I supplenti non vanno licenziati.
**** - 11-09-2005
Ogni inizio d'anno scolastico va salutato non solo con profondo senso civico ma anche con una riflessione sul ruolo della scuola come motore fondamentale per la crescita culturale, civile, sociale dei singoli e per lo sviluppo, anche economico, del paese.
Accompagnano questa riflessione alcune considerazioni di ordine politico-organizzativo che informano decisioni e programma del nostro sindacato. Da anni, com'è noto, ci battiamo per risolvere in modo radicale la piaga del precariato nella scuola, motivo per cui abbiamo valutato positivamente decisioni e atti del ministero dell'istruzione e del governo indirizzati in tal senso. Ma occorre dire che non basta. Noi apprezziamo l'atto legislativo per l'immissione in ruolo di 40 mila persone, ma il nostro impegno continua perché tutti i precari della scuola possano essere immessi in ruolo.
La legge n. 168/05 impone al governo di varare entro il 30 settembre 2005 un piano triennale per le immissioni in ruolo.
Chiediamo che le assunzioni siano effettuate su tutti i posti comunque disponibili e vacanti e che il piano per gli anni successivi garantisca il normale turnover.
Per dare garanzie e certezza di diritto a tutto il personale in servizio, è necessario, inoltre, stabilire la non licenziabilità dello stesso in attesa della nomina. Un nostro impegno particolare riguarda anche la garanzia dell'organico, a seguito della riforma della scuola, non solo nel suo complesso, ma riferito anche alle singole classi di concorso, al quadro orario, sia nei percorsi liceali sia in quelli dell'istruzione e formazione professionali, per una più chiara definizione degli insegnamenti obbligatori, opzionali obbligatori e facoltativi. Inoltre, il recupero di attività laboratoriali in tutti i corsi è, a nostro parere, necessario per non disperdere un patrimonio culturale-professionale-didattico che ha caratterizzato la specificità, soprattutto, degli attuali istituti tecnici.
C'è poi il fronte contrattuale. Il 7 settembre, dopo 20 mesi, si apre la trattativa per il contratto della scuola.
Occorre dire che il contratto economico, che pur recepisce l'intesa governo-sindacati del 27 maggio scorso, recupera solo in parte il potere di acquisto degli stipendi.
Ben altre disponibilità sono necessarie, a nostro parere, per valorizzare le professionalità della scuola. La nuova Finanziaria dovrà prevedere, oltre ai normali stanziamenti per i contratti del pubblico impiego, anche investimenti per la qualità della scuola e i necessari incentivi per il personale. Li attendiamo da tempo.

Gino GALATI segretario Snals-Confsal



FONTE: da Italia Oggi ripreso nel sito ufficiale (rassegna stampa) dello Snals.
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