Mi hanno marchiata con la T di terrona
Fuoriregistro - 10-03-2005
Riceviamo da M.Elisabetta Roppa, insegnante di Diritto a Bologna, la segnalazione che pubblichiamo. In città, ci dice, la cosa sta facendo molto scalpore. Su Repubblica, da cui riportiamo la notizia, si preannuncia l'apertura di un forum di discussione


BOLOGNA - Marchiata con una "T" di "terrona" attaccata sul camice. Schernita con una frase ancora più pesante: "Ah, come gli ebrei". Alessandra Manca, 25 anni, laureanda in Chimica Industriale, è ancora sconvolta. È successo a Bologna, tra le mura dell'Alma Mater dei 40 mila studenti fuori sede. Teatro dell'episodio, uno dei laboratori di Chimica Industriale, una piccola facoltà sui colli, frequentato dalla studentessa per preparare la tesi.

È stato un dottorando a provocarla. Prima alcune battute. Poi l'offesa: il foglio con "T" sul camice: "T come terrona". Tra le risa dei compagni di laboratorio e una seconda frase durissima, pronunciata da un altro, sugli ebrei. La ragazza è tornata a casa e ha raccontato l'episodio alla sorella. Poi ha chiamato i genitori a Martina Franca, suo paese di origine. Il padre, sindacalista, sta pensando a una denuncia. La ragazza ha scritto al nostro giornale: la lettera è stata pubblicata ieri nella rubrica di Corrado Augias.

Il preside ha scritto una lettera di scuse per la ragazza. "Un gesto che mi ha ferita - racconta Alessandra - le reazioni e l'indifferenza di chi era in laboratorio mi hanno offesa ancora di più". Il dottorando, trent'anni, di Imola, chiede scusa e ha scritto alla ragazza: "Era solo uno scherzo".


Sono una studentessa in Chimica Industriale presso l' università di Bologna (la dotta Bologna!) ed oggi è capitato qualcosa di veramente allarmante. Un ragazzo laureato che frequenta lo stesso laboratorio in cui lavoro per la mia tesi, dopo insistenti offese sul mio essere meridionale, è arrivato al punto di attaccare sulla manica del mio camice una «T» di «Terrona». Qualcuno potrebbe sostenere che tutto ciò è sì stupido, ma non pericoloso, ma non è così, considerando la reazione di chi ha assistito all' episodio. Nessuno di loro è stato capace di condannare un gesto di tale gravità, anzi, da qualcuno è stata pronunciata la seguente frase: «Ah! Come gli Ebrei!», accompagnata da un coro di risate demenziali di tutti i presenti. Sarebbe ipocrita da parte mia negare lo sconforto che ho provato.

Alessandra Manca, Bologna
Dalla Rubrica di Corrado Augias
8 marzo 2005

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Daniela    - 13-03-2005
Quello che è successo è una cosa gravissima e richiede un intervento urgente a livello nazionale. Come ha detto Alessandra, è gravissimo non solo il gesto che ha fatto quel ragazzo, ma soprattutto la reazione di scherno e di indifferenza dei compagni! Stiamo diventando sempre più una società multietnica, ma non facciamo abbastanza per educare i nostri figli, alunni, allievi se poi accadono questi episodi di razzismo!
Spero che il Ministro Moratti provveda quanto prima a diramare una circolare nelle scuole di ogni ordine e grado per sensibilizzare gli insegnanti e le famiglie su questo tema! Io sono un'insegnante e ogni giorno cerco di educare i miei alunni alla pace e alla tolleranza, ma da domani cercherò di farlo con maggiore attenzione e convinzione! Anche io mi sento coinvolta e responsabile per quello che è accaduto, come dobbiamo esserlo tutti!

 Giuseppe Pilia    - 13-03-2005
I cretini esistono anche nelle città che fanno della tolleranza la loro bandiera. Certamente Bologna non merita di ospitare chi, ignorante, non si rende conto che viviamo in una società nella quale le distanze e le barriere non esistono più.

 graziella catanzaro    - 13-03-2005
ti offro la mia solidarietà di donna che ha il doppio dei tuoi anni ed è ferma nella convinzione che occorre ribellarsi a qualunque atto tenta di infangare, ridicolizzare o denigrare l'altro in virtù delle sue origini. Conportamenti come quello che racconti, qualunque sia la matrice che li determina. sono da denigrare e far sapere a tutti, specialmente quando sono accompagnati dall'indifferenza di chi è intorno.

 Adalberto Ricci    - 13-03-2005
Vorrei approfittare della pubblicazione qui della lettera di Alessandra per esprimerle la mia piena solidarietà di uomo e le mie scuse come insegnante. Spesso mii vergogno profondamente di appartenere ad una categoria di persone che non sa trasmettere quei valori di umanità e di solidarietà che dovrebbero essere patrimonio di un cittadino di una società civile.
Scusa, Alessandra, di tutto ciò....e adesso ti diranno che quel "dottorando" che ha commesso quell'atto incivile, e quelli che hanno rincarato la dose "stavano solo scherzando", immersi come erano in quella loro beata ignoranza e inciviltà infarcita di modelli da sit com o da soap opera. Inutile dire cosa e chi ricorda quel loro "scherzo" e quelle loro "battute", ti sentiresti solo rispondere che è "una esagerazione".
Li lascio con tutto il mio disprezzo nella loro ignoranza e ti abbraccio, con stima
Adalberto Ricci, insegnante di Lettere all'Istituto Secondario Superiore di Cairo Montenotte (SV)

 Rosario Ricciardi    - 13-03-2005
Evidentemente il razzismo della Lega Nord ha fatto strada tra gli imbecilli. La laurea non è sinonimo di intelligenza.

 Franco Dore    - 13-03-2005
"...... la madre degli imbecilli è sempre gravida" sarebbe un commento semplicistico e lapidario per il gesto di chi ha scritto; ma, davanti alle scuse della Facoltà e dell'interessato, il fatto in se potrebbe sgonfiarsi di di significato offensivo rimanendo solo un gesto maleducato e di pessimo gusto in relazione al livello di cultura che "dovrebbe" avere l'autore. Ciò che è veramente grave è l'indifferenza degli altri, in particolare pensando che si è verificato in una Università !!!!!
Tutta la mia solidarietà quindi per Alessandra e sopratutto grazie per aver reso pubblico il fatto; credo sia questo l'unico modo per combattere l'ignavia di cui si soffre tanto in questo momento.


 Mario Lorenzo    - 14-03-2005
Credo che non ci si possa più limitare alle scuse offerte giustamente dal preside alla studentessa. per quanto riguarda quelle dell'idiota non è il caso nemmeno di prenderle in considerazione. Sappiamo benissimo come succede in questi casi. Quando ci si trova nei guia si invia subito una lettera di scuse affermando che "era uno scherzo". A maggior ragione un dottorando dovrebbe capire il limite dello scherzo. A mio parere quel "signore" dovrebbe essere espulso dal laboratorio. Un pò di coraggio caro preside. Nel 2005 anche un eventuale genmio della chimica dovrebbe avere un certo senso civico.

 maria paola    - 14-03-2005
Quello che preoccupa è il contesto, che consente la nascita di certi comportamenti a cui molti vostri/nostri modi di dire/fare non sono estranei. Il razzismo verso i meridionali attraversa tutto il Nord, sinistra compresa, la lega non ha fatto altro che leggerlo ed utilizzarlo e certo non tutti sono disposti a prestarsi, ma il pregiudizio è endemico ... oltre ad essere vergognosamente ed ipocritamente rimosso.
Certo materializzarlo nei confronti di una donna è più facile

 ilaria ricciotti    - 15-03-2005
Questo gesto, come molti hanno affermato, è inaccettabile. Pur esprimendo piena solidarietà ad Alessandra, mi sento di affermare con grande preoccupazione che se non cancelleremo il tipo di società che ci viene quotidianamente propinata: superficiale, razzista, ingiusta, antidemocratica e senza valori, assisteremo sicuramente ad altri episodi come questo o forse anche più gravi. Perciò cerchiamo tutti insieme di lottare per una società più umana e civile, dove la diversità venga valorizzata e non perseguitata, incriminata e giustiziata da coloro che vorrebbero sfasciare l'Italia, da Sud a Nord, non rispettando la Costituzione.

 diego poggio    - 22-04-2005
trovo il gesto gravissimo. la cosa piu' grave resta, tuttavia, il fatto che nessuno sia intervenuto in difesa della studentessa. si vede che anche loro non erano totalmente liberi da un sentimento di disprezzo nei confronti della loro collega, in quanto abitante del sud. io, in quanto abitante del ''nord piu' alto'' (ho studiato e vissuto a bologna) cosa dovrei dire del povero imolese? per me anche lui e' uno del sud. la prossima volta che verra' a fare le sue vacanze da me in sud tirolo - süd tirol dovra' presentarsi con una i di italiano sul suo camice. la mia piena solidarieta' ad alessandra!!