breve di cronaca
Secondo ciclo: a settembre parte la sperimentazione
Tuttoscuola - 27-06-2005
La sperimentazione si fara'. Subito, da settembre. E' quanto risulta da indiscrezioni raccolte da Tuttoscuola in ambienti ministeriali.
Sottende una pausa di riflessione all'iter di attuazione del decreto legislativo? Nient'affatto, il decreto continuera' la sua affannosa corsa con l'obiettivo di avviare la riforma da settembre 2006.
La sperimentazione dovrebbe riguardare soprattutto i licei 'nuovi' (tecnologici e coreutico-musicali). Partiranno percio' prima della riforma i quadri ordinamentali previsti dalla riforma che avendo
appena mosso, a livello normativo, i primi passi dell'iter procedurale di definizione dei contenuti, ancora formalmente non c'e'.
Sarebbe una sperimentazione che non aiuterebbe le famiglie che il prossimo dicembre/gennaio dovranno scegliere per l'iscrizione alla
prima classe del 2006-07 (in quel periodo non saranno certo noti gli esiti della sperimentazione). A meno che, in sede di approvazione del decreto legislativo non si decida di spostare l'avvio della riforma al 2007-2008.
Ad ogni modo la decisione delle famiglie e dei collegi dei docenti di aderire al progetto sperimentale rendera' legittima questa ardita operazione al limite dell'illegittimita', visto che di sperimentazione
non si parla piu' nelle norme e visto che le innovazioni di progetti nazionali dovrebbero essere appunto innovazioni di progetti nazionali, non surrogati espliciti di una riforma che deve ancora ricevere il perfezionamento dei relativi placet istituzionali. Assisteremo, quindi, a nuovi referendum politici e sindacali pro e contro la riforma, aggiungendo benzina ad un fuoco di polemiche che non si e' mai spento.
In compenso, nessun docente, a 60 giorni dall'inizio della sperimentazione, gia' annunciata da una dichiarazione del Ministro (v. TuttoscuolaNEWS n. 203 del 13 giugno), ha la fortuna di conoscere gli
allegati al decreto legislativo. Non sa nulla del Profilo educativo, culturale e professionale sia del II ciclo sia dei licei; non sa nulla delle Indicazioni nazionali per i vari licei. I Psp restano una sigla onomatopeica. Gli Osa, le Ua, gli "Of con relativi standard" acrostici
per iniziati o, per chi non e' della cerchia, piu' segni dei tempi che sigle didattiche. Nei 60 giorni ancora disponibili si troverebbe anche il tempo di acquisire il parere del CNPI, con la speranza che non sia
solo un espediente tattico. Incredibile ma vero, a settembre parte la sperimentazione della riforma.

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 Anna Pizzuti    - 27-06-2005
Questa è la notizia sulla probabile sperimentazione, alla si quale si accenna nella nota di Tuttoscuola riportata sopra.

Secondo ciclo/3. Sperimentare e'…

Dunque, sembra che stia per partire la sperimentazione delle nuove, ma non ancora conosciute, “Indicazioni nazionali” per i licei. Le scuole
che lo vorranno e che avranno le disponibilita' di organico potranno cominciare a prendere contatto con il “Profilo”, con i nuovi obiettivi specifici di apprendimento e con i nuovi quadri orario, ma soprattutto con il problema delle unita' di apprendimento e del Portfolio. Un avvio ‘amichevole' della riforma, insomma, che valorizza l'autonomia delle istituzioni scolastiche. Giusto e comprensibile.
Ma giusto e comprensibile solo se dal 2006 tutte le scuole non saranno obbligate a partire ad ordinamento con la riforma, come dispone invece
la versione del dlgs. approvata in via preliminare in consiglio dei ministri.
Definire sperimentazione quella che nelle intenzioni del Governo dovrebbe partire quest'anno appare in contraddizione con lo stesso
significato del termine.
Sperimentazione, infatti, richiama la possibilita' di contribuire a
mettere a punto un progetto non ancora definitivo, non un espediente diretto ad ottenere effetti estranei al processo naturale di perfezionamento del decreto, che pur coinvolgendo una pluralita' di attori istituzionali e scolastici, al momento non ne ha raggiunto la condivisione.
Viceversa, se davvero si decidesse di avviare per un congruo periodo di tempo una sperimentazione generalizzata, accompagnata da una
pluralita' di reali interventi di monitoraggio dei processi di rinnovamento, ci troveremmo dinnanzi ad un'operazione che molti apprezzerebbero.
In questo scenario il dialogo istituzionale con le Regioni potrebbe
svilupparsi senza disarmonie e incomprensioni. La stessa opposizione
(escludendo la parte contraria “a prescindere”) non potrebbe che
guardare con favore ad un'ipotesi di questo genere. Infatti, se
vincesse le elezioni del 2006, con la sperimentazione, avrebbe la
possibilita' di intervenire tecnicamente sul processo di riforma senza
per questo far pagare alla scuola e ai giovani il disorientamento di
inversioni e di abrogazioni.