breve di cronaca
Manifesti abusivi, agli studenti multa da 50 mila euro
Corsera - 21-05-2005
Sanzioni ai ragazzi del centro sociale Cantiere: avevano affisso volantini per promuovere il corteo del 18 marzo

Telefonata tra due giovani amici. «Stamattina a mio papà sono arrivate tre multe per affissione abusiva. Sai i volantini che abbiamo appeso per pubblicizzare il corteo del 18 marzo e le nostre feste serali? Quelli. In tutto fanno cinquantamila euro. Cento milioni, se preferisci. Mio padre non l'ha presa tanto bene». Bel guaio per i ragazzi del Cantiere, il centro sociale che riunisce l'area disobbediente del movimento studentesco milanese. Dopo i genitori e gli insegnanti di Retescuole (22 mila euro di sanzione, poi annullata dal Comune), anche i giovani dei collettivi sono stati multati per i manifesti appesi abusivamente.

Il verbale è arrivato ieri mattina a casa di uno studente. Destinatario, il padre. Motivo: decine di manifesti attaccati ai muri di almeno sette vie della città a inizio anno.

«Non si capisce - replicano sconcertati dal Cantiere - come abbiamo fatto a risalire al suo indirizzo e perché abbiano voluto coinvolgere la famiglia, visto che il ragazzo in questione è maggiorenne». Altra obiezione: «Il suo nome non compare da nessuna parte, non è il responsabile del Cantiere». Ancora: «Tra le vie contestate - dice Giulia - c'è anche via Laghetto, dietro la Statale, dove da 30 anni si attaccano manifesti di ogni genere. È uno spazio riservato agli studenti».

Nel frattempo il Cantiere non si ferma. E già domani gli studenti tornano in piazza per chiedere «liberi saperi» e protestare contro il copyright. «Sarà una mattinata movimentata», annunciano, con picchetti in circa trenta scuole superiori di Milano e provincia. Un treno, poi, porterà i ragazzi dalla Stazione Centrale a Bologna: qui si manifesterà contro l'arresto di tre giovani del collettivo «Passepartout» accusati di aver occupato abusivamente uno spazio dell'università bolognese per masterizzare cd e fotocopiare libri gratuitamente.

Annachiara Sacchi


  discussione chiusa  condividi pdf