Abbasso i terroristi e viva la libertà
Giuseppe Aragno - 14-09-2005
Non tutte hanno vita facile, non ne dubito - e posso capire chi trova che sia deprecabile - ma scuole cattoliche ce ne sono un po' dovunque. E se questo vuol dire libertà di pensiero, mi pare che sia giusto: dai cattolici mi dividono mille cose, ma il rispetto delle opinioni, di tutte le opinioni è sacro almeno quanto chiese, sinagoghe, templi moschee e divinità.
Cerco a caso, ma trovo subito e i dati parlano da soli: 300mila studenti, 230 scuole primarie, 59 scuole medie e un'università con quasi 10.000 iscritti è il bilancio per l'Angola. Oltre 310 scuole cattoliche della diocesi di Hong Kong. Scuole cattoliche incontro a Taiwan, nella Corea del Sud, nel Sudan, in Congo, Colombia, Ciad, Etiopia, Tunisia, Algeria. Potrei continuare, ma non servirebbe.
Meglio, mi pare, molto meglio davvero essere chiari: dove esse non esistono perché non è consentito o perché sono perseguitate è, in linea di principio, vergognoso. Un crimine.
Non ne sappiamo molto di certe cose, lo so; ora poi che vanno di moda le riflessioni istituzionali sui rischi di ridurci tutti a "sanguemisti", ne sappiamo anche meno. Non lo sappiamo, credo, e non vogliamo saperlo, ma ci sono stati francescani che ai primi dell'Ottocento hanno aperto le loro scuole a ragazzi di fede ortodossa, senza chiedere che diventassero cattolici. Lo so che pensate: è cosa nota che Francesco fu un pericoloso sovversivo e, a cercarle, le radici di Al Qaeda sono profonde e lontane. Ed allora, saltate dalle sedia: nelle terre che diciamo sante, dal 1925 al 1948, c'è stata una scuola - il Terra Sancta College -che ha ospitato cristiani, musulmani ed ebrei, in nome forse di un oscuro accordo ecumenico tra terrorismi non fondamentalisti! Che tempi però!
E non basta: nel 1957, i francescani - sempre loro, si sa, che scava scava, magari tengono bordone agli anarchici insurrezionalisti ben noti al sig. ministro Pisanu, e Dio lo sa che gli estremi si toccano - i francescani, dicevo, decisero che in certe loro scuole entrasse nientemeno che lo studio del Corano. Giovanni XXIII non era papa e il Concilio Vaticano II non s'era nemmeno aperto, ma diciamolo: l'umanità non era ancora ammorbata dalla dottrina Bush arricchita dalle varianti provinciali dei suoi nobili scudieri Berlusconi e Blair.
Oggi, che le regole ci vengono dall'impero, si chiudono le scuole islamiche e si tengono aperte quelle del Lubavitcher Rebbe, come vuole la futura Carta costituzionale che, quando sarà approvata, reciterà più o meno in questi toni: la libertà religiosa la decide il Caudillo.
Chi è il Rebbe? Vi dico quel che so e non commento, perché ho profondo rispetto delle opinioni. L'ultimo di cui ho notizia, ma ora se ce n'è un altro al suo posto, sul piano dello stile, dei comportamenti, delle opinioni non fa differenza, è Menachem Mendel Schneerson, settimo leader della dinastia chassìdica Chabàd, e nono nella serie dei leader chassìdici in generale, se si parte dal fondatore del movimento chassìdico, Rabbi Yìsrael Baàl Shem Tov, nato per noi nel 1698 e per i suoi seguaci nel 5458. Ha vissuto 92 anni di vita visibile ed è passato a quella invisibile più o meno dieci anni fa. Ha fatto previsioni incredibili su uomini, su nazioni e su tutta l'umanità, e tutte, benché incredibili, si sono verificate - materializzate dicono i suoi discepoli - con assoluta precisione. Tra l'altro ha annunciato che è giunto il tempo della redenzione dell'umanità: e come dargli torto?
Va da sé che questa dimostrata capacità divinatoria rende il mirabilmente attendibile il Rebbe e incrollabile la fede dei suoi discepoli.
Il movimento Chabad Lubavitch opera dalle nostre parti da oltre 40 anni. E un presidente della repubblica, il marxista Sandro Pertini - che ebbe notoriamente molto in comune con i francescani e con gli anarchici insurrezionalisti, tant'è che nel nuovo statuto se ne proporrà certamente l'impeachement postumo - riconobbe la personalità giuridica, come ente morale all'associazione che controlla tutte le attività del movimento. Un movimento che trovate ovunque: a Milano, Roma, Bologna, Firenze, Venezia, Trieste è in pianta stabile.
A Milano, in via Forze Armate, l'associazione ha una scuola con asilo nido, scuola dell'infanzia, elementari, medie e - mi pare giusto - corsi di Torà. Eccola.




E' sacrosanto tenerla aperta. E' giusto così e Pertini, discolo e sovversivo, aveva ragione. Tuttavia, mi resta dentro, dolorosa e addolorata una domanda:
- Perché il Corano no?
- Abbasso il terrorismo e viva la libertà! - mi risponde il ministro Pisanu.
Che faccio? Piango o rido?


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