I NI sulla scuola del Professore
Forum Insegnanti - 08-10-2005
Caro Prof. Prodi,
siamo rimasti a dir poco sconcertati e delusi nel leggere la chat che lei ha tenuto sull'Unità rispondendo alle più disparate domande.
Abbiamo trovato il suo atteggiamento supponente, un po' arrogante e, su diverse questioni, ambiguo.
E non ci pare corretto soprattutto da parte di chi, come lei, dice di volersi opporre all'illusionismo berlusconiano.
Può darsi che non siamo stati capaci di rilevare le sottili ironie, crediamo però che molte delle sue siano state delle non-risposte.
E pensiamo che si abbia bisogno di chiarezza, possibile che per un politico sia così difficile dire si o no?
Siamo stanchi di leggi e leggine calate dall'alto con l'atteggiamento di chi "sa cosa occorre al paese", e se il paese desidera altro gli si fa capire (ancora a colpi di maggioranza?) che quello che fa chi governa è cosa giusta.
Presumiamo che l'Unione si senta la vittoria già in tasca, sarebbe auspicabile che evitasse di ragionare secondo questa prospettiva, che già alle ultime politiche ha causato un bel disastro.
Molte persone sono stanche di dover votare per il meno peggio tra due e di riconoscersi parzialmente o molto poco negli intenti e nei programmi.
In particolare ci riferiamo alla risposta che lei ha dato alla laureanda in fisica invitandola ad andare pure all'estero per una parentesi ( sappiamo tutti che in Italia niente è più definitivo del provvisorio) e a chi le chiedeva che cosa intendesse fare a proposito della riforma Moratti.
Continuiamo a favorire l'esodo di cervelli all'estero?
La scuola come istituzione viene smantellata e ci vogliamo limitare a delle aggiustatine?
Il popolo della scuola, fatto non solo dagli insegnanti, ma anche dagli studenti e dalle loro famiglie ( quanti voti saranno?) non è disposto a farsi massacrare come è stato in questi ultimi anni.
Faccia una passeggiata per i siti web che si occupano di scuola e sono scontenti dell'attuale stato di cose, e se ne renderà conto.
Siamo arrivati a un punto tale per cui "non esistono governi amici", e tutto quanto andrà a danno della scuola sarà contestato.
Auspichiamo che i sindacati non vogliano commettere l'errore del periodo in cui era Berlinguer ministro dell'istruzione, avvallando spudoratamente, come fece allora la cgil, ipotesi come quella del concorsone ed ignorando le contestazioni.
Occorrerebbe convocare gli stati generali della scuola per venire a capo di questioni spinose.
Ma forse il suo atteggiamento si spiega anche alla luce dell'intervista fatta a Ranieri (DS) e pubblicata su un quotidiano. Veramente ai confini della realtà.

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 Precarius    - 08-10-2005
Purtroppo i colleghi hanno pienamente ragione...
Ma è possibile che si voglia commettere un errore del genere?
Noi chiediamo con forza una riforma della scuola prodotta dal centrosinistra, una legge diversa dalla 53.
Prof. Prodi se ha modo di leggere questi interventi sappia che nella scuola primaria e in quella secondaria di primo grado la contrarietà alla riforma Moratti è praticamente totale; nel merito e nel metodo.
Consideriamo questa riforma ottusa ed ideologica, pericolosa per i nostri alunni.
Continueremo a disubbidire alle indicazioni nazionali, ai piani di studi al singolare, alla pedagogia egoistica del singolo che tradisce l’individuo.
Contro il portfolio e i test invalsi re-inventati dalla Moratti c'é stata una delle più vaste esperienze di disobbedienza civile della scuola degli ultimi trenta anni.
La scelta più corretta possibile, istituzionale, dovrebbe prevedere l'abrogazione della Legge 53 con una nuova Legge, possibilmente non delegata, condivisa nella sua stesura con i docenti, il mondo accademico, le organizzazioni sindacali.
L'invito del forum insegnanti non va disatteso, soprattutto alla vigilia delle primarie.
Invito tutti i lettori di fuoriregistro ad intervenire, chiedo alla redazione, nell'ipotesi di un numero congruo di interventi nel thread , di trasmettere tutto a Romano Prodi.

 mac_vittoria    - 09-10-2005
Appoggio le rimostranze dei colleghi del foruminsegnanti (e della scuola tutta) incondizionatamente.

 Maria P.    - 09-10-2005
Condivido pienamente le osservazioni di Precarius e quelle del foruminsegnanti.
Sembra quasi che in una certa area dell'Unione si abbia paura di mettere mano alla "riparazione dello scempio" cui è stata sottoposta in questi ultimi anni sia la scuola elementare che la media (scusate, ma sono allergica alla "nuova terminologia" come a tutto quello che essa sottende).
Insistere nella direzione che sembra emergere dalle due interviste significa voler avvallare uno stato di cose che NESSUNO di coloro che hanno un minimo di amore per questo lavoro condivide.
La scuola è un'istituzione e come tale va valorizzata e tutelata. Ricordo che la scuola elementare statale italiana era fra le prime 3 scuole a livello mondiale prima dell'avvento Moratti. Non che la precedente amministrazione sia stata esente da errori, anzi forse si è cominiciato a farla traballare allora.
Ogni governo pensa di dover "rimaneggiare" la scuola, e comincia dalla scuola elementare che di fatto è quella che meno ha mai avuto bisogno di modifiche, ma non arriva mai a elaborare riforme serie relativamente alla scuola superiore e all'università ( l'abominio dei debiti formativi è un'altro aspetto che contribuisce a far scendere nella graduatoria della preparazione gli studenti, che poi, ovviamente e giustamente, non riescono a superare i test di ammissione alle facoltà universitarie).
Un ultimo appunto, sul sito di retescuole ho letto un commento di Vittorio Delmoro in relazione all'intervista a Ranieri. Bene. La penso esattamente come lui, nell'Unione ci sono 2 partiti che si sono pronunciati chiaramente per l'abrogazione della riforma Moratti, penso sia il caso di dare loro un maggior peso.

 Luca Vasile    - 09-10-2005
Non sono un insegnante, ma appoggio in pieno il messaggio degli amici del Forum insegnanti. La riforma Moratti è una legge sbagliata dalla testa ai piedi, perchè limitarsi a cambiare qualcosa? Sono convinto che grazie a Bertinotti sarà più di qualcosa ad essere cambiato, ma perchè stare con la speranza che ci pensi quest'ultimo, con il suo peso all'interno dell'Unione, a cambiare drasticamente la legge? Così non va bene!
Io sono iscritto ai DS e per le primarie faccio campagna elettorale a Prodi, ma è bene che il professore stia a sentire un po' di più la gente comune. Del resto è da loro che dipende il suo futuro. Abbiamo bisogno di ragionamenti di Sinistra, magari moderati, ma profondamente di Sinistra. Saluti. Luca.

 Condorcet1789    - 09-10-2005
Il commento del Professor Prodi non mi sorprende.
Trovo positivo che non accarezzi i suoi possibili elettori nel senso del pelo come fanno ormai tutti i demagoghi e tuttavia sarebbe opportuno che riflettesse sul fatto che se migliaia di insegnanti criticano la legge 53, qualche ragione seria ci deve essere. Vorremmo che la nostra voce di Insegnanti fosse tenuta nel debito conto. Se pensano di trattarci come impiegati del catasto che riempiono un nuovo modulo deciso dalla direzione senza discutere credo che avranno grosse delusioni. Inoltre non credo che questo atteggiamento sia nell'interesse della Scuola nè del Paese. Abbiamo una maggioranza che vuol farsi le leggi elettorali da sola, sconvolgere la Costituzione da sola, sarebbe nefasto avere anche un'opposizione che pretenda di governare solo ottenendo una sorta di investitura con le cosiddette "primarie". A mio modo di vedere le opinioni si possono esprimere solo su un programma preciso e non sul colore degli occhi di una persona. Questo non ha nulla da spartire con la con la politica e probabilmente saremme il momento di ricominciare a parlare di politica piuttosto che tizio di caio o di sempronio. In qualità di insegnante mi ritengo solo servitore della Repubblica e della società che la esprime e non intendo prendere posizione se non per principi ispirati dalla Costituzione vigente. Posso solo giudicare gli atti politici di un governo o di un altro. Una legge sulla scuola esiste già ed è la precedente alla 53. Si ritorni a quella e si aprano gli Stati generali della scuola per discutere ampiamente della missione della Scuola stessa e per ricostruire l'Istituzione. Se non lo si vuole fare, si ne argomentino le ragioni, può essere che ce ne siano di valide. I dogmi li lasciamo ad una sfera che non è quella della Ragione.

 Gemma Gentile    - 09-10-2005
Condivido le posizioni del foruminsegnanti e ciò che viene rilevato nel commento.
E' inutile avere un sistema bipolare quando all'interno di due schieramenti vi sono posizioni tanto distanti.
Costringere le persone a votare turandosi il naso per mancanza di alternative non implica che esse condividano le posizioni dello schieramento per cui si vota, e far leva sulla mancanza di alternative è perlomeno scorretto.
La riforma Moratti è da abrogare senza se e senza ma, ha già fatto troppi danni, sia all'immagine della scuola pubblica, che alla scuola reale.
Eliminandola, la scuola ne trarrebbe solo giovamento.
In fondo cosa c'è da togliere?
Le famigerate "indicazioni nazionali ", l'orario opzionale, gli anticipi, tutor, portfolio e personalizzazione e doppio canale.
Va ripristinato il ritorno del tempo pieno col doppio organico, e devono finire i tagli e gli sprechi di denaro pubblico (mi riferisco, ad esempio, ai telegrammi per le supplenze)
Non si può sempre far pagare alla scuola colpe non sue.

 enzo    - 09-10-2005
Concordo pienamente con quanto si afferma nel forum; stiamo tutti sperando che il centrosinistra al prossimo governo possa fare, in nome della salvaguardia della scuola pubblica, pulizia di quanto pesa oggi nella nostra scuola ai danni di alunni ed insegnanti, dopo la riforma.
Voglio anche io sperare che l'agognato cambiamento politico possa produrre o meglio ridare alla scuola la sua migliore figura; ricordiamoci che la scuola elementare, quella che oggi si chiama primaria, era il fiore all'occhiello in europa..........

 Brunello Arborio    - 09-10-2005
Concordo completamente con il contenuto dell'intervento: il popolo della scuola vuole la totale ABROGAZIONE della Riforma Moratti.
Anche in caso di vittoria del centrosinistra sono sicuro che il popolo della scuola saprà indirizzare le sue preferenze a quei partiti e a quei sindacati che lotteranno per la totale abrogazione della Riforma Moratti, i cui principi, imposti dall'alto senza alcuna discussione con docenti, studenti e genitori, sono classisti e razzisti, con una scuola di serie A riservata alle elite ed una scuola di serie B riservata ai figli delle classi sociali più basse: del tutto penalizzata l'istruzione tecnica, quella che dovrebbe fornire i tecnici specializzati indispensabili per lo sviluppo di quasiasi paese moderno.
Ma probabilmente gli Istituti Tecnici costano troppo, visto che il vero obiettivo, non detto dal Ministro Moratti, è quello di devastare la scuola pubblica per favorire la scuola privata.
Basta vedere cosa ha fatto la Moratti alle elementari, dove grazie ai moduli avevamo una scuola invidiata in tutto il mondo, mentre adesso si è tornati al maestro unico: indubbiamente così si risparmia....................

 M.D'andrea    - 09-10-2005
Tanta delusione anche da parte mia. Ho trovato molte risposte troppo vaghe e poco coraggiose.
Da un politico intellettualmente onesto, quale ritengo (o ritenevo) Prodi, mi aspettavo chiarezza e anche meno supponenza.
Il mondo della scuola è in subbuglio da più di due anni e lui sembra non saperlo. La riforma Moratti non piace proprio; moltissimi Collegi hanno contestato e rifiutato tutto quello che si poteva e lui parla solo di modifiche. Senza neppure fare accenno ai danni già apportati alla scuola (ex) elementare ad esempio con la riduzione degli orari, l'introduzione degli insegnamenti facoltativi, la figura del tutor o dell'insegnante prevalente e quant'altro. Danni che tuttavia si speravano non irreversibili.
La visione della società che sottintende alla riforma è funzionale a un governo di destra. Come fa Prodi a pensare che basti aggiustare qua e là?
Mi auguro che si affretti a prendere coscienza del profondo diffuso scontento e a correggere la rotta.

 Concetta Centonze    - 09-10-2005
Questo é il momento dell'Unità: invito voi di fuori registro a non essere supponenti e arroganti!

 Plumelia    - 09-10-2005
Sono una docente della scuola Secondaria di 1°grado,stufa di assistere alla dissoluzione del nostro sistema scolastico. La riforma Moratti, elaborata tra pochi addetti ai lavori, senza ascoltare il parere della comunità scientifica e senza coinvolgere i docenti, ci ha profondamente delusi, creando in noi un senso di disagio e di disorientamento. La legge53, modificando l'organizzazione e il modello pedagogico della scuola attuale, frammentando e riducendo il tempo scuola, ostacolando la collegialità e la corresponsabilità tra docenti con l'introduzione del docente tutor, incide pesantemente sulla qualità della Scuola Pubblica. Quale elettrice del centrosinistra chiedo al Prof. Prodi di prendere una posizione chiara e netta a favore del miglioramento del nostro sistema d' istruzione e facendo in modo che il problema scuola diventi questione centrale per il programma dell'Unione.

 paloma blanca    - 09-10-2005
Associazione TreElle:

vi consiglio vivamente di prendere nota dei suoi aderenti, prima di restituire democraticamente alla sinistra il prossimo governo...

Elenco dei Costituenti dell'Associazione TreElle

 Aurora Garra    - 09-10-2005
Concordo nel considerare volatili le risposte del Professore sulla Riforma.... ma non e' il solo , la scuola e' un bel complesso di cose che quasi nessuno, se non del settore , riesce a capire ... ma soltanto perche' non si applicano a conoscere le problematiche . Da parte di chi vive e lavora da tempo nella scuola pubblica come me, dico che questa riforma e' da buttare , perche' non ha deteminato altro che nuove confusioni e divisioni tra i docenti: a nessuno , credo, e' stato risparmiato almeno un collegio di discussione e per questo mi pare poco credibile l'atteggiamento del Professore: penso che in una diversa e nuova legislatura si dovrebbe prendere atto delle proteste e rifiuti veri della base e non le "formali " adesioni alla Riforma sbandierate dagli organi vicini al Ministro e alla sua equipe( tra l'altro abbastanza ignorante). Saluti

 maestra74    - 09-10-2005
"Il 78% degli istituti rifiuta la figura del tutor, il 52% respinge il docente prevalente, il 72% tiene unita la classe nelle attività facoltative e il 64% degli istituti utilizza il Piano dell’offerta formativa per mantenere in vita la vecchia impostazione"
Da questa indagine è evidente che la riforma Moratti vada cancellata e che la prossima legislatura debba avviare un percorso che riformi la scuola a partire dal dialogo e dal confronto tra legislatore e insegnanti e studenti.
Le riforme non ci devono essere calate dall'alto!!!

 clodine    - 10-10-2005
Con la Riforma Moratti la scuola pubblica è piombata nel caos più assoluto. Gli insegnanti non possono accettare una burocratizzazione così improduttiva e lontana dalla realtà che ogni giorno si vive in classe con i bambini. E poi quanti paroloni vuoti. Io opero in una scuola del sud, insegno in una scuola elementare, ho chiesto una cartina geografica dell'Italia, mi è stato detto che la scuola non ha soldi per comprarla. Passi per la mia sedia rotta, legata con lo spago (tanto non ho il tempo di sedermi), ma vorrei che i miei alunni avessero una palestra dove potersi muovere senza rischiare di farsi male. Quali scuole aveva in mente il Ministro quando ha fatto la riforma?
La scuola dovrebbe avere la priorità in uno Stato civile e democratico, di questo sono convinti gli insegnanti e ne sono convinte anche le famiglie che ogni giorno portano i loro figli a scuola. Alle prossime elezioni insegnanti e famiglie daranno fiducia solo a chi avrà un programma chiaro sulla scuola, un programma che accolga le aspettative e le proposte di quanti credono ancora nel ruolo insostituibile della scuola pubblica.


 Laura Fineschi    - 10-10-2005
Professore, basta con le risposte vaghe ed i giri di parole: pronunci la parola "abrogazione", per favore.

 Ares    - 10-10-2005
E' giusto essere chiari, e i colleghi di foruminsegnanti, lo sono stati. Meno lo è stato Prodi, e quindi trovo giusto averglielo fatto notare.
Trovo comunque positivo che, a differenza dell'attuale maggioranza(?), Prodi e la sinistra abbiano dimostrato almeno la volontà di "dialogare" con il popolo (leggi elettori!), e spero che capiscano che solo attraverso il dialogo ed il confronto, anche acceso quando occorre, si può realizzare a pieno quella magica parola di cui orami si abusa: DEMOCRAZIA!

 Redazione    - 10-10-2005
In questo spazio avrebbe avrebbe dovuto trovare posto l'intervento di un lettore che non abbiamo ritenuto di pubblicare. Risentito, il lettore ci chiede: i commenti sono sottoposti alla censura della Redazione?
Rispondiamo che i commenti sono pubblicati sempre. Le aggressioni verbali, gli attacchi personali e le patenti di presunzione gratuitamenete distribuite a chi partecipa alle discussioni non sono pubblicati. Se questo vuol dire censurare, bene, la Redazione censura.

 Isa    - 10-10-2005
Non ho niente da aggiungere ai commenti alla risposta di Prodi, con i quali mi ritrovo.
E' stata certamente una grossa delusione sentire parlare in questo modo il professore.
Mi ricordo che parlava di centralità della scuola, di insegnanti da coinvolgere e da ascoltare, di riforma sbagliata, mi ricordo che all'inaugurazione della scuola del mio paese, proprio lui, il Professore che tagliò il nastro ai tempi del governo dell'Ulivo, parlò di fronte ad una platea di insegnanti e genitori che lo ascoltavano fiduciosi e pensavano che finalmente sulla scuola parlava un "addetto ai lavori".
Io ci credevo nella sua buonafede e in quello che diceva.

Ormai c'è poco da dire, se non che la scuola, se si continua così, continuerà a scendere dalla china in cui è stata spinta.. a partire da anni fa, e complice ANCHE il centrosinistra con l'Autonomia e la Dirigenza, con il bollino di qualità e gli utenti-clienti, con la razionalizzazione degli insegnanti che altro non erano che futuri tagli.

La penso esattamente come del Moro e Maria P.

Isa

 Cocco    - 10-10-2005
Ormai da qualche anno le assemblee sindacali ed i collegi docenti promuovono e firmano mozioni per l'abrogazione della legge 53. Gli stessi promotori e depositari dei risultati, pur avendoli trasmessi dappertutto, non sono riusciti a trovarne traccia se non in siti allestiti da insegnanti che non si rassegnano.
Solo per le mie mani saranno passate tre o quattro mozioni sottoscritte all’unanimità o quasi.
Le dichiarazioni di politici per l'abrogazione della riforma, quando ci sono, sono sempre a titolo personale e perché qualcuno ha incalzato il personaggio che decide di esprimersi, magari tra mille disagi cui sa si esporrà all'interno del gruppo cui appartiene.
E' ormai chiaro che non c'è uno straccio di partito che si faccia promotore con chiarezza e determinazione dell'abrogazione della riforma. A dire il vero qualcuno, senza che però la questione “scuola” sia fondamentale, si dichiara per l’abrogazione, ben sapendo però che sarà il programma - “condiviso”, mi raccomando!”- dell’Unione a contenere le linee guida di tutte le politiche del futuro governo. Pena: la caduta del governo, per la tenuta del quale (qualsiasi esso sia) i cittadini si sono impegnati addirittura con un referendum.
I "ni" non sono incertezze in attesa di rispettoso confronto con gli altri, ma sono un modo per non dichiarare ciò che è già definito.
Si tratta dell'ennesimo colpo basso.
Colpi bassi che si protraggono ormai da troppo tempo.
La maggioranza, sia tra gli insegnanti, sia all'interno di qualche sindacato, sia tra i tesserati di alcuni partiti politici (paradossalmente anche DS…. e non solo il Signor Vasile), non conta nulla di fronte ai detentori delle decisioni che guidano le sorti della scuola e del paese.
La composizione di Treelle, credo la dica lunga.
Stesso metodo del governo attualmente in carica: tirare dritti per la propria strada senza guardare in faccia nessuno. Ci trovate un metodo diverso, voi? Io, no. E' solo un po' meno rozzo di quello che abbiamo sperimentato di recente. Gli obiettivi sono meno personalistici (ma non del tutto) ma la linea d’indirizzo è tracciata e da essa non ci si discosta.
Hanno ragione e chi lavora nella scuola non si rende conto della realtà?
Può darsi! Ma allora che parliamo a fare! Perché si ostenta una partecipazione democratica che non esiste?
Potrei capire se nella cittadinanza ci fosse un fronte importante di favorevoli alla riforma sia pure con qualche correttivo. Ma dov'è? Nella scuola si scoppia di disagi.. e non dal 2003! e chi la vive, e già solo per questo avrebbe titolo ad esprimersi, non trova tra i media diffusi, un minimo di spazio per poterlo fare in autonomia di pensiero.
Sono standard tutti i comunicati che “passano”, anche quelli di opposizione.
Ho letto con attenzione gli interventi che precedono il mio ed anche qui riscontro spesso lo stesso atteggiamento preoccupato che trovo di solito nella scuola, sia tra chi si dichiara di sinistra che tra chi si dichiara di destra.
Una cosa mi colpisce anche se non mi sorprende: si pone ai potenziali futuri governanti una pregiudiziale perché abbiano il nostro voto. Il fatto è che è sentita forte un’emergenza: cacciare Berlusconi dal “trono”.
In funzione di tale obiettivo prioritario si è disposti a tutto, come se cacciato lui le politiche che impoveriscono la gente e distruggono il potenziale senso critico della popolazione venissero miracolosamente scongiurate.
E voteremo (voteranno) il programma dell’Unione che tutte queste cose le sa e di esse tiene conto nel “costruire” la propria vittoria… naturalmente legge elettorale e tempo per “maneggi” vari della stessa permettendo!
E’ lungo questo post ma vorrei riassumerne brevemente l’amaro senso: a causa di una miriade di motivi che nulla hanno a che vedere con la crescita dell’individuo, nessuno si sta occupando di scuola , né ai vertici né alla base. La scuola è un preteso utilizzato per meglio definire i rapporti di forza. Non c’è dubbio che le sorti della scuola, di tutti i suoi operatori, dei suoi studenti, dipenderanno dagli esiti di tale braccio di ferro. Penso si tratterà comunque di esiti confinabili all’interno di una rosa di eventi molto ristretta e sicuramente chiusa.
Autonomia e dirigenza scolastica vigilano da tempo.
Cocco

 maestro 54    - 10-10-2005
A leggere quanto sopra per uno che vive la scuola reale viene in mente quel detto orientale che dice :un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce.

 Alessandra Fantauzzi    - 10-10-2005
Egregio Professor Prodi.......e dire che mi é sempre stato simpatico! Sono un' insegnante elementare e LA INVITO A RILEGGERE ATTENTAMENTE LA LEGGE MORATTI ED I SUOI DECRETI ATTUATIVI, nonché a mettere piede in una scuola elementare......Non so se lo farà. Domenica ci saranno le primarie............ho due alternative: votare per BERTINOTTI O NON VOTARE AFFATTO ed a Giugno .......bhe......le riforme di Destra é bene che le faccia la destra.

Ps lei sempre così saggiamente umile, di quella umiltà che appartiene agli uomini di cultura e di onestà é andato forse a scuola di arroganza da D'Alema o da Ranieri che conosco personalmente e so di quale spocchiosa ambizione é capace?

 Davide Suraci    - 11-10-2005
Cocco scrive:

La maggioranza, sia tra gli insegnanti, sia all'interno di qualche sindacato, sia tra i tesserati di alcuni partiti politici (paradossalmente anche DS…. e non solo il Signor Vasile), non conta nulla di fronte ai detentori delle decisioni che guidano le sorti della scuola e del paese.

La composizione di Treelle, credo la dica lunga


Per chi ancora non lo sapesse, l'associazione suddetta e' costituita, oltre che da colui che è stato citato nell'articolo, anche da esponenti di spicco della Confindustria, di Mediaset, di gruppi bancari e dai managers di alcuni notissime holding di scuole non statali.

La situazione attuale è di quelle in cui ad essere in pericolo non è solo la scuola ma tutto il sistema democratico. Se, come sembra stia per accadere, Berlusconi, D'Alema e Rutelli si metteranno d'accordo sulla legge elettorale (vedi modello TreElle), i partiti-briciola scompariranno e l'omologazione politico-affaristica diverrà la prassi

A quando il voto ozionale?


 carmina    - 11-10-2005
Sono un'insegnante di scuola elementare. In questo periodo mi sento precaria, sbandata, in balia delle onde. Non so più cosa è giusto e cosa non è giusto, non so più programmare....ma che dico non si programma più.
Ancora una volta è cominciato l'anno scolastico e nessuno sa dire come e cosa bisogna fare. Leggi...dice qualcuno...cosa? Dove? Avevamo dei programmi....oggi? Io chiedo al Professor Prodi: fa comodo a qualcuno lo stato di confusione in cui siamo stati calati? Credo di si altrimenti voi dell'opposizione non dovreste pensarci tanto per porre la parola fine a questo scempio! Certo, con tanta confusione nessuno si accorge che ci tolgono i posti di lavoro!!!!!! Tempo pieno? Non esiste più!!!!! Viene stravolto....laboratori....attività opzionali...cosa sono? La stessa cosa o due cosa diverse? Boh! INTANTO SE NON STIAMO ATTENTI I POSTI SI TAGLIERANNO! CHI MAI RIDARA' AD INSEGNANTI ED ALUNNI LA SERENITA' E LA FIDUCIA NELLA SCUOLA?

 Roberta Roberti    - 11-10-2005
Ci auguriamo che alle primarie il popolo della scuola non si schiererà per un candidato che non si sia detto in maniera inequivocabile a favore dell'abrogazione della legge 53.
Forse il Professore farebbe meglio a tenere in più alta considerazione l'opinione che ha in merito la senatrice Albertina Soliani, sua collega nella Margherita.
Sappiamo che l'esito delle primarie è scontato, e auspichiamo che il governo Prodi sia una realtà la prossima primavera. Tuttavia un buon risultato dei candidati favorevoli all'abrogazione della riforma Moratti dovrà incidere sulla definizione del programma del centrosinistra.
Le posizioni di Ranieri si commentano da sole.
L'inventore del "Non uno di meno" dovrebbe forse spiegarci una volta per tutte il suo slogan. Perchè se la pensa come nell'intervista, allora non capiamo cosa voleva dire.
L'obbligo scolastico a 18 anni è il nodo centrale del problema, perchè è solo se l'obbligo viene fissato a 18 anni che si decide che scuola si vuole avere, se una scuola al servizio delle imprese e di un modello di società neoliberista, oppure una scuola come luogo dell'educazione alla cittadinanza e poi del sapere e del saper fare, in una società di diritto.
Professore, cosa ci dice dell'obbligo a 18 anni?
Cosa della scuola che integra i diversamente abili e gli stranieri?
Cosa ci dice del valore legale dei diplomi?
Cosa ci dice degli organici?
Cosa ci dice del numero di alunni per classe?
E degli enti di formazione che diventano l'unico modo per avere qualche risorsa in più alle superiori sperando di salvare qualche studente destinato all'abbandono?
Li vogliamo ridare alla scuola, questo fine primario, questo personale e questi soldi?

Roberta Roberti
La scuola siamo noi - Coordinamento Scuole Parma

 ilaria ricciotti    - 12-10-2005
Dopo aver letto i vari interventi, entro in punta di piedi in questo spazio riservato ai commenti, non tanto perchè mi sento ideologicamente diversa, quanto perchè chi legge ha la percezione che tante esternazioni sembrano essere sfoghi di un mal di scuola nei confronti di qualcuno che però non è la causa di esso. Anch'io vorrei che la riforma Moratti fosse abrogata, anzi azzerata e ricordata come un incidente di percorso, voluto purtroppo anche da una parte di quegli operatori che hanno votato questo governo. Governo verso cui, cittadini e parlamentari, in diverse occasioni hanno cercato di opporsi, non facendo passare le sue proposte. A volte si è riusciti a frenarlo, altre volte no. Perchè???? Perchè esso ha la maggioranza e come tutti sappiamo può approvare decreti-legge di ogni genere: vedi scuola, giustizia, informazione, sanità, lavoro, ricerca, Costituzione, legge elettorale e tante altre "innovazioni" vanto di esso.
Ed allora cosa si può fare? La risposta è semplice: mandarlo a casa prima possibile, cambiandolo con un altro che in passato ha dimostrato di non saper vendere fumo.

 Stefano Profetti    - 12-10-2005
Professor Prodi,
sono un suo estimatore, anche io insegnante.
Ho letto tutti gli interventi dei colleghi e credo le abbiano parlato persone che hanno realmente a cuore le sorti della scuola.

Io credo che l'abrogazione della riforma Moratti con una nuova Legge sull'istruzione debba assolutamente rientrare nei programmi dell'Unione.
Quella della Moratti è ormai una riforma monca, sarebbe assurdo mettere ancora delle pezze.
Già i tecnici di viale Trastevere hanno tentato di porre rimedio all'impossibilità di attuazione di numerosi articoli della Legge 53 e dei decreti attuativi, ma lo hanno fatto invano.Circolari note e direttive hanno cercato di modificare parti della normativa di riforma, una cosa assurda che ha gettato nella confusione più totale i docenti e di conseguenza gli alunni.

Per non parlare del perenne scontro prodotto da queste "dispo-imposizioni" tra i collegi e i dirigenti scolastici.

Mi auguro che raccolga con la massima serietà questi interventi.

Stefano Profetti

 Aldo Guida    - 16-10-2005
Come cittadino-insegnanti "pretendo" il diritto di sapere chiaramente, prima delle elezioni politiche, cosa l'Unione vuole fare della Riforma Moratti. E' assurdo che ci si dia la possibilità di scegliere il "capo" (primarie) e poi ci si costringa a demandargli i contenuti.

 Miha    - 18-10-2005
Dopo l'ottimo risultato delle primarie il professor Prodi dovrebbe essere ancora più deciso e coerente nel rispettare il desiderio degli italiani: dare un taglio netto alla politica clientelare e liberista che ha rovinato l'Italia. La gente chiede un energico cambio di rotta e moralizzazione in tutti i settori della Repubblica a partire dalla scuola così svilita dalla Riforma Moratti .
Coraggio Professore inserisca l'abrogazione della Riforma nel suo programma per far nascere una Nuova Italia.