Non vogliamo questa riforma
Sonia Minniti - 08-04-2002
Anche i docenti del I° Circolo di Buccinasco vogliono esprimere un parere a proposito della Delega al Governo sulla Riforma scolastica del Ministro Letizia Moratti, per unire la propria voce a quella di altri colleghi e colleghe preoccupati per una Riforma che se attuata, darebbe un duro colpo alla scuola italiana, riportandola indietro di trent’anni ed attribuendole nuovamente quelle caratteristiche custodialistico-assistenziali che si ritenevano ormai superate, dopo un lungo processo di trasformazione.

Al Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Alle Organizzazioni sindacali
Agli Organi di Stampa
Ai Forum di discussione via web interessati


I docenti del I° Circolo di Buccinasco, in riferimento alla proposta di Riforma scolastica in Delega al Governo presentata dal Ministro Letizia Moratti in data 1/02/2002, esprimono le seguenti considerazioni:

- Nella delega si afferma che “ la scuola dell’infanzia, di durata triennale, concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, ed assicura un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative;..”. Ciò è in contraddizione con la proposta dell’anticipo a due anni e mezzo che non tiene conto delle caratteristiche psicologiche, emotive, cognitive, relazionali dei bambini dai 3 ai 6 anni e delle differenze tra la prima e la seconda infanzia. Tutte le scuole di Pedagogia e di Psicologia dimostrano che lo sviluppo psicologico, cognitivo, emotivo, sociale del bambino/a muta profondamente tra la fascia d’età 0-3 e quella 3-6 anni. I bambini fino ai 3 anni hanno bisogno di spazi e ritmi propri ben diversi da quelli presenti nella scuola dell’infanzia che sono pensati per bambini dai 3 ai 6 anni.

- Nel testo degli “ Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali” ( D.M. 3/06/1991) si afferma che la finalità della scuola dell’infanzia è quella di “… consentire ai bambini e alle bambine che la frequentano di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine all’identità, all’autonomia e alla competenza”. Queste indicazioni richiedono interventi programmati ed un’organizzazione metodologica –didattica pensati per i tre gruppi di età dai 3 ai 6 anni e tali interventi non si possono realizzare con 28 bambini in sezione, di cui un certo numero di 2 anni e mezzo.

- La scuola dell’Infanzia italiana ha una sua storia, un’esperienza consolidata ed apprezzata in tutto il mondo. L’anticipo dell’ingresso nella scuola dell’Infanzia per i bambini di 2 anni e mezzo muta la sua identità e pone le condizioni per il ritorno a logiche custodialistico-assistenzialistico.

- Per questa stessa ragione anticipare la frequenza della scuola elementare a 5 anni e mezzo significa ignorare totalmente le caratteristiche cognitive ed i ritmi di sviluppo propri di quest’età che ha propri bisogni ludici, cognitivi, emotivi, relazionali specifici dell’Infanzia.

- Sempre nella Legge Delega si afferma che” la scuola primaria, è articolata in un primo anno, teso al raggiungimento delle strumentalità di base…” e ancora che “… la scuola primaria promuove , nel rispetto delle diversità individuali, lo sviluppo della personalità, ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di far apprendere i mezzi espressivi e almeno una lingua straniera della U.E, e l’alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche, di valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai principi fondamentali della convivenza civile.”

Se la scuola primaria è articolata in un primo anno teso al raggiungimento delle strumentalità di base, gli alunni devono possedere i prerequisiti necessari per accedere all’acquisizione di tali strumentalità e a 5 anni e mezzo ( e talvolta anche a 6), questi prerequisiti non ci sono. Per ciò che concerne lo sviluppo delle funzioni cognitive nel bambino/a le strutture senso-motorie costituiscono la base delle ulteriori operazioni del pensiero. Ciò significa che l’intelligenza e la conoscenza è essenzialmente assimilazione attiva ed operativa e il processo di assimilazione e operativo non è ancora completo a 5 anni e mezzo.

- Nei Programmi Didattici per la scuola primaria ( D.P.R 12/02/1985 )si afferma che “ La scuola elementare ha per suo fine la formazione dell’uomo e del cittadino nel quadro dei principi affermati dalla Costituzione.. e costituisce una delle formazioni sociali basilari per lo sviluppo della personalità del fanciullo” e ancora “L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione nell’ambito dell’istruzione obbligatoria non può essere impedito dalla presenza di difficoltà nell’apprendimento scolastico, siano esse legate a situazioni di handicap o di svantaggio che , peraltro, non vanno tra loro confuse.”
Ciò è in contraddizione col decreto Moratti del 22/02/02 sulla riduzione del tempo scuola. Tale decreto comporta il taglio di cattedre e di alcune discipline, tra cui tagli al tempo pieno, tagli alla lingua straniera, tagli ai posti di sostegno e ai progetti di formazione( vedi progetti sulla dispersione, progetti alla solidarietà, ecc), di conseguenza viene penalizzato il diritto all’educazione e all’istruzione a tutti gli alunni e in particolare agli alunni portatori di handicap e in situazione di svantaggio.

- Per tutti questi motivi i docenti del I° Circolo di Buccinasco, ritengono che si deve mantenere l’attuale durata della scuola dell’Infanzia e della scuola elementare con le attuali età di ingresso e di uscita e l’attuale struttura organizzativa, metodologica e didattica, secondo quanto indicato dagli Orientamenti ’91 e dai Programmi Didattici per la scuola Primaria del1985.

I docenti del I° Circolo di Buccinasco
Seguono 65 firme

Buccinasco, 13/3/02










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 Marina Piras    - 14-04-2002
Concordo perfettamente con quanto affermate nel vostro articolo. Approfitto di questa occasione per ringraziarvi per averlo pubblicato e .... per confessarvi che l'ho stampato per farlo leggere alle colleghe/i del mio circolo.
Inoltre, non so se ne siate al corrente, è in atto una raccolta di firme promossa dalla CGIL Scuola indirizzata al Ministro Moratti contro la Delega sulla Riforma.
Cordiali saluti.
Marina Piras - insegnante elementare Circolo didattico Serramanna (Cagliari)