da fondo Espero - 21-05-2005 |
12/05/2005, Adesione del Prof.Panini ad Espero Dopo l'adesione del Segretario Generale Enrico Panini, il giorno 11 presso il Centro nazionale della FLCGIL si è svolta una iniziativa per la promozione di Espero. La giornata si è conclusa con la scelta generalizzata dei partecipanti a sottoscrivere l'adesione al Fondo . |
sandra - 21-05-2005 |
Il meccanismo del silenzio assenso per i lavoratori della scuola - fondo Espero - non esiste. |
gp - 22-05-2005 |
(...)"Il meccanismo del silenzio assenso per i lavoratori della scuola - fondo Espero - non esiste. (...)" In verità questo meccanismo che qualcuno - a torto o a ragione - definisce una truffa - allo stato - non esiste in alcun comparto ... perché non sono ancora stati emanati i decreti (e i regolamenti) legislativi attuativi. E' un fatto però che la campagna promozionale per raccogliere adesioni procede a rilento ... come testimonia, da un lato, la richiesta (accolta dal MIUR) di prolungare di 2 ore (oltre le dieci stabilite per contratto) il "monte ore" individuale per consentire alle OOSS che costituiscono il Fondo Espero (dal quale sono escluse le sigle non rappresentative) di programmare assemblee in orario di servizio aventi un unico scopo: procurare clienti. [1] Dall'altro "lo spot" di Panini, giustamente evidenziato nel sito Espero. Ci sarebbe molto da dire sul fatto - ad esempio - che il sindacato sembra abbia, definitivamente, abbandonato il suo ruolo sociale: ovvero la tutela (e la difesa) del potere d'acquisto di stipendi e pensioni e che preferisca la - ben più remunerativa - funzione di promoter finanziario. Ma - in questa fase del dibattito - a me interessa la chiarezza delle posizioni di ciascuno. Ragione per la quale approfitto del commento di Sandra per rivolgere alla FLC-Cgil una domanda: "Per quanto attiene il meccanismo del silenzio/assenso la federazione presieduta dal preside Panini si dichiara contraria o favorevole? e - se è contraria al principio del silenzio/assenso - quali forme di pressione intende esercitare sul governo affinché receda da questo intento?" [1] E già questo la dice lunga sulla "democraticità e sulla trasparenza dell'iniziativa. Le assemblee in orario di servizio possono essere indette solo da coloro che gestiranno i fondi. Al dissenso è negata la possibilità di esprimersi. |
da Forum scuola Imola - 22-05-2005 |
COBAS Comitati di Base della Scuola Sede nazionale: viale Manzoni, 55 - 00185 Roma tel 06 70452452 - fax 0677206060 – www.cobas-scuola.org - mail@cobas-scuola.org FONDO PENSIONI ESPERO? Una proposta indecente, da respingere al mittente! La Moratti e il governo di centrodestra, CGIL-CISL-UIL-SNALS-GILDA-ANP, la grande maggioranza del centrosinistra, vogliono convincerci ad aderire ad Espero, il fondo pensioni della scuola gestito da sindacati e Miur, “investendo” le nostre liquidazioni in una aleatoria pensione integrativa, poiché la previdenza pubblica è stata taglieggiata dalle precedenti “riforme” di Amato, Dini, Prodi e quella in atto di Berlusconi. Sono stati appositamente istruiti un migliaio di funzionari ed attivisti sindacali, sguinzagliati nelle scuole in cerca di gonzi da pelare; il Miur ha concesso alle suddette organizzazioni sindacali due ore di assemblea in più (oltre le 10 ore annue) per sedurci con le “magnifiche sorti e progressive” della previdenza privata; con la comunicazione del 18 aprile (che fa seguito alle circolari n. 58 del 21/7/2004 e n. 71 del 27/9/2004) il Miur caldeggia per ogni scuola il distacco di una o più unità del personale di segreteria per spiegare a docenti ed Ata come aderire ad Espero; nella busta paga di aprile abbiamo tutti/e trovato un avviso/diktat che ci sollecita ad aderire ad Espero. Ma il reiterato pressing nei nostri confronti non pare aver sortito finora gli effetti da lor signori sperati; le iscrizioni ad Espero sono ancora molto scarse. Perché sacrificare il nostro TFR (trattamento di fine rapporto per i precari e gli assunti in ruolo dopo il 31/12/2000) o TFS (trattamento di fine servizio per gli assunti in ruolo entro il 31/12/2000), per una pensione integrativa di cui nessuno può stabilire con certezza l’entità, che dipende dall’andamento degli investimenti sui mercati finanziari, che oggi possono andar bene e domani avere conseguenze catastrofiche? E’ dei giorni scorsi negli USA il più grande fallimento della storia dei fondi pensione, l’United Airlines ha lasciato un “buco” di 10 miliardi di dollari, le migliaia di dipendenti truffati verranno risarciti solo al 50% dallo stato; è poi ancora vivo il ricordo del fallimento dei fondi di Enron, Bethlehem Steel, Us Airways, Alaska Carpenter Pension Fund (aveva investito in Parmalat) ed in Italia della Comit. Ma che razza di strategia sindacale è quella che -dopo aver concertato in precedenza pessimi accordi su controriforme previdenziali che hanno drasticamente ridotto l’entità delle pensioni ed innalzato l’età pensionabile-vuole oggi imporre la diffusione della previdenza integrativa, trasformando i lavoratori e le lavoratrici in analisti finanziari, costretti/e a guardare al proprio futuro aggrappati ai listini della borsa? Investire nei fondi pensione significa sottrarre risorse alla previdenza pubblica, negare l’universalità del diritto ad una pensione pubblica dignitosa, cancellare ogni principio previdenziale solidaristico, diffondere l’egoismo e la competitività tra i lavoratori. Il decreto attuativo sui fondi pensione non è ancora uscito, probabilmente non sarà pronto prima di settembre; dal momento della sua uscita scatteranno i sei mesi entro i quali sarà applicato in maniera capovolta il meccanismo truffaldino del silenzio/assenso (per cui se non dirai nulla il tuo TFR finirà dritto nel fondo pensioni). Abbiamo ancora tempo per mobilitarci e difendere il nostro TFR/TFS, rifiutando di aderire ai fondi pensione, facendo fallire il loro decollo. Boicottiamo Espero! |
sandra - 22-05-2005 |
Il meccanismo del silenzio assenso è contenuto (potrebbe essere contenuto) nei decreti attuativi della legge delega sulle pensioni. Se non ricordo male la CGIL ha organizzato qualche sciopero, e di certo molte manifestazioni contro quella legge - delega. Per quanto riguarda le assemblee nelle scuole, posso dire che docenti e ATA della mia scuola sono stati molto contenti (e più volte lo avevano richiesto) di essere informati in modo più dettagliato di quello che potevano leggere su internet o nei depliants. Mi risulta che chi teneva l'assemblea avesse mandato di informare, non di vendere, e così è stato almeno nella mia provincia. |
gp - 23-05-2005 |
Premesso che nel sito ufficiale della FLC-Cgil in una nota del 12 aprile 2005 leggo (testuale): "Campagna di adesione al Fondo Espero: ore aggiuntive per le assemblee nella scuole. Pubblichiamo la circolare richiesta al MIUR dalle Organizzazioni Sindacali al fine di concedere in deroga ulteriori ore di assemblee in orario di lavoro per poter svolgere la campagna di adesioni al fondo Espero." Inoltro il testo di una nota Inpdap con la quale si invitano i dipendenti pubblici a non inoltrare note di indisponibilità di adesione al fondo prima dell'emanazione dei decreti attuativi. Roma, 09 agosto 2004 Prot. n. 759 Oggetto chiarimenti sulla manifestazione di volontà nella destinazione del TFR/TFS a previdenza complementare. Sono pervenute alle Sedi provinciali dell’Istituto numerose lettere con le quali gli iscritti comunicano la propria volontà di non rendere disponibile il proprio TFS-TFR per finalità di previdenza complementare. Si chiarisce a tal fine che, prima dell’emanazione dei decreti di attuazione della legge delega di riordino del sistema pensionistico recentemente approvata dal Parlamento, non è possibile prevedere se e con quali limiti e modalità i pubblici dipendenti saranno coinvolti dall’istituto del “silenzio-assenso” sulla devoluzione del TFR a previdenza complementare. A TUTTE LE AMMINISTRAZIONI ED ENTI ISCRITTI (per il tramite delle Sedi provinciali INPDAP) AI PATRONATI SINDACALI ALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI NAZIONALI DI CATEGORIA DEI LAVORATORI ATTIVI AI DIRIGENTI GENERALI CENTRALI E COMPARTIMENTALI AI DIRIGENTI DEGLI UFFICI CENTRALI, AUTONOMI, COMPARTIMENTALI E PROVINCIALI AI COORDINATORI GENERALI DELLE CONSULENZE LORO SEDI DIREZIONE GENERALE Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’ Amministrazione Pubblica Sarà cura di questo Istituto fornire tempestivamente le indicazioni in merito, non appena saranno stati emanati i decreti sopra citati. Si invitano pertanto le amministrazioni e gli enti in indirizzo ad informare i propri dipendenti sull’inopportunità di inviare al momento lettere o dichiarazioni al riguardo, anche perché potrebbe rendersi necessaria una nuova manifestazione di volontà con criteri diversi individuati dalle norme delegate. Le comunicazioni già inviate saranno comunque conservate dalle competenti Sedi provinciali INPDAP. IL DIRETTORE GENERALE (Dott. Luigi MARCHIONE) F.to Dott. Luigi Marchione |