(...)"
Noi pensiamo che non è sufficiente tornare alla scuola elementare così come delineata dalla riforma del 1990 e dai programmi del 1985 (anche se molti aspetti rimangono validi (...)" scrivono
su pavonerisorse Gianni Gandola e Federico Niccoli i quali, più avanti, rincarano la dose asserendo che: (...)"
secondo noi una vera "riforma" (in senso forte e "progressista") della scuola di base c'era, ed era il "riordino dei cicli" del min. Berlinguer, legge approvata dal Parlamento e abrogata poi dalla maggioranza di centrodestra, come primo atto del governo Berlusconi (...)".
L'intervento dei due dirigenti scolastici (redattori di Scuola oggi) ha il grande merito di riportare al centro del dibattito
la questione della scuola elementare. Del suo futuro e delle sue prospettive. Il dibattito si presenta, indubbiamente, estremamente complesso e non può prescindere - a mio parere - da una rivisitazione - anche critica - di ciò che ha rappresentato -
in termini di cambiamento culturale e didattico - il sistema modulare adottato (dopo cinque anni di sperimentazione) con una legge dello Stato: la n. 148/90.
Un sistema che andava, indubbiamente,
calibrato meglio ma che è stato messo in discussione (da Berlinguer) già nel 1997 (perché mai?) dopo appena sette anni di "
prova sul campo". Ovvero senza prima verificare e valutare i benefici, i punti di forza (che secondo, rigorose, indagini internazionali condotte in ambito PISA e Ocse e relative al
decennio 1990/2000 ci sono stati!) e le - eventuali - carenze. Quando anche un bambino sa che "una riforma di sistema" - come quella che ha
totalmente riformato la scuola elementare a partire dal 1990 - ha bisogno di
almeno quindici anni per ... "
entrare a regime".
E che - "
in corso d'opera" - ha bisogno di essere corretta e verificata ancora (
calibrata ... appunto secondo il principio - che noi maestre/i applichiamo, tutti i giorni, con i/le nostri/e alunni/e - della
gradualità) non cancellata da un'altra legge dello Stato (in questo caso la n. 30/2000 di Berlinguer)!
In questo contesto la risposta fornitami
dall'On. Alba Sasso (che, ad ogni buon conto, ringrazio) non mi convince affatto.
Ritenendola estremamente elusiva e molto ...
politica. La scuola reale è stanca del
chiacchiericcio inconcludente che si protrae da tanto, troppo, tempo ...
[1]
Ha bisogno di concretezza e di ...
certezza del diritto (ovvero di
regole chiare e condivise) in assenza del/le quale/i c'è solo una confusa (e
autoritaria) gestione dell'autonomia da parte dei dirigenti scolastici e dei ... "
plenipotenziari" da essi designati (e non più eletti dal Collegio dei docenti).
La scrivente - come ha ribadito più volte anche qui su Frg - ne sa qualcosa.
Nota a margine
[1]: Colgo l'occasione per rivolgere ai politici e ai sindacalisti di professione che scrivono qui una domanda retorica: "
Quanti di voi sono consapevoli del fatto che i maestri e le maestre della (ex) scuola elementare sono sotto stress da riforma da - almeno - quindici anni?
Red - 09-10-2005
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Segnaliamo la posizione dei Cobas
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