breve di cronaca
Inaspriamo le sanzioni
Gennaro Capodanno - 30-05-2005
Riceviamo ed offriamo al pubblico dibattito. (Red)

Episodio Caro: scuola napoletana malata Insegnante sequestrata nei bagni della scuola "

" La scuola napoletana è malata - afferma Gennaro Capodanno, docente, presidente del Comitato Valori collinari, commentando l'ennesimo episodio di vandalismo ai danni del liceo scientifico Caro, ai confini dei quartieri Vomero e Chiaia -. Il fatto grave però è costituito dal tentativo maldestro da parte degli addetti ai lavori di nascondere questa realtà. Sono oramai centinaia le azioni delinquenziali che avvengono all'interno delle mura delle aule scolastiche. Si va dai furti ai danni dei compagni, ma anche dei docenti, fino ai tentativi d'intimidazione e alle percosse ".
" Pochi giorni fa - continua Capodanno -, in un altro istituto superiore del Vomero, un'insegnante è stata rinchiusa e sequestrata nei bagni della scuola. All'esterno la porta era stata chiusa da ignoti studenti con un catenaccio. E' dovuta intervenire una pattuglia della polizia per liberare la donna, sequestrata per lunghi ed interminabili minuti. Naturalmente non è stato possibile individuare i colpevoli ma il messaggio è arrivato forte e chiaro alla vigilia degli scrutini finali ".
" La maggior parte di questi episodi, che sono registrati sui diari di classe, restano impuniti -commenta Capodanno -. I motivi vanno ricercati nelle attuali norme, eccessivamente permissive. In particolare nel famigerato regolamento che ha introdotto lo statuto della studentesse e degli studenti della scuola secondaria, voluto dall'allora ministro Berlinguer , entrato in vigore con il DPR 24 giugno 1998, n. 249 ".
" Alla luce delle disposizioni contenute in questo regolamento, comminare una sanzione ad uno studente è diventata un'impresa - precisa Capodanno -. Per l'allontanamento dello studente occorre riunire l'organo collegiale. Non solo ma lo studente può chiedere la sospensione della sanzione ricorrendo ad un organo di garanzia dove sono presenti gli stessi studenti. Vi è anche la possibilità di un ricorso, per così dire, in secondo grado ad un organo di garanzia con competenze in ambito provinciale. Insomma un vero e proprio procedimento che si conclude dopo mesi, se tutto va bene, quando oramai la sanzione, seppure confermata, non ha più efficacia. Altro aspetto grave sancito dal regolamento è che nessuna infrazione disciplinare può influire sulla valutazione del profitto ".
" Il rimedio c'è - conclude Capodanno -. Bisogna rivedere le attuali norme inasprendo le sanzioni. Lo studente del liceo Caro rischia l'allontanamento dalla scuola per un periodo massimo di quindici giorni, dopo che sarà attivato tutto l'iter procedurale prima descritto. A quell'epoca starà già con la famiglia a godersi le vacanze su qualche spiaggia. Invece la sanzione deve essere immediata e deve prevedere pene più severe, specialmente quando è connessa a reati penali. Bisogna ripristinare le norme che prevedevano tra le sanzioni, l'esclusione dallo scrutinio finale e dalle sessioni d'esame e per i casi più gravi l'espulsione dall'istituto e da tutti gli istituti del territorio. Solo così si ripristinerà la legalità nella scuola, con la certezza e l'immediatezza della sanzione in relazione alla gravità dell'infrazione disciplinare ".

  discussione chiusa  condividi pdf

 De Stefano    - 30-05-2005
L'episodio riportato è molto grave ma non mi pare che lo Statuto degli studenti autorizzi questi ultimi a commettere reati contro gli insegnanti. Direi piuttosto che il fatto è indicativo di una mentalità che si va diffondendo nella società italiana: quella per cui l'insegnante, che percepisce uno stipendio da fame e che quindi socialmente è un ultimo della classe, non può assolutamente permettersi di assumere decisioni sanzionatorie - come potrebbero essere una bocciatura o un cattivo voto - nei confronti di ragazzi che hanno, ormai, a disposizione quote di reddito che noi insegnanti neppure ci sogniamo. Altro che "Lettera a una professoressa": i rapporti ormai sono capovolti e la Riforma Moratti-Berlinguer non fa altro, con la riduzione della scuola a un supermercato, che confermare questo modello "educativo". A me pare ovvio che questa tendenza non si inverte con inasprimenti disciplinari: questi, semmai, verrebbero attuati contro di noi, che non siamo in grado di ... capire i ragazzi. O riusciamo a innescare un processo che incida sui modi con i quali la società italiana si rappresenta la scuola e i suoi insegnanti, oppure prepariamoci a diventare tutti degli agenti di commercio ... culturale.E, ahimè, quest'ultimo cambiamento è in atto ormai in molte scuole ed è veicolato dalla stramaledetta "cultura" dei POF che trasforma le scuole in vere e proprie agenzie di servizi.