Il 20 settembre e la presa di ...Porta a Porta!
Brunella Presbiteri De Lassis - 24-09-2005
20 Settembre. Le pagine dei giornali si aprono con la difesa, da parte del nostro Presidente della Repubblica, della laicità dello Stato, della memoria storica e con il ricordo dell'emigrazione e dei popoli del Mediterraneo. Grandi valori...eterni: multiculturalità, giustizia, il rispetto dei diritti.

Il ministro Moratti, non dà calci al pallone, ma esorta gli stessi studenti, accorsi da molte scuole italiane presso il Vittoriano, al rispetto della legalità e della persona.

Il giorno dopo, a "Porta a Porta", B. Vespa ospitava le varie rappresentanze della scuola, in presenza dello stesso Ministro dell'Istruzione, sul tema drammatico (per chi lo vive naturalmente sulla propria pelle) della precarietà dei docenti e della riforma in materia scolastica. Presenti: due categorie sindacali, diverse associazioni dei genitori e componenti studentesche (di ben tre schieramenti diversi).

Nemmeno un insegnante!

Eppure proprio di insegnanti si parlava ed ecco arrivati a quel rispetto della legalità, principio ispiratore dei regimi democratici, quando si compiono operazioni come quelle effettuate dal Ministro Moratti in materia di insegnamento. Il "dimezzamento" dei precari da lei operato (la Repubb.7/09/05) si traduce in un unico obiettivo: quello della "eliminazione", non già della sistemazione dei professionisti, ancora precari, che nella scuola pubblica servono lo Stato da più di vent' anni. Sono oramai entità scomode, specie quelli del concorso ordinario : a che serve oggi, secondo il Ministro, essere abilitata come me all'insegnamento di Italiano e Storia con degli "obsoleti" concorsi pubblici (a cattedre, per altro) e con dieci anni di esperienza sul campo che, lungi dal farmi ritenere una professionista, mi hanno soltanto "invecchiata" o ridotta a fare l' "impiegata" - termine utilizzato dal Ministro - senza più passione e dedizione?

Credo di interpretare il disagio anche di migliaia di colleghi precari "storici" e "ordinaristi" che sono rimasti a casa, impossibilitati a replicare ad una delle offese più dequalificanti che ci si possa aspettare da parte di un Ministro dell'Istruzione. Questo disagio, purtroppo, ha potuto trovare maggior vigore grazie al suo impegno, prima preceduto da uno slogan di colore pre-elettorale ("ho avanzato la proposta per libri gratis per tutti") concernente, da un lato, un irrisorio piano di assunzioni per i prossimi due anni sia per i docenti che affollano le graduatorie permanenti ("eterne" è il sinonimo più calzante) sia per quelli dell'ultimo concorso per titoli e esami, dall'altro in un formidabile nuovo sistema di reclutamento, sul quale i presidi delle singole scuole, unitamente agli Atenei universitari, avrebbero esclusiva paternità. Una sorta di "cappello" sulla formazione docente. Universitaria la formazione, perché considerata "eccellente" ( non più affidata ai concorsi pubblici, che così si fanno sparire con un colpo di spugna insieme ai loro abilitati ) e per la quale si stanziano 10.500.000 euro di spesa pubblica per ciascuno dei due anni di attuazione dei nuovi corsi universitari. Ma ci siamo abituati a ritenere che uno Stato laico si può permette di pagare con denaro pubblico anche l'arruolamento nello Stato di 9000 docenti di religione cattolica (materia facoltativa), NON vincolati alla graduatoria permanente - destino funesto degli altri insegnanti di materie obbligatorie - ma scelti dal Vicariato. Dunque non stupisce la "soluzione" (finale?) che prospetta il nostro Ministro, ignaro probabilmente di cosa siano i nostri diritti.

In questo modo, in Italia, si parla ai nostri ragazzi di rispetto della Legalità, e di rispetto della "persona", che convive tutti i giorni con i tagli degli organici, con l'aumento del numero degli alunni nelle classi in presenza anche dei disabili, con la possibilità per i docenti di ruolo di sottrarre ancor più ore di lavoro al docente disoccupato e con una riforma dei cicli, di cui non ci è dato sapere che fine faranno gli insegnanti e, con loro, le stesse discipline. Precari a vita e per sempre gli insegnanti e gli alunni, senza garanzie di trovare il LORO insegnante l'anno successivo. L'importante è spendere meno nella scuola pubblica: manca la carta per le fotocopie ma si invita all'integrazione coi musulmani, chiudendo le loro scuole ma non quelle cattoliche od ebraiche, che nessuno ha mai pensato di mettere in discussione.

Lo scorso anno e due anni fa, egregio Ministro, le cattedre furono lasciate vuote fino a novembre e dicembre, per le disfunzioni amministrative e gli innumerevoli ricorsi in seno alla posizione sempre scorretta degli abilitati in graduatoria. Le irregolarità e le disfunzioni , specie nelle grandi città, sono all'ordine del giorno anche quest'anno, non per colpa del precedente governo. Se lo ricordi quando si recherà a Milano, dove non troverà certamente tutti gli insegnanti in cattedra al 1 settembre neanche lì. Si legga più notizie di cronaca delle maggiori testate giornalistiche assolutamente non "comuniste". Una data? 13 settembre - Cronaca di Roma del Corriere della Sera e del Messaggero, faccia un giro per le classi di ogni ordine e grado, poi vada a "Porta a Porta", si sieda di fronte a me e ai miei ragazzi, a ragionar dei suoi principi...e di Porta Pia.

Ossequi.

Prof.ssa Brunella Presbiteri De Lassis

Insegnante di Lettere e storia, abilitata con Concorso Pubblico Ordinario a cattedre.

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 oliver    - 28-09-2005
Ho letto il tuo articolo con entusiasmo. Sbaglio quando penso che questa categoria è avulsa dalla realtà che ci viene prospettata ogni giorno. Grazie
Oliver