CONSEGNATA LA LAUREA HONORIS CAUSA A VASCO ROSSI
MILANO - Vasco Rossi, il rocker nato a Zocca (Modena) 53 anni fa, ha ricevuto una laurea honoris causa in Scienze della comunicazione dalla Libera universita' di lingue e comunicazione (Iulm) di Milano.
Rossi che, diplomato in ragioneria, aveva presto lasciato gli studi alla facolta' di pedagogia di Bologna per dedicarsi completamente alla carriera musicale, e' stato accolto al suo arrivo allo Iulm da piu' di un migliaio di fan, stipati in ogni angolo dell' ateneo milanese.
Il cantante, in toga nera da laureando, scarpe da ginnastica e usuale cappellino verde militare, ha ricevuto la laurea dal rettore dello Iulm, Giovanni Puglisi.
''Appena ho saputo della laurea - ha commentato Rossi - ho telefonato alla mamma e le ho detto: hai visto, non sono piu' un cattivo maestro ma il dottor Rossi!''. ''Non ho mai certezze, solo dubbi e nelle mie canzoni faccio solo domande'', continua il cantante.
''Ma credo in quello che canto: ci ho sempre creduto sino in fondo - aggiunge il rocker di fronte a professori, studenti e fan, compresa una scatenata Fernanda Pivano - e se ci credi tu per primo allora puoi convincere gli altri. Ecco la mia prima lezione in Comunicazione: se non ci credi tu, non ci puo' credere nessuno! E questo vale anche se volete andare a vendere un'assicurazione''.
''Per me la musica - aggiunge Rossi - e' stata uno strumento formidabile di riscatto e mi ci sono buttato a capofitto. La musica e' anche una grande forma di comunicazione se poi ci aggiungi le parole puoi facilmente arrivare al cuore: ma le parole devono essere poche e perfette, oneste e sincere, secondo me le minime indispensabili''.
Il cantante capace dei live tra i piu' affollati di Europa afferma di essere ''stupito, lusingato e fiero di una laurea per me, perche' non ho mai cercato di far parte del sistema, non ho mai cercato il facile consenso generale: ho sempre parlato per pochi. Ma si vede che la comunicazione ha compiuto il miracolo, ho moltiplicato i pani e i pesci e quei pochi sono diventati molti''.
Pierangelo - 02-06-2005
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da Repubblica del 2.6.2005
Honoris causa
di STEFANO BARTEZZAGHI
Gli ultimi, per ora, sono due signori Rossi: Vasco e Valentino. Ma le lauree honoris causa stanno diventando una rubrica fissa sui quotidiani: ogni giorno c´è qualche dottore nuovo, senza obbligo di tesi o – come si chiama ora – "prova finale". La foga della toga, rettori sotto riflettori, celebrità che scherzano sull´orgoglio materno, studenti plaudenti, aule magne magnificenti... Tutti contenti, e tutti cavalieri.
Festeggiati i neodottori, bisognerebbe poi parlare di cosa è diventata l´altra laurea, in un´università forse distratta dal marketing e dal divismo. Fra burocrazie e garantismi, moduli e crediti, a volte potrebbe persino venire il dubbio che tutte le lauree siano diventate honoris causa: poco più che attestati di esistenza in vita.
E poi si sa che quando entra in gioco l´onore le situazioni sono spesso dubbie: bell´attenuante quella del delitto d´onore, bella consolazione l´onore delle armi o la piazza d´onore, bell´equivoco quello dell´"onorata società", bell´impegno l´"onor di firma", bell´ironia quella degli "onorevoli". Qualcuno rifiuterà mai una laurea ad honorem per ragioni d´onore? Per ora sembrano tutti molto contenti di passare da signori Rossi a uomini di honoris causa. |