Lo sciopero del 25 novembre
Cobas scuola - 28-10-2005
VENERDI' 25 NOVEMBRE
SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO DELL'INTERA GIORNATA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
ROMA, PIAZZA ESEDRA ORE 10


Il successo della manifestazione nazionale del 15 ottobre contro la direttiva Bolkestein che ha visto scendere in piazza a Roma 50.000 persone, è un significativo passo in avanti per la crescita di un movimento di lotta in grado di contrastare efficacemente la politica neoliberista e di restaurazione sociale dell'Unione Europea e del governo Berlusconi.

La Confederazione Cobas lavora a trasformare il 25 novembre in una giornata di lotta per uno sciopero generale e generalizzato costruito su una piattaforma sociale antiliberista che abbia al centro forti aumenti salariali eguali per tutti ed il ripristino della scala mobile; la difesa del Tfr ed il ritiro del decreto attuativo dei fondi pensione, l'abrogazione delle controriforme pensionistiche di Berlusconi e Dini, per il rilancio della previdenza pubblica; la lotta alla precarietà con l'abrogazione del pacchetto Treu e la legge 30, la generalizzazione dei contratti a tempo indeterminato e la garanzia del reddito; la tariffazione sociale; l'abrogazione delle controriforme Moratti della scuola e dell'università senza tornare a quella di Berlinguer e l'abolizione delle leggi di parità e sull'autonomia scolastica; la difesa del carattere pubblico di sanità, scuola, casa, acqua, trasporti, energia, comunicazioni; la difesa dei contratti nazionali di lavoro; la difesa del diritto di sciopero e l'esercizio dei diritti sindacali per tutti i lavoratori e i Cobas; la cancellazione della legge Bossi/Fini senza tornare alla Turco/Napolitano e la chiusura di tutti i CPT; il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Irak e da tutti gli scenari di guerra; la cancellazione della direttiva Bolkestein e delle direttive antisociali europee che aumentano l'orario di lavoro ad oltre 60 ore settimanali.

La situazione di lavoratori, disoccupati, precari, pensionati, immigrati è drammatica.

La crescita del carovita falcidia il potere d'acquisto di salari e pensioni.

I servizi sociali e i beni comuni vengono ridotti a merce e privatizzati.

Governo, Cgil-Cisl-Uil-Ugl, Confindustria/Confcommercio, Assicurazioni e Banche vogliono fregarci il TFR destinandolo ai fondi pensione.

La Finanziaria 2006 impone tagli a scuola, sanità, enti locali, cultura, blocca il rinnovo dei contratti e il turn over nel pubblico impiego, regala miliardi di euro ai padroni tramite sgravi fiscali sul costo del lavoro e stanziamenti per il decollo dei fondi pensione.

Il diritto di sciopero, già fortemente limitato dalle leggi 146/'90 e 83/2000 nei servizi pubblici, è aggredito anche nel settore privato dalla Confindustria, che vuole ridimensionare il ruolo del contratto nazionale di lavoro.

La democrazia e i diritti sindacali nei luoghi di lavoro sono sequestrati, appannaggio esclusivo dei sindacati concertativi.

Il governo Berlusconi prosegue nella sua politica guerrafondaia, di sudditanza agli Usa, razzista e neoliberista, vara la controriforma della scuola e dell'università, intensifica sfratti e sgomberi contro i senza casa, difende i CPT, i lager ove si rinchiudono e torturano i migranti, propone l'adozione unilaterale per l'Italia della direttiva Bolkestein.

Il centrosinistra, che si candida a succedere a Berlusconi, ha già detto che cambierà ma non abrogherà la riforma Moratti; non chiuderà i CPT; modificherà ma non cancellerà la legge 30; non tasserà le rendite finanziarie mentre sponsorizza i fondi pensione; forse gradualmente ritirerà le truppe dall'Iraq ma non dal Kosovo, dall'Afghanistan e dagli altri scenari di guerra e rimarrà fedele alleato degli Usa; continuerà nella politica di privatizzazioni dei servizi sull'esempio della direttiva Bolkestein partorita quando Prodi era presidente della Commissione Europea.

Di fronte a tutto ciò Cgil-Cisl-Uil si affidano allo sciopero di 4 ore per il 25 novembre, pronte ad applaudire il governo appena concederà il semaforo verde per il decreto che ci scippa il TFR.

Noi non contrapporremo data a data; è importante che una grande massa di lavoratori quel giorno scioperi e sia in piazza.

C'è la necessità materiale e politica di costruire un vero sciopero generale dell'intera giornata di tutte le categorie del mondo del lavoro pubblico e privato, uno sciopero generalizzato ed autorganizzato, esteso a tutti i settori sociali penalizzati dal terrificante modello di sviluppo neoliberista, per confluire il 25 novembre a Roma in una unica grande manifestazione nazionale autorganizzata dell'opposizione sindacale, sociale e politica contro il governo Berlusconi ed inviare un chiarissimo monito all'opposizione di sua maestà del centrosinistra che si propone di proseguirne le politiche liberiste.

CONFEDERAZIONE COBAS

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf