breve di cronaca
I "Caimani del bell'orizzonte"
Liberazione - 25-04-2002
Un episodio poco noto della Resistenza romana

Prima della seconda guerra mondiale Valmelaina e Tufello erano, a Roma, quartieri popolari di recente costruzione. Montesacro, detto "città giardino", aveva invece le caratteristiche di un quartiere molto periferico e poco abitato, costituito da ville e villette con ampi giardini abitate da gerarchi e alti funzionari fascisti. Fra questi tre rioni si stendeva il territorio tra i più attivi della lotta antifascista prima e della Resistenza armata poi, tanto da "meritare"alla fine del '43 l'invio di tre spie qualificate dell'apparato direttamente agli ordini dei tedeschi.
Nel 1940 si costituisce a Valmelaina una cellula comunista clandestina composta da operai e artigiani fra i quali Riziero Fantini trasferitosi a Roma dalle Marche per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Questa cellula aderirà alle brigate Garibaldi, partecipando alla lotta armata subito dopo l'8 settembre 1943, allargandosi a giovani operai di Tufello e Valmelaina ed affiancandosi all'organizzazione studentesca promossa da Ferdinando Agnini a Monte Sacro.

L'organizzazione di Montesacro inizia da 29 giovani e giovanissimi studenti universitari e medi. Fra i promotori, oltre a Agnini, studente in medicina di 19 anni, ci sono Lino Papio, e altri. Si tratta di una organizzazione studentesca collegata all'Università denominata Arsi (Azione rivoluzionaria studentesca italiana) che stampa e diffonde il giornale clandestino "La nostra lotta" e raccoglie armi oltre a svolgere attività di propaganda all'Università. Il 3 gennaio 1944 il rettore emana una circolare in base alla quale possono essere ammessi agli esami solo gli studenti che si siano presentati al bando della Repubblica Sociale Italiana; è in questa occasione che l'Arsi confluisce nel Csa (Comitato studentesco di agitazione) diretto da Maurizio Ferrara al quale aderiscono giovani comunisti, socialisti e azionisti e che riuscirà, con volantinaggi e azioni di commandos, a interrompere i corsi e gli esami delle facoltà di medicina, scienze, legge, lettere, architettura e ingegneria. Poco dopo il Csa si trasforma in Usi (Unione studenti italiani) al quale aderiscono studenti di tutti i partiti antifascisti. Oltre a lavorare nell'Università gli studenti di Montesacro, capeggiati da Agnini che si è iscritto al Pci, svolgono attività sul territorio (sabotaggi, trasporto di armi, aiuto ai prigionieri alleati fuggiti, volantinaggi, diffusione stampa). Alla fine del 1943 sorge a Valmelaina un altro gruppo di giovani lavoratori, diretto da Vittorio Fantini, Antonio Pistonesi e Renzo Piasco e, a Monte Sacro, un nucleo del Partito d'Azione, probabilmente diretto dal dentista ebreo austriaco Paul Laffner che si dà il nome di "Caimani del bell'orizzonte" - ispirato alle nuotate nel fiume Aniene.

Questi gruppi collaborano fra loro e hanno contatti stretti e frequenti. La loro azione, soprattutto per quel che riguarda lo spargimento di chiodi a 4 punte sulle vie Nomentana e Salaria e la copertura agli attacchi di donne ai forni addetti alla fornitura dell'esercito tedesco, crea problemi sempre più gravi agli occupanti tanto da deciderli a inviare a Valmelaina, Tufello e Monte Sacro tre spie italiane agli ordini del comando tedesco dal quale ricevono somme varianti dalle 5mila alle 12mila lire per ogni arresto di partigiani, renitenti alla leva e ebrei. Si tratta di Armando Testorio e Franco Sabelli ai quali si aggiunge poi Aristide Balestra (i primi due saranno arrestati dai partigiani subito dopo la Liberazione, condannati a morte e fucilati a Forte Bravetta, del terzo si sono perse le tracce). I tre si infiltrano fra i giovani di Tufello e Valmelaina tra i quali è maggioritaria la simpatia per i partigiani che trovano sempre rifugi sicuri, appoggi e aiuti di ogni genere e, sorprendendone l'ingenuità, individuano gran parte dei partigiani della zona. Il 23 dicembre 1943 vengono arrestati i dirigenti della cellula di Valmelaina, Riziero Fantini con i figli Furio e Adolfo, Italo Grimaldi e Antonio Feurra. I ragazzi si salvano ma i tre adulti sono fucilati pochi giorni dopo a Forte Bravetta. A distanza di pochi giorni è preso anche Paul Laffner, fucilato a Forte Bravetta.

Cadono anche gli operai Raffaele Riva e Giovanni Andreozzi aderenti al movimento dei cattolici comunisti, fucilati a Forte Bravetta.

Ma il colpo più grosso delle tre spie è il rastrellamento del 3 febbraio 1943 a viale Jonio nel quale vengono catturati complessivamente 20 partigiani. Piasco, Pistonesi e Filippo Rocchi hanno zaini pieni di armi e munizioni, Vittorio Fantini riesce a defilarsi ma viene riconosciuto da Testorio che lo arresta personalmente. Come pure viene arrestato a casa Orlando Orlandi Posti che, casualmente avvertito della retata, è corso ad avvertire i compagni. Ma prima di passare in clandestinità passa a casa a salutare la madre e viene qui arrestato. Uguale è il destino di Agnini. Sfugge alla cattura Franco Caccamo, le SS arresteranno il padre e la sorella per costringerlo a costituirsi. Si salverà. Gli arrestati al rastrellamento saranno uccisi alle Fosse Ardeatine.


Bianca Bracci Torsi



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