più autonomia; e le parti consigliate, con una strutturazione libera.

Le scuole potranno aggiungere nuove parti, ma non potranno intaccare la struttura base né tantomeno modificare le parti obbligatorie. E sono proprio queste quelle che certificano le competenze acquisite dagli studenti e sono necessarie a decretare la promozione o la bocciatura. Insegnanti, alunni e genitori dovranno fare così i conti con un portfolio che nella sostanza è uguale alle vecchie pagelle: dati anagrafici, valutazione per materie, attestato di ammissione alla classe successiva, consiglio di orientamento. Con alcune novità, come per l'insegnamento della religione cattolica: il rendimento in questa disciplina prima era attestato a parte, ora entra a pieno titolo nel certificato generale.

La seconda sezione del portfolio riguarda la documentazione dei processi di maturazione personale dell'alunno, la cooperazione con la famiglia, le attività svolte dallo studente. Anche in questo caso sono forniti i modelli da utilizzare, ma la compilazione è più libera. Le scuole potranno aggiungere, ma è solo consigliato, un'autopresentazione/presentazione dell'alunno e la biografia con narrazione delle esperienze significative dell'alunno.

Le ultime due parti del portfolio sono quelle suscettibili di nuove integrazioni da parte dello stesso ministero, che è stato chiamato lo scorso agosto dal garante per la privacy ad assicurare la riservatezza dei dati personali. Ci sono alcuni dati (per esempio l'essere o meno figli adottati) la cui registrazione è suscettibile di violare la privacy dello studente senza nessun beneficio per la valutazione. Dati che passano di mano in mano, da insegnante a insegnante, da scuola a scuola, lungo tutto l'arco della vita scolastica del ragazzo.

La circolare messa a punto dal dicastero guidato da Letizia Moratti mette fine a un anno di rimbalzi di competenze e di responsabilità nella stesura del portfolio: con i docenti che accusavano il ministero di averli gravati di un nuovo onere, quello di stilare una nuova pagella, senza peraltro fornire le indicazioni guida, con alcune scuole che pretendevano la piena autonomia valutativa, altre che ponevano problemi circa la legittimità del fai-da-te in un sistema unico nazionale in cui i titoli di studio hanno ancora valore legale; e poi il ministero, che invece richiamava al rispetto della legge n. 53/2003 e dunque all'attuazione del portfolio.

Ora il compromesso sembra raggiunto: il portfolio dovrà essere stilato secondo direttive ben precise, con una fetta di certificazioni, quelle legate al passaggio da una classe a un'altra, uguale per tutti, e quella invece relativa al ritratto psicologico dello studente, affidata alle scuole. Salvo gli interventi in materia di privacy che il Miur si è impegnato a fare e che potrebbero rimettere in discussione, ad anno scolastico inoltrato, scelte già assunte dalle scuole.

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 Francesco Paolo Catanzaro    - 16-11-2005
Un'incertezza sulla compilazione del portfolio.
Leggendo le direttive della circolare sul portfolio si legge che la compilazione con la scheda di valutazione nella scuola media è prevista per il primo biennio. Ci si chiede cosa si dovrà dare alle famiglie degli alunni delle classi prime a fine anno scolastico?
Soltanto la scheda di valutazione, senza certificazione delle competenze che verranno raggiunte in ambito disciplinare alla fine del secondo anno (primo biennio)?
Es e gli alunni hanno frequentato i laboratori opzionali si dovranno certificare solo queste competenze acquisite o non ? Ci si chiede : si dovrà valutare e rendere nota la valutazione . O farla rimanere come indicazione scolastica interna in attesa della vera certificazione dell'anno successivo?
Mi piacerebbe confrontarmi con altri colleghi e sulle modalità adottate nelle varie scuole.
La riformulazione del portfolio sarà un riadattamento alle nuove linee guide ma rimane sempre il problema: Chi dovrà guidare l'equipe psicopedagogica dato che la figura del tutor rimane nella nebulosità ministeriale?
Forse si vuole caricare di nuovi compiti il coordinatore?
E con quali finanziamenti? E con quali competenze ? E con quali corsi di formazione?
Si aspettano confronti in questa sede. Grazie.

 Simonetta Branchini    - 20-11-2005
Credo sarebbe utile conoscere il contenuto del Concordato, in particolare andrebbe inviato alla ministro Moratti.

 manu    - 21-11-2005
...ma non solo a lui. cfr. decreto sul primo ciclo ed azione dei Sindacati, cgil scuola compresa.