breve di cronaca
La nuova formazione dei docenti
Cittadinolex.it - 19-10-2005
E' un altro pezzo della contestata riforma della scuola

(Schema dlgs Cdm 14.10.2005)

Nuova formazione per gli insegnanti: laurea triennale, laurea magistrale e un anno di tirocinio e quindi concorso. E' in estrema sintesi il percorso formativo contenuto nel decreto legislativo approvato, in via definitiva, dal Consiglio dei Ministri del 14 ottobre. In particolare le principali novità riguardano: i nuovi percorsi formativi che sono a numero programmato, ripartiti sulla base della previsione dei posti effettivamente disponibili in ciascuna Regione , a cui si aggiunge una percentuale del 30% per le esigenze delle scuole paritarie. Ai corsi si accede previa selezione, e si svolgono dopo aver conseguito la laurea di primo livello. Alla fine del corso di laurea magistrale è previsto un esame di stato con valore abilitante, che permette, sulla base del voto conseguito, l'iscrizione in un apposito Albo regionale, tenuto presso gli uffici scolastici regionali e articolato in sezioni distinte per grado di scuola e classe di abilitazione. Coloro che conseguono l'abilitazione svolgono un anno di tirocinio, che si conclude con l'attribuzione di un punteggio: solo dopo questo percorso si potrà essere ammessi al concorso per l'assunzione vera e propria nelle scuole. Meno precariato, atteso che ci sarà una programmazione dei posti a cadenza triennale: un DPCM infatti autorizzerà a bandire i successivi concorsi, in base a stime che terranno conto dei numeri dei posti di insegnamento, del numero degli alunni e del turn over dei docenti; il ministero ripartirà poi, anno per anno, nelle università, i posti. Il decreto legislativo sarà pubblicato a giorni in Gazzetta Ufficiale.


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 Tuttoscuola    - 18-10-2005
Dopo la formazione il concorso. Il decreto sull’art. 5 evita l’eccesso di delega?

Insieme al decreto legislativo sul secondo ciclo di istruzione è stato anche approvato dal Consiglio dei Ministri del 14 ottobre un altro decreto, l’ultimo mancante per completare il quadro della riforma, relativo alla formazione degli insegnanti e al loro reclutamento.

In attesa di conoscere anche di questo decreto il testo ufficiale, è possibile sapere, dal comunicato stampa del Miur (www.istruzione.it) che il provvedimento non prevedrà il reclutamento degli insegnanti attraverso la sola formazione universitaria, ma non contemplerà nemmeno la possibilità di svolgere concorsi per la diretta assunzione da parte delle istituzioni scolastiche.

Il testo iniziale dello schema di decreto prevede(va) che vi fosse un’iniziale selezione dei docenti da parte delle università con ammissione ai corsi a numero chiuso, l’esame abilitante finale e l’assegnazione alle scuole secondo la scelta dei docenti tenendo conto dell’ordine di graduatoria.

In Parlamento era stata proposta una radicale modifica che prevedeva, dopo la formazione universitaria, l’iscrizione ad albi regionali dei docenti con chiamata da parte delle scuole e concorso condotto da queste ultime per accertare preparazione e competenza.

Entrambe le ipotesi sono alternative all’attuale sistema; quella del testo ministeriale è sembrata un eccesso di delega perché la legge 53/2003 non prevede che il decreto legislativo fissi anche le norme per reclutare il personale docente.

La seconda ipotesi, caldeggiata da una minoranza sindacale, è parsa prematura rispetto ai poteri reali dell’autonomia scolastica.

La soluzione che sembra sia stata adottata nel testo definitivo è quella di prevedere, dopo la formazione e il tirocinio nelle scuole il normale concorso per l’assunzione: eccesso di delega evitato?