Tu chiamalo esame ...
Gilda Bologna - 17-06-2005
A pochi giorni dall'inizio degli Esami di stato, riceviamo dalla Gilda di Bologna una lettera che denuncia la farsa delle Commissioni d'esame costituite esclusivamente da membri interni. Chi vuole aderire alla protesta può inviare il testo via fax al Ministro e al Direttore Generale ed includerlo nel verbale conclusivo della commissione e nella relazione del Presidente che verrà inviata al MIUR e all'INVALSI (Red)

Al Dirigente Scolastico

Chiediamo la Sua cortese collaborazione per far pervenire il giorno 20/6/05, in occasione della riunione preliminare, questo breve testo e il documento in allegato ai membri delle Commissioni di Esame di Stato del Suo Istituto.

Ai Presidenti di Commissione
Ai Docenti membri di Commissione


Gentili colleghi.

Tra breve saremo chiamati a svolgere gli Esami di Stato che, come ogni anno, si affrontano in un clima di profonda stanchezza e demotivazione.

Appare difatti evidente quali siano state le ragioni che hanno condotto all'eliminazione dei membri esterni e che attualmente determinano l'obbligatorietà per molti di noi a svolgere un rituale demotivante e inutilmente faticoso.

Oltre a ciò il meccanismo ha di fatto determinato profonde sperequazioni economiche fra quanti sono chiamati a svolgere obbligatoriamente la funzione di membro interno, gravato del carico di responsabilità della correzione degli scritti e dei colloqui, e quanti possono volontariamente decidere di svolgere le ben retribuite funzioni di Presidente.

Per non rassegnarci e cercare di recuperare un ruolo attivo nelle decisioni Ministeriali, o quantomeno manifestare il nostro dissenso, vi invitiamo ad inviare via fax, tramite scuola, il testo allegato al Ministro (fax: 0658493811) e al Direttore Generale dell'Emilia Romagna (fax. 051247876) e vi chiediamo di inserire il documento, anche modificato, nel verbale conclusivo della commissione e nella relazione del Presidente che verrà inviata al MIUR e all'INVALSI.

Ciò è permesso ai sensi dell'art. 14 comma 2 del Regolamento che prevede che i membri di commissione possano esprimere un proprio commento sui lavori della commissione medesima.

Certi che vogliate condividere la proposta vi inviamo in allegato il testo del documento che sarà reperibile anche in formato word sul nostro sito: www.gildabo.it.

Il coordinatore provinciale Bologna 13/6/05
Prof. Carlo Braga


Al Ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca
Fax: 0658493811

Al Direttore Generale USR dell'Emilia Romagna
Fax: 051247876

Oggetto. Esami di Stato 2004/05

Questa commissione ritiene inaccettabile che motivazioni di carattere economico, finalizzate al risparmio, ma non all'efficienza dell'Istituzione, abbiano imposto le attuali modalità di costituzione delle commissioni d'esame di Stato.

Evidenzia l'ipocrisia e la contraddittorietà tra un meccanismo di verifica ispirato all'obiettività della prova e il rischio di mancanza di neutralità di giudizio da parte di commissari interni, che si trovano a dover riprodurre, più o meno consciamente, valutazioni già espresse nello scrutinio di fine anno, tramite un esame che comprende la valutazione di "tesine" già note e conosciute.

In tal modo, in questa burocratica appendice dell'anno scolastico, ancora una volta, si mortifica la deontologia professionale, incentrando l'attività delle commissioni sull'applicazioni e la reiterazione (vedi documento del 15 Maggio) di procedure e formalismi in cui decade il senso di responsabilità e si avvilisce il ruolo culturale e formativo dell'insegnamento.

La presidenza di commissione, affannata ad esercitare un ruolo di garanzia, si trasforma in realtà in una proiezione della diffidenza della stessa istituzione scolastica nei confronti degli insegnanti.
Auspica, quindi, che si sani un malessere, che dalla sintomatologia appare obiettivamente patologico.

La politica dell'istruzione ha una incidenza determinante sulle finalità del nostro vivere etico e sociale, della nostra stessa identità culturale, che non può essere barattata con meri calcoli di contabilità utilitaristica. Una procedura che perde di vista i propri fini rasenta il nichilismo, cioè quel degrado di valori che la scuola dovrebbe emarginare.

Chiede, pertanto, di rivedere i meccanismi di formazione delle commissioni d'esame, di garantire l'omogeneità di valutazione a livello nazionale e di restituire all'Esame di Stato la piena dignità derivante dal confronto e dalla verifica fra soggetti "diversi".

La Commissione n. ____ Bologna ____________


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 Renato Cavedon    - 19-06-2005
Da parte mia tutta l'approvazione in modo da far sentire l'umiliazione a cui noi insegnanti siamo sottoposti da 3 anni con la scelta di far svolgere gli esami alle commissioni interne.
Farò il possibile perché il documento venga discusso alla riunione preliminare e spedito al Miur e alla Direzione regionale

 Giovanni Parenti    - 20-06-2005
E' vero. Da notare l'assurdità del cosiddetto documento del "15 maggio" da compilare per presentare la classe alla commissione costutuita ... dai medesimi docenti che lo elaborano: ce la presentiamo: Ionesco non avrebbe fatto di meglio.
Anche questo è un tassello per rendere più inefficiente, diseguele, inutile la scuola (specialmente quella pubblica). Viva gli esamifici, non c'è più bisogno di costose trasferte di fine anno verso compiacenti istituti della capitale o di altre città.
Le commissioni 50% con presidente esterno erano una garanzia sia per gli studenti (contro il salto nel vuoto) sia per gli insegnanti, mantenevano serietà e affidabilità: abolirle è stata infatti una delle prime preoccupazioni dell'attuale ministro.
Ultima riflessione: consapevole che è difficile accarezzare l'opinione pubblica contro pelo (specialmente se si tratta dei "piezz 'e core") uno scandalo ancora maggiore è quello del sistema dei debiti scolastici "da recuperare..." nel successivo anno scolastico. Una umiliazione per tutti e un consensuale accordo in favore dell'ignoranza e dell'indolenza. Quanto più serio e più utile un esame a settembre su una, massimo due materie effettivamente studiate e recuperate prima dell'inizio del nuovo anno scolastico. La bella pensata della loro abolizione venne 10 anni fa al ministro D'Onofrio (apostrofo o meno) nel primo governo B. Ogni paese ha la scuola, e la classe dirigente, che merita. L'una e l'altra sono in genere migliori della media. Amaramente.

 Lucia Da Lio    - 21-06-2005
Sono pienamente d'accordo con voi! Immaginate che nel mio istituto (un tecnico industriale) è arrivato come presidente un insegnante tecnico pratico (quindi non un laureato bensì un diplomato) che, ovviamente, non ha mai fatto fatto il presidente nè ha mai partecipato come commissario agli esami di stato. Ieri, giorno della riunione preliminare, abbiamo finito alle 17.00 (dalle 8.30) solo perchè era totalmente incapace di gestire le cose e non accettava suggerimenti. Mi sembra vergognoso che la scuola sia caduta così in basso.