Potenziare il lavoro scolastico contro le droghe
Francesco Paolo Catanzaro - 05-11-2005
La ricerca "Simboli e significati dell'uso delle sostanze psicotrope" condotta dalla Fondazione IARD su commissione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ( Dipartimento Affari sociali), prevista nell'ambito della prevenzione e della lotta alla droga all'interno di contesti come il sistema penale giovanile e gli ambienti giovanili in situazioni normale e di disagio, propone un'ottica "originale" dai normali e legittimi allarmismi della società.
Allarmano i risultati relativi all'associazione fra i giovani tra uso di droghe e bisogni: il 68,7 % individua la voglia di trasgressione, il 50,9 % il protagonismo e il 49 % la noia e la volontà di evasione dalla monotonia. Spesso i giovani sono orientati a vedere il "drogato" come trasgressivo e per questo motivo attenzionato ed assunto a modello di imitazione.1 giovane su 3 al Nord, 1 su 2 al Centro, 1 su 5 al Sud associano all'utilizzo di droghe il significato di facilitazione sociale. Quindi può ritenersi estremamente grave il fatto che l'immagine del consumatore medio di droghe non è associato al " drogato" ma al trasgressivo. Preoccupa il fatto che il problema-droga è considerato altresì secondario ad altri problemi sociali come la criminalità, la disoccupazione, etc...( risultano preoccupati il 10,6% per l'uso di droghe, il 12,1 % per la criminalità, il 12 % per la disoccupazione e l'11,9 % per l'inquinamento!)
Un dato confortante è che il 78,6% dei giovani intervistati su un campione complessivo di 939 ragazzi tra i 15 e i 25 anni mostrano preoccupazione per l'uso di droghe pesanti; ma fa riflettere il dato che solo il 51,4% è preoccupato per l'uso di cannaboidi.
Il lavoro scolastico, dunque, deve essere portato avanti in maniera forte ed efficace per sfatare "miti e mode giovanili", che orientano verso l'accettazione passiva delle figura dello spacciatore e del tossicodipendente che usa le droghe solo per consumo personale.

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