breve di cronaca
Napoli: ospitalità e apertura alle culture e alle lingue degli amici Erasmus
Aprile online - 17-03-2005
Napoli, insieme al suo sindaco, la prima città italiana che dà il benvenuto ufficiale a coloro che possiamo chiamare i concittadini di questa Europa


Capita che le cose buone che fanno onore a una città siano oscurate dagli eventi luttuosi e dai problemi che conquistano le prime pagine dei giornali. Napoli non è un’eccezione anzi, è vittima spesso di questi comportamenti. Così la politica cittadina non è tutta fatta di problemi irrisolti, che pure ci sono, di scontri fra partiti e assessori, di dispute sulle collocazioni nel listino e via dicendo. C’è anche un’attività che passa sotto silenzio in base alla nota legge “se un cane morde un uomo non fa notizia, se un uomo morde un cane invece sì”. Tra le cose buone, permettetemi di inserire un’iniziativa promossa a Napoli dal Ceicc (Centro europeo informazione cultura e cittadinanza) che mosse i suoi primi passi quanto io ero assessore all’Educazione e ai rapporti internazionali nel 2000 al Comune di Napoli e che continua la sua attività ora, fondandosi sulla collaborazione fra le autonomie locali e le università cittadine, nel quadro dei programmi comunitari. L’idea forza di quest’attività è quella di un’ Europa non dei mercati ma dei popoli, multiculturale, pacifica, basata su una cittadinanza universale che si costruisce dal basso, con un protagonismo delle giovani generazioni.

Sabato 12 marzo al Maschio Angioino la città di Napoli ha organizzato un incontro di accoglienza rivolto agli studenti di tutti i paesi d’Europa che sono ospiti delle nostre università. Molti dei nostri studenti hanno fatto l’esperienza dell’Erasmus nelle università europee più prestigiose, ma pochi sanno che quasi cinquecento studenti arrivano ogni anno dai paesi membri della comunità europea a Napoli. E’ in questa logica che per la prima volta una città italiana col suo sindaco ha voluto dare il benvenuto a coloro che possiamo chiamare non più stranieri, ma concittadini di questa Europa, che non esiste ancora come la vogliamo ma che deve diventare un obiettivo per tutti coloro che credono che un “mondo diverso è possibile”.

Non elencherò i vari interventi né menzionerò gli intervenuti. Sono già passati alcuni giorni e questa cronaca della giornata sarebbe un po’ superata. Voglio invece sottolineare la scelta del luogo, altamente simbolica, la sala dei Baroni sede della democrazia cittadina, oltre che splendido monumento d’arte, che risale a una fase delicata di passaggio dal Medioevo alla Modernità. Ora nella presente fase storica in un certo senso dobbiamo fare i conti proprio con la fine e la crisi di quella modernità che ha visto le nazioni europee sino alla metà del novecento dilaniarsi in guerre fratricide. L’idea della pace diventa allora la stella polare di un’Europa altra che è quella per cui lottiamo. All’insegna di questi valori che diventano oggi anche una urgenza e un bisogno di massa, l’ospitalità napoletana e l’apertura alle culture e alle lingue dei nostri amici Erasmus rappresenta un passaggio importante e sarebbe bene che anche i giovani napoletani partecipassero. Segnalo ai nostri lettori l’indirizzo e il sito del Ceicc, un’iniziativa che ci auguriamo venga imitata da altre città universitarie del nostro paese.

Domenico Jervolino

Via Partenope, 36 (ex Facoltà di Economia e Commercio) - 80121 Napoli
tel +39 081 2457456
fax +39 081 2405326
e-mail: info@ceicc-napoli.it
www.ceicc.it



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