Un inizio
Fuoriregistro - 08-09-2005


"...Siamo un gruppo di studenti di Brescia (universitari e liceali)
che ha alle spalle un'esperienza giornalistica indipendente
e che ha deciso di tentare un'impresa:
... parlare di scuola non come problema sindacale,
di qualità dell'insegnamento e dell'
offerta formativa, o della famigerata riforma Moratti, ma di ciò che accade quotidianamente al suo interno, delle dinamiche e delle piccole battaglie, delle storie, delle ingiustizie e delle persone che sono in grado di tentare di dare un senso a insegnamento e apprendimento..."

Ricevere un invito alla collaborazione partendo da simili premesse ci ha fatto molto più che piacere. È stato come tornare alle origini di un'esperienza, quella di Fuoriregistro, che da ormai cinque anni vive lo stesso sogno, mutevole nelle espressioni fenomenologiche, ma sempre uguale nell'intuizione che un mondo diverso, davvero diverso, si costruisce dentro il tessuto narrativo.

Ancora più piacere ci ha fatto il sentire che questi ragazzi conoscono ed interrogano Domenico Starnone, lo stesso al quale dobbiamo non solo il titolo della rivista, ma anche la prima ambizione: " ... raccontare la scuola attraverso la cronaca dei fatti, comici o drammatici, minuti o terribili che ne scandiscono l'agire quotidiano, e la libera espressione dei pensieri o delle emozioni che li accompagnano..."

A Starnone i ragazzi e le ragazze di Brescia chiedono di far luce sul "tradimento" delle speranze che la scuola opera, quando dimentica il desiderio di apertura alla scoperta ed alla costruzione di un'umanità che vuol crescere, e propone invece soluzioni rigidamente istituzionali a qualunque domanda, richiesta o dubbio.

A noi, insegnanti, che qui ci ritroviamo, chiedono, direttamente ed indirettamente, di aprirci al confronto, di metterci in gioco con loro, a partire da un ascolto, limpido e senza pregiudizi, di bisogni e prospettive, sentimenti ed idee.

Ciò che intendono fare è come voler ridisegnare una storia fatta di storie quotidiane, ricominciando dal punto di partenza: gli individui, donne e uomini, che si incontrano nella pubblica piazza per scommettere su nuovi significati, inventare nuovi orizzonti, scrivere nuove regole sulle mura dei palazzi.

Siamo davvero molto contenti che una Scintilla inauguri quest'anno la nostra comune "ripresa": e dall'ultimo banco, o da sette in condotta, come si immaginano, a Brescia, il fuoco delle fotografie che si accumuleranno sull'album in costruzione.

Accogliamo la loro scommessa, accendiamo un riflettore e lasciamo che dalla finestra aperta entrino i loro racconti.


  discussione chiusa  condividi pdf